Gianni De Luca è stato un vero pioniere del fumetto “in movimento”. La sua tecnica singolare, che consisteva nel rappresentare in un’unica tavola l’intera gamma di movimenti che costituivano la singola azione, lo ha reso immortale. Proprio a lui è dedicata la mostra 50 Anni di Tempesta, in esposizione al Comicon 2025. La sua arte ha prodotto il cosiddetto “effetto De Luca”, un segno indelebile di un metodo originale e unico nel suo genere.
Chi era Gianni De Luca?
Gianni De Luca, all’anagrafe Fortunato, nacque a Gagliato, in Calabria il 27 gennaio 1927. Nel 1933 la famiglia si trasferì a Roma, dove crebbe e frequentò il liceo artistico. Esordì come disegnatore di fumetti nel marzo 1946 sull’albo Tam-Tam n. 2, edito dalla SEMCI. Storica fu la sua collaborazione con il settimanale Il Giornalino nel 1953, sul quale esordì con la storia La leggenda della montagna. Durante gli anni sessanta si dedicò interamente all’illustrazione e realizzò opuscoli sulle vite di santi per Edizioni Paoline. Nel 1967 riprese in mano il fumetto con la pubblicazione de L’ultima Atlantide, sempre sul Giornalino.

Il Commissario Spada e la Trilogia Shakespeariana
Nel 1970 diede vita al poliziesco con Il Commissario Spada, forse il suo personaggio più celebre, scritto da Gian Luigi Gonano. L’incontro avvenne grazie a Gino Tomaselli, che ispirò la prima versione del personaggio. Grazie alla narrazione innovativa, la serie ebbe molto successo e vinse il Premio Yellow Kid nel 1971. La serie continuò fino al 1982. Fu con quest’opera che l’autore sperimentò le nuove soluzioni grafiche che lo resero uno dei disegnatori più innovativi del periodo. Già nel 1975 interruppe l’impegno con Il Commissario Spada per realizzare, insieme a Raoul Traverso, le prime trasposizioni a fumetti di opere di William Shakespeare: Amleto, La tempesta e Romeo e Giulietta, ovvero il ciclo della “trilogia shakespeariana”, considerato un capolavoro per la raffinata tecnica che in seguito prese il suo nome. Nel 1988 pubblicò la versione a fumetti de La freccia nera, dall’omonimo romanzo, e iniziò nello stesso periodo I giorni dell’Impero, ambientata nella Roma imperiale. Purtroppo quest’ultima rimase incompiuta a causa dell’improvvisa morte dell’autore nel 1991.

La “tecnica De Luca”
Con la sua tecnica innovativa, Gianni De Luca portò la rivoluzione nel tradizionale schema delle vignette, realizzando storie dinamiche e in movimento. Le tavole diventavano un vero e proprio palcoscenico dove i protagonisti come Prospero, Amleto e Romeo e Giulietta, si muovevano sulla stessa scena. L’effetto era vivo e dinamico e catturava il lettore come se fosse un film. Negli ultimi decenni sono stati molti gli artisti come Frank Miller (300), Dave McKean (Coraline con Neil Gaiman) e Marcos Martin (Spiderman, Doctor Strange) che si sono ispirati a lui per le più recenti illustrazioni e tavole ben note al pubblico di appassionati. Le sue tavole sono esposte nel padiglione 1 nella sezione mostre al Napoli Comicon 2025.
Immagine in evidenza e foto articolo di Adelaide Ciancio