Si è tenuta in data 24 settembre 2025, presso il Renaissance Hotel Mediterraneo di Napoli, la conferenza stampa di presentazione del secondo volume di Calici & Spicchi – Atlante della pizza e del vino, realizzato dalla giornalista enogastronomica Antonella Amodio. Il progetto, curato dalla casa editrice Malvarosa, fa seguito al primo volume dell’autrice, che faceva riferimento unicamente alla regione Campania, dal titolo Calici & Spicchi – L’Armonia Perfetta tra Pizza e Vino, che ha riscosso ampio successo tra il pubblico. Tra gli sponsor che hanno sostenuto il progetto ci sono celebri marchi della tradizione gastronomica nostrana, e soprattutto campana, come Caputo, La Fiammante e i Caseifici Sorì, di cui uno degli esponenti era presente personalmente. L’uscita del libro coincide con un periodo piuttosto difficile per il settore vinicolo: colpito ai fianchi dai dazi sulle importazioni, imposti dal presidente americano, e dalle leggi italiane sull’assunzione di bevande alcoliche per gli automobilisti, è, nonostante le peripezie, un elemento culturale, poiché esprime quello che costituisce l’essenza dell’italianità, ossia grano e vino. La società occidentale, di cui l’Italia è parte integrante, cresce e cambia con il vino, non solo in quanto bevanda ma anche in quanto sapori e forme dei contenitori, con le loro storie e tradizioni. Dai greci ad oggi, il vino è un perno che ci accompagna anche se sono cambiate le abitudini che lo riguardano. Con queste parole, Luciano Pignataro introduce il volume ai presenti in sala, così come ha fatto tra le pagine stesse dell’opera di Antonella Amodio.

Gli interventi degli ospiti alla presentazione
Molteplici sono stati gli ospiti invitati a prendere parte alla presentazione del volume, tra cui vi proponiamo alcuni tra gli interventi che ispirano maggiori riflessioni. Uno di questi è sicuramente quello di Maria Paola Sorrentino del Movimento Turismo del Vino: l’ospite descrive come il lavoro dell’organizzazione che rappresenta sia quello di realizzare degustazioni di cibi e vino tramite le cantine associate, che coprono quasi tutta la regione Campania, e dimostrano come il vino con i suoi aromi e sapori, più o meno strutturati, sia in grado di sposarsi comunque bene con la pizza e i suoi ingredienti semplici. La parola chiave del movimento che portano avanti è esperienza: quella che il vino è in grado di garantire a tutti gli ospiti delle loro cantine. Il secondo intervento è quello di Gilda Guida, rappresentante dell’Associazione Nazionale Donne del Vino Campania, che sottolinea come la promozione e la valorizzazione del ruolo delle donne nel reparto enogastronomico sia finalmente una realtà, in tanti contesti, e soprattutto quanto sia importante, per l’associazione che rappresenta, che l’autrice di Calici & Spicchi – Atlante della pizza e del vino sia una socia storica. Oltre agli omaggi e ai riconoscimenti ottenuti dall’autrice del volume, Antonella Amodio, dal mondo dell’enologia, ci sono stati interventi anche da parte di celebri maestri pizzaioli come quello di Enzo Coccia, il quale sostiene che il volume sia in grado di fare scuola al mondo della gastronomia poiché lui stesso ha scoperto, durante le sue ricerche storiche sulla pizza, che negli anni ’80, per ragioni commerciali, la pietanza è stata associata alla birra, mentre il volume della Amodio riporta alla luce, secondo Coccia, la tradizione ottocentesca, che non vedeva questo matrimonio obbligato.
L’atlante nelle parole dell’autrice Antonella Amodio
Antonella Amodio inizia il suo intervento sottolineando la qualità della prefazione, ad opera di Luciano Pignataro, essendo questa uno spaccato del mondo della pizza e del vino. Prosegue nella sua descrizione del volume sostenendo che le pizzerie e i pizzaioli odierni cercano sempre di creare un’esperienza da poter regalare ai clienti: questi, infatti, si sono migliorati nel tempo, offrendo comfort incredibili all’interno delle proprie pizzerie e ricercando, molto spesso a livello maniacale, di ottenere i migliori impasti e le più audaci combinazioni di gusti. Essendo ormai un’usanza comune, la differenza tra le varie esperienze la fa proprio il vino e la reale difficoltà risiede nel garantire alla pizza di essere esaltata e non surclassata dalla bevanda stessa. Come spiega anche un’autorevole guida agli abbinamenti, trovare il giusto equilibrio è fondamentale. Questo libro studia tutta l’Italia e più di venti paesi esteri dove la pizza è ampiamente diffusa: tuttavia, per quel che concerne il vino, fa riferimento unicamente al bel paese, volendo esaltare il settore enologico nostrano in un periodo di guerre e dazi. Quello che il volume vuole dimostrare è che il vino viene venduto soprattutto nelle pizzerie, perché al di là delle bottiglie, queste offrono anche il solo calice che incrementa inevitabilmente questo canale di vendita. Infatti, il secondo volume parla soprattutto della carta dei vini in pizzeria: solitamente quest’ultima viene intesa come una carta maestosa dove sono presenti tra le seicento e le ottocento etichette, e invece, in questo caso viene esortata una carta che si adegui anche, e soprattutto, all’offerta gastronomica.
Nelle pizzerie non va sottovalutata, secondo l’autrice, l’offerta enologica: questa dovrebbe seguire le stagioni, dimostrando la stessa cura maniacale nel ricercare gli impasti e gli ingredienti. La Amodio esorta i pizzaioli a fare delle scelte personali: creare qualcosa di unico e che sposi quella che è la biodiversità del territorio campano, e concentra la sua attenzione sulle modalità migliori di servire il vino in questo contesto, studiandone i possibili abbinamenti.
Fonte Immagini in evidenza e del testo: Francesca Anna Caccavo