Arte contemporanea e rinascita: Il Sol dell’Avvenir alla Fondazione Made in Cloister

Il Sol dell'Avvenir alla Fondazione Made in Cloister: arte contemporanea e rinascita

La Fondazione Made in Cloister inaugura il 1 marzo la mostra d’arte contemporanea Il Sol dell’Avvenir, visibile fino al 31 maggio. La mostra rappresenta il primo capitolo di un progetto biennale, ad opera di nonlineare, iniziativa curatoriale indipendente di Teresa Iarocci Mavica, che include percorsi artistici e di ricerca.

A Napoli, città dai molti volti, trova posto la mostra d’arte contemporanea  che esplora l’intersezione dei linguaggi

Come sottolinea la stessa curatrice, nel titolo della mostra echeggia il verso più celebre della canzone Fischia il vento, poi inno partigiano e simbolo di resistenza e di rinascita. Ma cosa vuol dire interrogarsi oggi sul significato della vita e della sua rigenerazione, ed in che modo l’arte si fa espressione delle emergenti crisi globali?

Queste le suggestioni frutto dell’incontro riservato alla stampa tenutosi il 28 febbraio, e soprattutto delle parole di Teresa Iarocci Mavica, curatrice di origine molisana, laureata in Scienze politiche all’Orientale di Napoli, ma di base a Mosca dal 1989. Di rinascita parla anche lo spazio del Chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, riconvertito in polo artistico-culturale dalla Fondazione Made in Cloister

Il Sol dell’Avvenir | artisti in mostra

La mostra celebra proprio i dieci anni del progetto di rigenerazione urbana del chiostro, che ha ospitato un lanificio, una fabbrica di sapone e poi addirittura un garage, specchio di una città dalle mille facce, sempre in magmatico divenire e per tale ragione incontenibile.

Le opere di artisti nazionali ed internazionali dialogano tra loro e, intersecandosi in maniera armonica, invitano lo spettatore ad abitare uno spazio altro, la cui architettura stessa sembra promuovere una comunicazione di tipo orizzontale. L’artista napoletana Carmela De Falco esplora il rapporto tra corpo, suono e memoria, attraverso opere e azioni performative che mirano alla creazione di una relazione con l’altro.

Tra i lavori di artisti maggiormente affermati e conosciuti spiccano l’opera Senza titolo (2024), una figura cinquecentesca di Cristo rifusa in bronzo da Danh Vo, che vi ha dato nuova vita aggiungendovi gli arti modellati a partire dalle mani del padre, che a loro volta reggono ampolle da cui emergono foglie verdi che simboleggiano la rinascita.

Al centro dello spazio il cortometraggio Le Indie Galanti (2017) di Clément Cogitore, posizionato in un luogo raccolto che stimola la riflessione. L’artista visivo sceglie di indagare le dinamiche che compongono una comunità attraverso l’ibridazione dei linguaggi, la street dance ed il pezzo operistico di Jean-Philippe Rameau si fondono producendo un cortocircuito calcolato.

La Fondazione ospita inoltre un’artista in residenza: Olga Tsvetkova, coreografa russa con base a San Pietroburgo che ha scelto di operare a contatto con la comunità di Porta Capuana, travalicando i limiti della danza teatralmente intesa, in una creazione site-specific dal titolo Lo spazio come dubbio. Porta Capuana (2025). 

L’arte come atto filosofico, inevitabilmente politico

Un’arte che non offre risposte pronte, ma sa porsi le giuste domande. Con queste parole Teresa Iarocci Mavica racchiude la missione di una mostra che si configura come processo dinamico, in cui l’opera ed il visitatore sono i protagonisti di una ricerca mai conclusa. Una rinascita che passa attraverso l’identificazione delle sfide odierne, dalla crisi climatica a quelle economiche e sociali, in quanto parte di un unico e complesso sistema, in contrapposizione con l’idea di esistenze microcosmiche ed autoreferenziali.

Il Sol dell’Avvenir è una mostra necessaria, e la Fondazione Made in Cloister rappresenta, oggi più che mai, uno spazio di riflessione e di relazione unico per la città che rinasce infinite volte. 

Fonte immagini: Francesco Squeglia

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