La veracità della pizzeria di Salvatore Vesi a San Biagio dei Librai

La veracità della pizzeria di Salvatore Vesi a San Biagio dei Librai

Una volta da Vesi, sei come a casa. Un ambiente piccolo e accogliente, i tavolini in legno e profumo di vissuto, quell’odore dell’impasto modellato da dita esperte, mani decise ma delicate. Entri alla pizzeria Vesi, e incontri lo sguardo di Salvatore, terzo fratello dopo Giuseppe e Ferdinando a calcare le orme antichissime di una famiglia che figura tra le più illustri nella preparazione di questa pietanza divina, tutta napoletana. Nel 1921 ad inaugurare la tradizione che si concreta negli intenti degli eredi, nonno “don Ciccio”, dalla verve creativa che contraddistingue oggi il nostro Salvatore, cuore pulsante della sede della pizzeria Vesi a San Biagio dei Librai. Gli altri fratelli, orgogliosi delle loro origini, si distinguono per creatività e ricette nelle due sedi di Piazzetta Miraglia e Via Bellini.

La pizzeria di Salvatore Vesi rinnova

La nuova straordinaria apertura dopo la ristrutturazione di questo tempio del sapore è all’insegna della valorizzazione del retro. Il variopinto menù di ben quarantadue tipologie di pizza differenti persiste nell’intramontabile tradizione del sano gusto di ingredienti genuini, qualità indiscutibilmente garantita dal marchio STG. Il pluripremiato team di casa Vesi mantiene le ricette classiche di nonno Ciccio, non dimenticando però l’inclinazione familiare alle nuove creazioni. Tra queste, l’opera presentata al Napoli Pizza Village 2017: ‘O Cappiello ‘e Totò, dedicata proprio al principe della risata dallo chef Salvatore Vesi nel cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa. Specialità della casa nel cuore di San Gregorio Armeno, arteria di Napoli, è questa una pizza dalla peculiare forma di cappello garantita dalla sua lavorazione con doppio impasto.

L’impasto alla base è farcito nella parte centrale di un cuore di pomodorini gialli, rucola selvatica e provolone del monaco D.O.P. Il prezioso ripieno è conservato da un ulteriore strato di impasto, questa volta accerchiato da pomodorini del Piennolo e parmigiano, corona di bontà. Non appesantitasi la zona ripiena una volta alla bocca del forno crescerà vertiginosamente, favorendo il noto Cappiello. In uscita ad attenderla l’atavica benedizione del pesto, e poi finalmente pronta per essere degustata. Totò stesso ne andrebbe fiero!

Specialità della casa, il Cappello di Totò è però solo una delle grandi protagoniste della cucina di Salvatore Vesi. Se non vi è ancora venuta l’acquolina in bocca,il provolone del monaco torna alla riscossa nella ricetta della pizza a lui dedicata e il cui sapore è valorizzato dalla presenza delle noci di Sorrento. E ancora, la pizza Tricolore, tavolozza di squisitezza, trionfo del pomodoro e delle sue sfumature. «Emana/una luce propria/maestà benigna» ci insegna Pablo Neruda nella sua Ode. Nella sua veracità, il provolone del monaco continua a stupire anche sulla classica, tanto amata, pizza Margherita.

Salvatore Vesi afferma: «io faccio un quadro, loro la cornice». Presenta così il suo team vincente, quei componenti che sono più di semplici collaboratori, compagni di un viaggio di sapori in quest’atmosfera di casa. Oggi festeggiano la tradizione con l’allegria di sempre, nella speranza di inondare ancora le strade di Napoli con il calore del loro forno esperto e dei loro irresistibili sapori.

Foto pizzeria Vesi Napoli:

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A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

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