BRO, la pizza elegante e contemporanea a Piazza Mercato

Bro

State camminando in Piazza Mercato, uno dei centri più importanti della città di Napoli dove nel lontano 1647 il popolo si ribellò alla dominazione spagnola con la celebre rivolta guidata da Masaniello. Mentre respirate la storia e la vostra mente inizia ad immaginare orde di cittadini ribelli guidati dal pescivendolo più famoso di Napoli in mezzo all’immensità della strada, in lontananza scorgete un enorme e lungo palazzo nero dal gusto moderno. Cosa sarà mai? L’edificio di un’agenzia immobiliare? Il famoso monolite di 2001: Odissea nello spazio? Un palazzo in cui si riuniscono uomini d’affari senza scrupoli che progettano un oscuro disegno per la conquista del mondo? No, nulla di tutto questo. Semplicemente si tratta di BRO, la pizzeria dei fratelli Ciro e Antonio Tutino (classe 1992 e 1998), rispettivamente pizzaiolo e responsabile dell’accoglienza dei clienti e del servizio ai tavoli, che con il loro locale dal gusto contemporaneo vogliono offrire al popolo napoletano e non la loro idea di pizza.

La storia dei fratelli Tutino

Prima però di addentrarci all’interno del locale e di assaporarne le specialità, è doveroso raccontare la storia della famiglia Tutino. Attiva con il capostipite Giuseppe, marito di Nunzia Marigliano (appartenente ad un’altra famiglia di pizzaioli), i Tutino hanno sfamato generazioni di napoletani fin da quando serviva le pizze tramite il metodo “ogge a otto“, che consentiva all’avventore che non aveva soldi con sé di poter pagare la pizza appena mangiata la settimana successiva. Il 1960 è invece l’anno di fondazione della pizzeria nell’altrettanto quartiere popolare di Piazza Nolana da parte dei figli di Giuseppe, Ciro e Giuseppe junior, mentre Michele Tutino è il gestore della pizzeria Tutino Galante a San Giorgio a Cremano dove i suoi figli Ciro e Antonio si sono formati. L’apertura della loro pizzeria BRO a Piazza Mercato, che simboleggia la quinta generazione della famiglia, altri non è che un nuovo capitolo di questa storia.

BRO, struttura del locale

Appena varcata la soglia dell’ingresso, veniamo accolti da un’atmosfera contemporanea ed elegante. Il locale è suddiviso in due piani, uno inferiore l’altro superiore, disegnati e organizzati dall’architetto Maurizio Vesce che ha scelto di usare materiali quali marmo calacatta oro per i tavoli, ottone, boiserie di legno, pareti di cristallo, pitture materiche, resina, carta da parato con sopra impresso una fantasia floreale e velluto giallo ocra chiaro per le poltroncine su cui ci si siede.

Per quanto riguarda le cucine, ben visibili all’occhio degli avventori, sono fornite di due forni per le pizze e una camera per gli impasti. Anche nell’architettura del locale stesso BRO sembra quindi perseguire la propria missione di costruire uno spazio contemporaneo all’interno di un luogo simbolo della popolanità napoletana più verace e che si traduce, naturalmente, nella propria offerta gastronomica.

Le pizze di BRO: tradizione e innovazione a braccetto

In questo ambiente contemporaneo e curato nei minimi dettagli Ciro e Antonio ci offrono un pizza tradizionale, fatta con un impasto lieve di farina di grano zero e con un’accurata scelta delle materie prime per ognuna delle 15 pizze del menù.

Durante il pranzo organizzato il 4 dicembre per la stampa abbiamo avuto un piccolo assaggio di tutto ciò. Ad aprire le danze è ovviamente la frittura napoletana con le frittatine, servite nella classica variante fatta con bucatini di Gragnano, besciamella a base di burro di bufala, provola di Agerola e prosciutto e in quella che si può considerare come una vera e propria innovazione, denominata non senza un pizzico di ironia “Domenica alle 3“: ripieno di mafalde, ricotta di bufala, ragù napoletano e basilico. Non mancano gli arancini, preparati con riso Buono Camaroli, sugo di San Marzano, provola, pecorino romano e basilico.

Si è poi passati alla degustazione di quattro diverse pizze: la tradizionale Margherita viene preparata con pomodori San Marzano DOP, fior di latte di Agerola, basilico e olio evo. “Il Fattore Umano” è invece uno degli emblemi dell’innovazione portata avanti dai fratelli Tutino, con il suo condimento a base di Sugo Scarpariello ricavato dal San Marzano, pomodorini del Piennolo del Vesuvio marinati, crema di pomodorini di Corbara e datterini grigliati, fior di latte di Agerola e pecorino romano.

Sullo stesso piano vanno concepite anche le altre due pizze. La prima è “La Mia Montanara“, una pizza fritta con spinaci al burro di bufala, stracciata di bufala all’arancia e filetti di alici di Cetara. Una pizza dai sapori equilibrati ma decisi, così come per la “Zucca Lunga Napoletana” a base di confettura di zucca lunga, provola di Agerola, crema di Gorgonzola DOP, salsiccia del Vallo di Diano piccante e olio evo. Anche in questo caso una delizia per il palato, dove ogni sapore è distinto dagli altri e facilmente riconoscibile e si abbina bene al sapore dolce e deciso della birra KBirr, abbinata a tutti e quattro i piatti.

Un nuovo capitolo nella storia dei Tutino

La pizzeria BRO di Piazza Mercato è quindi il tassello di un enorme ciclo di affreschi che racconta la storia dei Tutino, ergendosi in uno dei centri di un’altra storia che è quella della città di Napoli. Una sfida di sicuro non facile, dato che stiamo parlando di un luogo in cui i cittadini sono abituati ad un’idea di pizza più “tranquilla” e aliena all’innovazione. Ma è anche una sfida che Ciro e Antonio riusciranno a vincere, come dimostrato anche dal numero di avventori che durante la giornata di ieri sono entrati nel locale per gustare le loro specialità.

Da qui forse anche la scelta del nome BRO, abbreviazione slang della parola inglese Brothers che indica tanto l’essere “fratelli” per legami di sangue quanto per condivisione di idee e obiettivi. Di una cosa però siamo certi: con la loro giovane età e la loro voglia di fare Ciro e Antonio sono riusciti a realizzare un sogno che di certo non mancherà di dare loro i meritati frutti, se la qualità continuerà ad essere questa, in una città come Napoli e in un ambiente come il sud Italia che difficilmente risulta essere terreno fertile per i giovani.

Noi di Eroica Fenice non possiamo fare altro che ringraziare i fratelli Tutino per la generosa ospitalità e augurare tanto successo a questi due “guaglioni”, che di sicuro se lo meritano tutto.

Ciro Gianluigi Barbato

Fonte immagine copertina: Ufficio stampa Dipunto studio

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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