Senza Confini – Steve Mccurry Mccurry racconta il mondo al PAN

Il 27 ottobre, presso il Pan (Palazzo delle Arti di Napoli) si è tenuta la conferenza stampa dedicata a “Senza Confini”, mostra organizzata da Civita Mostre, in collaborazione con SudEst 57 e promossa dal Comune di Napoli.
Infatti, tra i presenti, c’era proprio l’Assessore alla Cultura e al Turismo, Nino Daniele, il quale ha presentato brevemente la mostra in compagnia della curatrice Biba Giachetti, l’architetto Peter Bottazzi, Alberto Rossetti di Civita e, ovviamente, lo stesso Steve Mccurry.

Steve Mccurry e il suo occhio metallico sul mondo

Prima di ogni cosa, c’è il bianco e il nero.
L’originale e primitiva divisione, quando la possibilità di sfumature diviene assente e il minimalismo è al suo stato puro.
Comincia così “Senza Confini”, mostra fotografica di Steve Mccurry, con quelle immagini del lontano, apparentemente, 1979, quando il fotoreporter statunitense era immerso nel suo primo viaggio in Afghanistan e nel suo seguire i mujahediin in lotta contro l’invasione sovietica.
Poi all’improvviso, di colpo, cambiando sala, il colore si manifesta nelle sue forme più varie e necessarie a raccontare ciò che l’occhio di Mccurry ha visto. Denso e netto, lucido e oscuro e, ancora, assoluto o trasparente, il colore sfuma e si attutisce secondo la volontà del fotoreporter, fermo nella volontà di raccontare quanta più realtà possibile dentro un click.

 

 

Il “potere” di questa mostra si concentra sicuramente intorno all’immagine di Sharbat Gula, di cui tutto il mondo conosce l’esistenza, anche se spesso lo ignora.
“La Monna Lisa della guerra afgana” è ancora oggi uno dei lavori più apprezzati nel mondo della fotografia ed una delle più dirette e vive testimonianza del lavoro di Mccurry. Ma non si limita a questo, indagando e esponendo la continua ricerca del fotoreporter durante la sua lunga carriera. Si nota, netto, il desiderio di vivisezionare e portar via certi pezzi di mondo, senza mai spiegare, ma semplicemente mostrando.
Concedendo il suo occhio al bello e al brutto, al meraviglioso e all’infimo.
Rimanendo “Senza Confini”, proprio come l’umanità.

 

Pan – Palazzo delle Arti di Napoli 

(Palazzo Roccella, via dei Mille, 60)

dal 28 ottobre al 12 febbraio 2017

 

Altri articoli da non perdere
La premiazione di DOCARTE 2018 al Napoli Città Libro
La premiazione di DOCARTE 2018 al Napoli Città libro

Il Salone del libro e dell’editoria di Napoli è la cornice di attività culturali di ogni sorta, che pulsano fra Scopri di più

Ernesto Bazan, intervista al fotografo di “Trilogie Cubane”
Ernesto Bazan, intervista al fotografo di Trilogie Cubane

Ernesto Bazan, fotografo originario della Sicilia ma cittadino del mondo, giunge a Napoli con le sue "Trilogie Cubane". La raccolta Scopri di più

World Press Photo 2018: l’imperdibile mostra fotografica al PAN di Napoli
World Press Photo 2018

World Press Photo 2018, una mostra da non perdere "World Press Photo" torna a Napoli con un imperdibile appuntamento al Scopri di più

Eromata, intervista al fotografo Luca Matarazzo
Luca Matarazzo

Luca Matarazzo. Luca Mata. Ma per chiamarlo “Luca” bastano più o meno trenta secondi perchè uno dei pochi reduci a Scopri di più

L’Institut français Napoli spegne 100 candeline
L’Institut français Napoli spegne 100 candeline

25/06/1919 – 25/06/2019: è ormai lungo un secolo il rapporto di Fraternité tra la città partenopea e la maison de Scopri di più

La gente di Napoli: la presentazione del libro al PAN
la gente di napoli

Il 14 maggio al PAN, palazzo delle Arti di Napoli, è stato presentato, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Scopri di più

A proposito di Gennaro Esposito

Iscritto a Lettere Moderne, decide di abbandonare gli studi umanistici per l’ Università della Strada. Segue da qualche tempo i corsi di Marketing della Nocciolina Zuccherata. Alcune voci lo vogliono a La Repubblica, altre, invece, parlano di una sua assunzione a Il Fatto Quotidiano. Lui assicura di star seguendo una terapia psicofarmacologica per farle smettere del tutto.

Vedi tutti gli articoli di Gennaro Esposito

Commenta