Fortuna. Governare l’incertezza è un’esposizione inaugurata l’11 settembre 2025 presso la Fondazione Banco di Napoli, che sarà possibile visitare fino al 12 ottobre 2025. Frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università Federico II di Napoli, l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR e la Fondazione Banco Napoli, mette in luce come l’uomo nel corso dei secoli abbia provato a convivere con ciò che sfugge al suo controllo. In un percorso che vede mescolarsi sacro e profano, storia e attualità, lo spettatore si confronta con i metodi coniati dalle società per provare a dominare quell’incertezza che non è mai stata estirpata del tutto, e probabilmente mai lo sarà. Eroica Fenice vi propone un estratto della conferenza di presentazione della mostra e un breve racconto di quella che è la mostra stessa.

La conferenza di presentazione: temi e aspetti artistici
La conferenza, moderata da Paola Avallone, Direttrice dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR, vede protagonisti otto ospiti, di cui i primi quattro presentano i temi del progetto e gli altri quattro lo raccontano negli aspetti più tecnici. Tra questi ne citeremo alcuni.
- Il primo intervento è del Direttore Generale della fondazione Ciro Castaldo che rinnova la sua fiducia alla mostra Fortuna. Governare l’incertezza, che si è rivelata un progetto complesso, ma sicuramente interessante e particolare, nella sua intenzione di collegare discipline e concetti metafisici come sacro e profano. Sottolineando l’attiva partecipazione dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, che mette in mostra alcuni dei propri documenti di movimenti bancari in grado di raccontare la vita quotidiana di quattro secoli, sottolinea come la fondazione del Banco di Napoli sia intimamente legata a questa mostra. Tali documenti, infatti, hanno garantito una testimonianza concreta a un’idea di partenza piuttosto aleatoria.
- A seguire, l’intervento di Cristina Mele, Delegata del Rettore per l’Innovazione e la Terza Missione dell’Università di Napoli Federico II, affronta i temi centrali dell’esposizione: la professoressa, infatti, sottolinea come l’incertezza e il rischio siano aspetti che non riguardano solo l’economia, ma anche pratiche quotidiane. Indica come la mostra toccherà momenti passati e presenti e come poter affrontare l’imprevisto in un futuro che si prospetta sempre più incerto. Il tentativo dell’esposizione è quello di permettere all’università di conversare con il pubblico, portando un contesto teorico a diventare conoscenza pratica.
- Il terzo studioso interpellato è Giovanni Ciccarelli, Università di Milano, PI del PRIN 2022 Under Uncertainty: si occupa del rischio in tutte le sue forme (fortuna, azzardo, assicurazione) in chiave storica. Nei suoi studi percepisce che questi hanno una natura molto soggettiva e mutevole. Tali studi devono avere riscontri scientifici ed essere fruibili a quante più persone possibile. Quindi l’obiettivo della mostra è di superare gli strumenti di natura accademica ed espandersi nei modi di comunicazione: l’esposizione quindi non racconta o spiega, ma cerca di far percepire, proprio per rendere palese la soggettività dell’argomento. L’arte, infatti, garantisce una trasmissione senza parole, sfruttando prettamente le percezioni.
- A seguire, la parola viene passata alla professoressa Maria Carmela Schisani dell’Università di Napoli Federico II, PI del PRIN 2022 PNRR 2022 WWS, la quale afferma che Fortuna. Governare l’incertezza è il risultato di due progetti, uno sull’incertezza e l’altro sugli eventi climatici estremi nel Mediterraneo. Sfruttando unità di ricerca in tutta Italia, il progetto è interdisciplinare e include studi statistici, matematici e finanziari. Il filo conduttore della mostra è la tempesta in senso concreto o figurato, un evento critico e inatteso che porta gli uomini a reagire per trovare soluzioni efficaci.
- Il penultimo intervento è quello della curatrice della mostra, Simona Morini, IUAV Venezia, Exhibition Designer, che descrive la parte artistica dell’esposizione, sottolineando come non sia stata una presentazione facile da concepire, perché il tema non prevedeva oggetti da esibire, ma piuttosto necessitava di sensazioni da ricreare. Presenta l’artista napoletano Roberto Pugliese, autore dell’installazione sonora, che cerca di comunicare il senso di smarrimento e confusione di chi si ritrova inghiottito da una tempesta.
- In ultimo, vi citiamo le parole del Rettore dell’Università Parthenope Napoli, Antonio Garofalo, e in particolare una sua riflessione: Siamo così abituati a dominare l’incertezza che non siamo più abituati a considerare come fattore la fortuna.
Fortuna. Governare l’incertezza: un racconto della mostra
In poche righe questo articolo vi descriverà quello che potreste trovarvi di fronte durante la visita, senza l’intenzione di anticiparvi nulla. Fortuna. Governare l’incertezza, tra i faldoni dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, vi farà calare in una dimensione senza tempo né spazio: con poca luce, vi troverete come su un vascello antico che affronta una tempesta, simile a quella che si trovò ad affrontare Michele Grimaldi di Procida nel 1859. Proprio dalla sua storia, infatti, si sviluppa il racconto sull’incertezza e sui tentativi di domarla che l’uomo ha fatto nel corso della storia. Potrete osservare tele, reperti storici e installazioni visive e sonore che vi trasformeranno da spettatori a protagonisti di eventi incerti, non senza il sostegno di un po’ di fortuna!
Fonte Immagine in Evidenza: Francesca Anna Caccavo