Il 16 maggio, La Caffettiera in Piazza dei Martiri 26 a Napoli si è animata per un evento speciale, riservato a stampa e addetti ai lavori: il lancio del nuovo Caffè Sol de Yungas. Più che una presentazione, una vera cerimonia dei sensi, pensata per riscoprire il caffè oltre la fugace abitudine quotidiana.
Accolti da Guglielmo Campajola, patron de La Caffettiera, gli ospiti sono stati guidati in un’esperienza interessante e immersiva da Stefania Zecchi, coffelier di 1895 Coffee Designers by Lavazza, e Tommaso Luongo, presidente AIS Campania, alla scoperta della lentezza, della qualità e della ricchezza aromatica della bevanda.
Il Caffè Sol de Yungas Lavazza: protagonista e innovazioni nell’estrazione
Il protagonista: Caffè Sol de Yungas, eccellenza boliviana
Al centro di quest’incontro, il Caffè Sol de Yungas Lavazza, una monorigine boliviana in edizione limitata di 1895 Coffee Designers by Lavazza. Proveniente dalla regione delle Yungas, coltivata dalla visionaria famiglia Rodríguez, pioniera del caffè specialty boliviano che ha unito tradizione e metodi scientifici all’avanguardia, questa monorigine, come ha spiegato Stefania Zecchi, si distingue per le sue peculiari note.‘Per apprezzare appieno queste sfumature,’ ha introdotto Zecchi, ‘utilizziamo la nostra “ruota degli aromi”, uno strumento che semplifica l’identificazione dei sentori. Nel caso del Sol de Yungas, parliamo di note distintamente fruttate e agrumate, arricchite da sentori di frutti di bosco e mandarino, che andremo a evidenziare anche sulle nostre confezioni.’
Tecniche di estrazione innovative: il Chemex al centro dell’attenzione
Per esaltare tali peculiarità, il caffè è stato interpretato in chiave innovativa, servito in diverse varianti. L’attenzione si è concentrata soprattutto su tecniche di estrazione come il Cold Brew e il Chemex. Proprio su quest’ultimo metodo si è soffermata Stefania Zecchi. ‘Il Chemex,’ ha illustrato, ‘è uno strumento elegante, brevettato negli anni ’40 da un chimico e conservato persino al MoMA di New York. Per l’estrazione, maciniamo il caffè grossolanamente – circa 30 grammi – e utilizziamo acqua a una temperatura precisa, 93°C. Versiamo prima una piccola quantità d’acqua, circa 60 grammi, per la pre-infusione, poi continuiamo lentamente fino a circa 500 grammi totali. L’estrazione dura circa 3 minuti, 3 minuti e mezzo.’
Il risultato di questa meticolosa preparazione è una bevanda che esalta la purezza aromatica del caffè. ‘Un caffè filtro come quello ottenuto con il Chemex,’ ha continuato Zecchi, ‘pur potendo avere un volume maggiore, permette di apprezzare sentori che ricordano le ciliegie. È interessante notare che, a parità di dose di caffè macinato, il tempo di contatto più lungo tra acqua e caffè nel filtro può portare a un contenuto di caffeina superiore rispetto a un espresso ristretto, se si considera l’intera bevanda consumata. I caffè di specie Arabica, come il Sol de Yungas, hanno naturalmente meno caffeina rispetto ai Robusta, che la sviluppano come meccanismo di difesa crescendo ad altitudini inferiori. Anche una Robusta coltivata con cura in un ambiente ricco di biodiversità, in ogni caso, può offrire esperienze di altissimo livello, con sentori di legni pregiati.’
Abbinamenti gourmet: il Caffè Sol de Yungas Lavazza incontra l’alta cucina
L’esperienza, focalizzata sulle caratteristiche uniche del Sol de Yungas, non si è limitata alla sola tazza. A completare il percorso di degustazione, infatti, sono stati presentati tre sorprendenti piatti ideati dallo chef Gianluca D’Agostino del ristorante Joca, pensati per dialogare con le peculiarità del caffè, servito per l’occasione in calici, come fosse un vino. Uno dei piatti più emblematici è stato il Cuor di carciofo e neve di ricotta. Lo chef ha spiegato la sua creazione: ‘il carciofo è un po’ arrostito, quindi abbiamo una nota di tostatura e un amaro dolce, elementi che si sposano bene con certe note del caffè. È notoriamente un ingrediente difficile da abbinare al vino, ma meno per il caffè. Completiamo con una grattugiata di una ricotta salata, ma una ricotta molto formaggiosa.’
Le altre proposte salate sono state :
- Radicchio in sinfonia agrodolce
- Tentazione mediterranea (melanzane con glassa di cioccolato)
Per il finale della degustazione, i dolci de La Caffettiera hanno ripreso il tema centrale, offrendo ulteriori spunti di riflessione sul caffè come ingrediente:
- Savaren al caffè dentro e fuori
- Scodellino al cioccolato fondente con mousse al caffè e crumble al biscotto
- Cioccolatini de La Caffettiera
Una proposta studiata per sorprendere e accendere la discussione tra gli ospiti, grazie ad abbinamenti insoliti, ma decisamente riusciti.
Un futuro di approfondimento per la cultura del caffè
Questa giornata è stata solo la prima occasione di un percorso più ampio. La Caffettiera e Lavazza, in particolare attraverso il progetto 1895 Coffee Designers, che mira a unire i propri specialty coffee all’alta ristorazione, continueranno ad approfondire e sperimentare nuove forme di cultura del caffè, dimostrando come ogni tazzina può raccontare una storia e regalare un’esperienza unica, diversa e originale.
Fonte immagine: archivio personale