I vini dell’Alto Piemonte a Napoli: un excursus con degustazione

Alto Piemonte

Il 30 e 31 Maggio il Consorzio Tutela Nebbioli – Alto Piemonte ha organizzato presso l’Hotel Excelsior di Napoli otto Masterclass alla scoperta delle specialità enologiche piemontesi.

Scrisse il Cavour: “Or dunque rimane provato che le colline del Novarese possono gareggiare coi colli della Borgogna; e che a trionfare nella lotta è solo necessario proprietari che diligentino la fabbricazione dei vino e ricchi ed eleganti ghiottoni che ne stabiliscano la riputazione“.

È con questa citazione che Mauro Carosso, delegato Ais Torino e profondo conoscitore dei vini piemontesi, ha dato il via alla Masterclass del 30 Maggio 2021.

Nella location esclusiva dell’Hotel Excelsior sul lungomare di Napoli ha avuto infatti luogo la serie di masterclass alla scoperta dei vini dell’Alto Piemonte  (Non dite che non vi avevamo avvertiti: ne avevamo parlato qui). 

I vini dell’Alto Piemonte, un’esperienza divina

La degustazione dei vini dell’Alto Piemonte ha coinvolto 7 vini della provincia del Novarese: un terreno ricco di storia, che, unitamente alle miti caratteristiche climatiche dell’area, conferisce al vino che ne viene prodotto un’inconfondibile personalità.

I vitigni che hanno coinvolto la nostra masterclass sono stati il Nebbiolo, che più marca la diversità territoriale e climatica dell’area del Piemonte, e la Vespolina, dall’uva dolce e speziata, spesso usata in assemblaggio col primo: i vini che ne risultano sono dall’alta disponibilità gastronomica, dalla temperatura ideale tra i 16° e i 18° e ideali per accompagnare i pasti grazie alla loro acidità e freschezza.

Le aziende produttrici coinvolte e i loro vini sono i seguenti:

  • Chiovini&Randetti – Vespolina delle Colline Novaresi, Afrodite (2020).

Vitigno: 100% Vespolina

Maturazione: In acciaio per 9 mesi.

Di colore rosso rubino con riflessi violacei, il profumo è fruttato e presenta al gusto una nota di frutto di bosco rosso fresco.

  • Tiziano Mazzoni – Vespolina delle Colline Novaresi, il Ricetto (2019).

Vitigno: 100% Vespolina

Maturazione: In acciaio per 6 mesi.

Più invecchiato del precedente, il profumo risulta più completo, mentre al gusto presenta una nota di confettura di frutta.

  • Platinetti Guido di Fontana Stefano e Andrea – Vespolina delle Colline Novaresi (2019).

Vitigno: 100% Vespolina

Maturazione: In acciaio per almeno 6 mesi, affinamento in bottiglia per almeno 4 mesi.

Rispetto ai vini precedenti, per via del suo processo di vinificazione e affinamento, presenta una nota balsamica, simile al vino invecchiato in legno.

  • Enrico Crola – Nebbiolo delle Colline Novaresi, Giulia (2017).

Vitigno: 100% Nebbiolo

Maturazione: In acciaio.

Dal colore granato, aranciato con riflessi nel giallo e dalla buona trasparenza. Al naso presenta note di floralità decadente, mentre al gusto presenta note di confettura e di mandorla finali.

  • Tenute Guardasole di Bui Marco – Boca (2017).

Vitigno: 80% Nebbiolo, 20% Vespolina

Maturazione: In legno per 4 mesi.

Biologico, destinato al lungo invecchiamento. Presenta note di soffusa mineralità per via del terreno di origine vulcanica particolarmente ricco di minerali.

  • Ioppa – Ghemme, Santa Fè (2015).

Vitigno: 85% Nebbiolo, 15% Vespolina

Maturazione: In legno per 48 mesi.

Color rubino granato dai riflessi aranciati, si presenta strutturato e vellutato nel gusto, quanto fine ed etereo all’olfatto, con note di violetta e fragola.

  • Ca’ Nova – Ghemme (2013).

Vitigno: 100% Nebbiolo

Maturazione: In legno per 24 mesi.

Contrariamente al precedente presenta note più evolute, speziate, con una certa rugginosità. Al naso si presenta con un odore di frutta matura, mentre il gusto è più compiuto rispetto al precedente, risultando più nervoso, acidulo e fruttato. È un vino “invernale”: caldo e disteso.

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A proposito di Claudia Fiorito

Sono la persona a cui scrivi la sera quando non sai che film guardare. In genere, ti consiglio un film polacco in bianco e nero di tre ore e quaranta.

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