Sabato 5 luglio, nel suggestivo borgo marinaro di Acciaroli, ha preso il via l’ edizione 2025 del Porto d’Arte Contemporanea (PAC).
L’evento è stato inaugurato con l’apertura delle mostre personali di Sandro Chia e Christian Leperino, due tra i più rilevanti artisti del panorama contemporaneo, con la curatela di Massimo Sgroi.
Un progetto visionario dal cuore mediterraneo
Ideato da Valerio Falcone nel 2015, il Porto d’Arte Contemporanea (PAC) è il primo esempio in Europa di museo d’arte contemporanea “diffuso” e a cielo aperto. L’iniziativa si fonda su un’idea semplice ma potente: mettere in dialogo l’identità storica e culturale del territorio di Pollica e del Mediterraneo con le espressioni dell’arte contemporanea. Una visione che ha trasformato un piccolo angolo del Cilento in un laboratorio creativo capace di attrarre artisti, galleristi, critici e intellettuali da tutto il mondo.
Una rete creativa nel cuore del Mediterraneo
Con la direzione artistica di Valerio Falcone e il sostegno del sindaco di Pollica Stefano Pisani, il progetto gode del Matronato del Museo Madre – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli, nonché del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Pollica.
Obiettivo dichiarato: fare del Porto d’Arte un hub culturale del Mediterraneo, una rete capace di connettere esperienze artistiche e sensibilità differenti, valorizzando in particolare la creatività campana e mediterranea.
Le opere di Sandro Chia e di Christian Leperino al PAC 2025

Secondo il commento critico del curatore Massimo Sgroi, “Nella sua visione onirica del mondo e del processo storico che lo ha portato alla sua rappresentazione, Sandro Chia nasconde l’ipotesi concettuale che più definisce la contemporaneità: l’altro da sé. Chia assume la sedimentazione dell’evoluzione pittorica come elemento che stabilisce il mondo del terzo millennio, una sorta di metaverso ancestrale che esiste fin dalle pitture sacrali delle grotte di Altamira”.
“Hanno la stessa dimensione del sogno gli sguardi perduti delle tre sculture di Cristian Leperino; attraversate da una visione intima, esistenziale e dolorosa che, nel guardare l’abisso, ripensano a ciò che è stato ed a quello che non sarà. Esteticamente eleganti, raffinate, le tre opere sintetizzano sia la visione sociale della concettualità artistica di Leperino, sia le scelte estetiche e formali che e concedono poco alla mediazione”.

“In fondo, il modo di percepire la realtà di Sandro Chia e Cristian Leperino non è una pausa nel pensiero della storia, ma una ricerca dell’utopia che possa alleviare il dolore del mondo”.
Con la sua formula “a cielo aperto”, anche per questa edizione, il PAC rompe le convenzioni tradizionali e trasforma il paesaggio in una galleria naturale, aperta a tutti.
Non solo un evento espositivo, ma un’esperienza culturale immersiva
Arte, natura e identità si fondono per dar vita a un nuovo modo di vivere la contemporaneità. Una sfida che, anno dopo anno, continua a rinnovarsi, facendo di Acciaroli un crocevia internazionale dell’arte e del pensiero.
Tra i protagonisti delle edizioni passate il PAC – Porto di Arte Contemporanea ha accolto numerosi artisti di spicco di fama internazionale, tra cui:
Lello Lopez, Riccardo Dalisi, Angelomichele Risi, Sergio Fermariello, Vincenzo Rusciano, Bianco-Valente, Eugenio Giliberti, Miltos Manetas, oltre a Matteo Fraterno, Franco Silvestro, Sasà Giusto, Federica Limongelli, Gino Quinto, Gabriele Di Matteo, Ilaria Abbiento, Stefania Sabatino, Pietro Maietta, Clara Garesio, Giuseppe Pirozzi, Antonio Biasiucci.
Il profilo dei due artisti protagonisti del progetto artistico Pac 2025
Sandro Chia (Firenze, 1946), dopo aver concluso gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1969, si stabilisce a Roma nel 1970, dove l’anno successivo tiene la sua prima mostra d’esordio alla galleria La Salita, diretta da Gian Tomaso Liverani. Inserita nel clima concettuale del decennio la sua ricerca artistica – che contempla disegni, dipinti, azioni performative, installazioni e registrazioni audio e video – nella seconda metà dei Settanta vira verso una dimensione pittorica figurativa, densa di citazioni alla storia dell’arte, che nel 1979 viene teorizzata dal critico e curatore Achille Bonito Oliva nell’orbita della Transavanguardia italiana, insieme al lavoro di Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria e Mimmo Paladino. È del gennaio 1980 la prima mostra personale di Chía a New York – dove si trasferirà nel 1982 -, negli spazi della galleria Sperone Westwater Fischer, alla quale seguiranno altre significative mostre personali nel contesto internazionale. Lo stesso anno viene invitato alla sezione Aperto ’80 della Biennale di Venezia curata da Bonito Oliva e Harald Szeemann. Nel 1981 è tra i protagonisti della rassegna A New Spirit in Painting alla Royal Academy di Londra e nel 1982 di Italian Art Now: An American Perspective al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, di Documenta 7 a Kassel e della paradigmatica mostra Zeitgeist al Martin-Gropius-Bau di Berlino. A New York acquisisce rapidamente popolarità, acclamato dal collezionismo e dalla critica che lo descrive come un «Clint Eastwood che brandisce un pennello». Innumerevoli fino ad oggi le mostre personali e collettive del maestro nelle gallerie e nei musei più prestigiosi in Italia e all’estero. Tra le numerose sedi: la Nationalgalerie di Berlino, Villa Medici a Roma, i Magazzini del Sale di Siena, il Weisman Museum of Art di Malibu, il Ludwig Museum di Budapest, il Guggenheim Museum di Bilbao, il Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli, la Fondación Proa di Buenos Aires, il MART – Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Kunsthalle di Bielefeld, l’Albertina Modern di Vienna e il KUMU Esti Kunstimuuseum di Tallin.
Christian Leperino (Napoli 1979), pittore e scultore, nella sua ricerca intreccia al tema del paesaggio urbano la riflessione sul tempo la memoria dei luoghi. Nelle sue sculture alterna al modellato il calco dal vero, traccia di un corpo vivente, di un oggetto, di un frammento d’arte del passato. Materia che assorbe, custodisce e restituisce storie, forme, umori, in un dialogo tra presenza e assenza, miraggi di bellezza e macerie della storia. Insegna Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le sue opere sono presenti in collezioni museali e spazi pubblici, tra i quali Museo MADRE di Napoli, MMOMA-Moscow Museum of Modern Art, IICT diTokyo, Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara, la Stazione di Napoli-Mergellina, la Cattedrale dell’Assunta, il Castello Aragonese di Ischia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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