I migliori metodi di studio per il cinese mandarino: quali sono?

I migliori metodi di studio per il cinese

Imparare il cinese mandarino da zero sembrerebbe una sfida a dir poco titanica, con il suo sistema di scrittura completamente diverso, gli infiniti caratteri e i suoni così alieni rispetto a quelli a cui siamo abituati noi parlanti delle lingue occidentali. Eppure, con un po’ di pazienza e metodi efficaci, questa lingua antica ed affascinante può diventare più semplice che mai. Vediamo nello specifico quali sono i migliori metodi di studio per approcciarsi al cinese mandarino.

I migliori metodi di studio per il cinese: il primo approccio

Prima di cimentarsi nella lingua è importante osservarne i meccanismi e la scrittura – i tratti, le similarità, i caratteri logografici più ricorrenti – e ascoltare attentamente i suoni – la cadenza, i toni, la musicalità – per dare una prima bozza alla nostra mente di cosa dovrà replicare una volta che andremo a studiare la lingua. Una sorta di imprinting che si ispira al modo naturale con cui noi da infanti siamo abituati ad imparare la nostra lingua natìa, partendo da zero e cominciando piano piano ad assimilare prima i suoni, poi i significati, la struttura e infine la scrittura. Si può avere un primo approccio di successo, anche se questo metodo non è limitato alla prima fase soltanto, ascoltando e vedendo quotidianamente video su YouTube, video brevi su Xiao Hong Shu, podcast e canzoni in cinese.
Avendo familiarizzato con le generalità della lingua, in questa fase preliminare sarebbe bene cominciare a leggere dei piccoli testi, come fiabe per bambini, che possono aiutare con le prime parole, i relativi significati e a familiarizzare con la struttura del periodo.

La seconda fase: le risorse giuste

Oltre ai metodi di studio, all’apprendimento del cinese mandarino è giusto accorpare le giuste risorse per renderci la vita più facile. Ce ne sono di svariate: Pleco è un caposaldo di ogni parlante di cinese, il miglior traduttore dal cinese all’inglese con l’abilitazione del disegno dei caratteri, così da scrivere immediatamente un carattere di cui non abbiamo il significato o la pronuncia; per le flashcards c’è Anki, una piattaforma che permette di studiare tramite il metodi della spaced repetition i caratteri con collezioni personalizzate o quelle già pubblicate dagli utenti – molti dei quali hanno già aggiunto tutti i caratteri da sapere per i vari HSK, gli esami di efficiency ufficiali per il cinese mandarino; Du Chinese, letteralmente “leggi il cinese”, è un’app che raggruppa storie da leggere per ogni livello di cinese, con relativa pronuncia e significato.

I migliori metodi di studio per il cinese: la terza fase ovvero lo studio dei caratteri

Il cinese non è affatto una lingua difficile per la sua grammatica, difatti le regole che delimitano la composizione logica delle frasi sono decisamente minori e meno confusionarie di quelle che appartengono alle lingue neolatine, pertanto la parte più agnostica agli inizi sarà quella di imparare l’ordine dei caratteri e ricordare la scrittura, significato e pronuncia di ognuno di loro.
Quella più efficace è probabilmente la tecnica di associazione: si parte dal concetto primordiale della scrittura cinese, quello dei pittogrammi, che altro non erano che dei disegni essenziali delle figure che osservavano i cinesi in natura – 大 dà, che significa grande, è la figura di una persona stilizzata con le gambe e le braccia spalancate, mentre 火 huǒ, nonché fuoco, è molto simile all’immagine di un falò con del fuoco che si alza dal legno che brucia –, pertanto se apportiamo questi ragionamenti visivi ai caratteri anche più complicati che ci sono oggi, possiamo creare una storiella unica e personale che faccia in modo che possiamo associare un carattere ad una serie di immagini fatta su misura del nostro processo mentale di assimilazione.
Altra tecnica interessante è quella dell’abbinamento dei componenti: tutti i caratteri cinesi sono un assemblaggio di caratteri e componenti che già esistono, pertanto imparare a riconoscerne la scrittura e il significato farebbe in modo di apprendere la scrittura di caratteri più complessi; ad esempio, 好 hǎo, che significa bene o buono, può essere letto come l’unione di 女 nǚ, che significa donna, e 子 zǐ, che significa figlio.

La quarta fase: la conversazione

Oramai è risaputo che il parlare la lingua, conversare e sforzare il proprio cervello a traslare i pensieri dalla lingua madre a quella secondaria o terziaria è efficace per fare in modo che la lingua rimanga a lungo termine all’interno della nostra memoria. Dopo aver imparato, tramite libri appositi, la grammatica e i caratteri cinesi, si possono dunque seguire esclusivamente i media cinesi, oppure trovare dei language partners in grado di conversare e farvi mettere in pratica ciò che avete imparato, per cementare nel cervello le nozioni apprese. Molti di questi partner si trovano su piattaforme come Italki o HelloTalk.

Non vi rimane altro che lasciare che la passione per questa lingua affascinante vi travolga… con pazienza, tempo, e i migliori tra i metodi di studio per il cinese, il mandarino non sarà più mostruoso e difficile, ma un caro amico e una lingua preziosa da sapere.
加油, jiāyóu! Forza!

Fonte immagine: Pixabay

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