La pizzeria Pomodorì Pompei di Nicola Cesarano

Pomodorì

Il 30 Maggio 2024 si è tenuta a Pompei, conosciuta per il suo sito archeologico, da Pomodorì al Ravida Resort la cena stampa all’insegna delle degustazioni e delle creazioni del giovane pizzaiolo Nicola Cesarao.

La Pizzeria Pomodorì Pompei, situata all’interno del Ravida Resort di Pompei in viale Unità d’Italia 51, a pochi passi dalle stazioni ferroviarie e dall’uscita dell’Autostrada del Sole Salerno – Reggio Calabria, ha recentemente deliziato i suoi ospiti con una cena speciale riservata a giornalisti, blogger e instagrammer. L’evento ha offerto l’opportunità di degustare innovative creazioni di pizza e di intervistare il giovane pizzaiolo del locale, Nicola Cesarano, fresco delle sue partecipazioni al Cibus di Parma, dove ha tenuto una masterclass, e a Tuttopizza 2024 alla Mostra D’Oltremare di Napoli.

Pomodorì, nato su un terreno che un tempo ospitava tre antiche masserie pompeiane, è ora gestito dagli imprenditori Anna Talamo e Raffaele Vingiani, anche titolari del Ravida Resort adiacente e dell’omonimo ristorante. La pizzeria offre due ampie sale interne, arredate con gusto e dotate di un’atmosfera accogliente, capaci di ospitare rispettivamente fino a 50 e 70 persone. L’ampia area verde esterna, arricchita da tavoli a bordo piscina, può invece accogliere fino a 90 persone.

 
 

Nicola Cesarano, giovane e talentuoso pizzaiolo di 28 anni, si impegna da due anni a deliziare i palati presso Pomodorì, privilegiando l’uso di prodotti a chilometro zero. L’approvvigionamento degli ingredienti avviene secondo criteri di vicinanza e qualità, tramite mercati locali e contadini delle aree circostanti, garantendo così le migliori primizie per le sue pizze. Nonostante la sua giovane età, Nicola ha già trascorso più della metà della sua vita accanto al forno a legna. Durante la sua formazione, ha seguito diversi corsi e ha appreso l’arte della pizza da alcuni dei migliori maestri contemporanei, tra cui Vincenzo Iannucci, Gianfranco Iervolino, Raffaele Bonetta e Salvatore Costa, oltre a un’importante esperienza a Firenze presso la pizzeria di Giovanni Santarpia, insignita dei tre spicchi del Gambero Rosso.

La pizza di Nicola Cesarano di Pomodorì, evolutasi nel tempo e consolidatasi in uno stile contemporaneo con un cornicione alto e alveolato a “canotto”, si distingue nel panorama locale già ricco di pizze di alta qualità. Realizzata con ingredienti accuratamente selezionati, come la farina del Mulino Petra, l’impasto di Nicola combina due farine di tipo 1 e una di tipo 0, con un’idratazione che varia tra il 70 e il 72%. La cottura avviene in un forno a legna classico. La varietà delle sue creazioni spazia dalla pizza doppio crunch alla pizza fritta ripassata nel forno elettrico, dalla focaccia alta alla pizza cotta nel “rutiello”. Nicola sperimenta spesso anche con farine diverse come quella di segale, riso, orzo, integrale o allo zafferano. La combinazione di ingredienti freschi e maestria artigianale rende ogni boccone un’esperienza indimenticabile.

Pomodorì è diventato un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina, offrendo un’esperienza culinaria completa grazie anche ai topping creati in collaborazione con lo chef Giuseppe Auricchio del ristorante del Ravida Resort, il tutto in un ambiente confortevole e accogliente.

Dai lievitati di Pomodorì alle contaminazioni della cucina 

Andrea De Simone, direttore di sala e sommelier, ha guidato la serata proponendo abbinamenti perfetti tra bollicine e le varie portate. L’amuse-bouche di benvenuto al Pomodorì includeva una montanara con pomodoro San Marzano DOP e Grana Padano, una frittatina di pasta ai tre pomodori con cuore filante di fiordilatte panato al tarallo “sugna e pepe”, il tutto accompagnato da un prosecco Sant’Orsola Prestige. Lo spumante, noto per essere ideale con starter e appetizer, ha aperto la cena in modo eccellente.

Per la prima portata, la pizza contemporanea di Pomodorì: Napoli Sbagliata“, con topping di pomodoro San Marzano DOP, pomodorini rossi del Vesuvio, olive nere caiazzane, pomodorini gialli semi-dry, polvere di aglio nero di Vogliera, confettura di pomodoro, basilico e olio EVO, è stata abbinata una Falanghina IGP Virgo dell’azienda vitivinicola Villa Raiano, annata 2023. Questa Falanghina, originaria del Sannio e meno vulcanica, si sposava perfettamente con l’acidità dei pomodori e della confettura di pomodoro, elementi distintivi della pizza.

La stessa falanghina è stata servita con il “rutiello”, seconda portata con topping di moscardino affogato, polvere di olive nere di Caiazzo (CE), clorofilla di prezzemolo e olio EVO. La terza portata, la “Pizza nel padellino“, cotta nel forno elettrico e realizzata con farina Molino Petra di riso e orzo germogliato, presentava un topping di cuore di scarola riccia stracciata, prosciutto di salmone, pesto di avocado, lamponi in purezza e olio EVO, abbinata nuovamente alla Falanghina.

La quarta portata della pizzeria Pomodorì, la “Pizza fritta e al forno” con mortadella artigianale IGP, stracciata, acciughe di Sciacca, zeste di limone, basilico e olio EVO, ha mantenuto lo stesso abbinamento di Falanghina sannitica.

La quinta portata, una “Pizza al padellino” cotta nel forno elettrico con finto tonno di maiale, mozzarella di bufala DOP, misticanza di erbe spontanee, olive di Caiazzo (CE) e ciliegie, è stata accompagnata da un Piedirosso IGT Pompeiano, di Vini De Martino, Antiche Vigne Pompeiane, annata 2023. Questo stesso vino rosso è stato servito anche con il predessert, una Margherita con pomodoro San Marzano DOP di Solania, fiordilatte di Agerola (NA), Parmigiano Reggiano, basilico e olio EVO.

La degustazione ha condotto gli ospiti di Pomodorì in un viaggio culinario che si è concluso con un dessert particolarmente amato dallo chef Giuseppe Auricchio: una pizza dolce realizzata con impasto al cacao amaro al 70%, semifreddo alla banana, noci caramellate, meringhe alla francese e colata di cioccolato fondente Callebaut su foglia di banano.

 

Fonte immagini: Archivio personale

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