Roxy in the Box, in mostra allo Studio Trisorio

Roxy in the Box

Inaugurata venerdì 10 maggio è la Social Pop Mirabilia, la personale mostra della pop artist napoletana Roxy in the Box presso lo Studio Trisorio.

Un “box su strada”, nella nota via Carlo Poerio nel cuore del quartiere Chiaia, per un’ artista da sempre interessata a ciò che accade in strada, all’incontro con la gente che tutti i giorni vive la strada e alla realizzazione di progetti di rigenerazione urbana, tra live performance ed iniziative di street art nei vicoli della città. Di gente accorsa venerdì sera all’inaugurazione della mostra di Roxy ce n’era davvero tanta: da artisti a critici d’arte, da scrittori a giornalisti, esperti  d’arte, da noti professionisti a semplici passanti curiosi.

Roxy in the Box: non solo un’artista pop

Seppure Roxy in the Box (all’anagrafe Rosaria Bosso) si ispiri per le sue opere ad un immaginario spesso colorato e giocoso, il campo d’indagine e d’azione dell’artista non si restringe solo alla superficie della Pop Art, all’arte puramente visiva; Roxy va ben oltre, spingendosi ad indagare l’animo umano, i suoi turbamenti e contraddizioni, ed estendendo il suo sguardo anche al sociale, a tutto ciò che accade outside the Box, in una società complessa come la nostra. I temi a cui si aspira sono molti, come: le identità e i ruoli di genere, il femminismo, l’alienazione consumista, le costrizioni sociali, la solitudine, il bisogno d’amore, le migrazioni. 

Social Pop Mirabilia: una mostra ironica e dissacrante

Sono circa 50 le opere che la camaleontica Roxy in the Box mette in scena, avvalendosi di linguaggi e tecniche diverse: acrilici su tela, lightbox, neon, sculture, installazioni vide, tutto il suo fantasioso universo pop. 

Un universo ispirato in primis alla sua amata città, Napoli, con cui l’artista ha un rapporto viscerale,  oltre ad un infinito repertorio di simboli tratti dal linguaggio dei consumi di massa e dei mass media, a partire dalle icone del cinema, a quelle della pubblicità, dei fumetti e dei cartoons.

Tanti i commenti positivi e le reazioni entusiaste dei visitatori

Ci sono stati molti commenti positivi, soprattutto da parte del pubblico femminile presente in sala per la statua raffigurante la Venere di Milo posta dinanzi al coloratissimo ed ironico dipinto Ti prenderei per le palle, sulla quale a tutte le donne intervenute Roxy ha chiesto di aggiungere la propria firma, trasformandola in un’opera corale: un simbolo di solidarietà femminile e di lotta al patriarcato e al maschilismo.

Oltre ai suoi classici ironici lightbox, ispirati al mondo della pubblicità e ai brand di famose aziende italiane (Campari, Cynar, Strega, Martini), tutte le opere di Roxy in the Box all’interno dello spazio espositivo mostrano la grande creatività dell’artista e l’originalità del suo stile che la rendono, ad oggi, una tra le figure più significative del panorama napoletano, unica nel suo genere.

La nuova serie Conchiglia conchistai, introdotta da una scritta rosa al neon, è dedicata al tema dell’incontro casuale e imprevisto, con sculture di conchiglie che incontrano oggetti di consumo.

Due, invece, sono le installazioni riproposte da Roxy in the Box in nuove versioni inedite: Between the sheets, ispirata a una sua precedente video/painting installation, un modello in scala di una camera da letto arredata e decorata con un pattern floreale decisamente pop; Maresistere ovvero un mare in un cassetto, un’ emozionante videoinstallazione già vista al MANN sul tema della memoria e dell’emigrazione italiana tra fine Ottocento e Novecento.

Ritorno al futuro, un album di vecchie foto che Roxy in the Box ha trovato casualmente passeggiando per strada in una valigia: immagini di volti ormai anonimi che l’artista ha voluto adottare e riportare in vita, trasformandoli in chiave pop nei volti dei suoi cartoni animati e personaggi famosi preferiti.

Alla mostra non potevano mancare le passioni di Roxy in the Box: il cibo e la musica, definita dall’artista la sua anfetamina

T’aggia scassà ’o sanghe, una sperimentazione dell’artista in campo discografico, una canzone autografa in dialetto napoletano di Roxy in the Box, interpretata dallo straordinario performer Rino De Masco, il cui testo riprende tutti i modi di dire napoletani dove si usa la parola sangue, simbolo per eccellenza della tradizione e cultura napoletana (per ascoltare il brano clicca qui).

Pensati in bocca, per riflettere in modo ironico e giocoso sul cibo, tanto buono quanto insalubre, che compare troppo spesso sulle nostre tavole: una serie di tavolette raffiguranti invitanti zeppole di San Giuseppe e montanare, così reali da far venir voglia di mangiarle; desiderio d’altronde subito soddisfatto, dato che gli stessi dolciumi e frittelle sono stati riproposti al light aperitif, un piacevole momento conviviale in perfetto stile Roxy in the Box offerto dalla gentile padrona di casa,  Laura Trisorio, a tutti gli invitati. 

La mostra sarà visitabile fino al 22 giugno.

Per saperne di più sull’artista clicca qui 

Foto all’interno dell’articolo: archivio personale, cortesia di Studio Trisorio

Fonte immagini in evidenza: cortesia di Studio Trisorio

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A proposito di Martina Coppola

Appassionata fin da piccola di arte e cultura; le ritiene tuttora essenziali per la sua formazione personale e professionale, oltre che l'unica strada percorribile per salvare la società dall'individualismo e dall'omologazione.

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