Ondina, la ninfa del mare: tra mitologia e folklore

Ondina, la ninfa del mare: tra mitologia e folklore

Ondina, la ninfa del mare, è una creatura mitologica che si manifesta tra le increspature dell’acqua generate dal vento.  Paracelso nella sua celebre opera intitolata “De Nymphis, Sylphis, Pygmaeis et Salamandriset coeteris spiritibus” colloca le ninfe del mare  tra gli spiriti elementari, è una sorta di genio o guardiano dotato di una voce armonica e melodiosa.

Nel folklore europeo Ondina è spesso accostata alle fate: essa è priva di un’anima, ma potrebbe ottenerne una sposando un uomo mortale. Nel folklore germanico sono simili alle sirene greche che conducono gli uomini, vittime dell’ammaliamento, alla morte per annegamento. Sono talvolta rappresentate con la coda di pesce oppure come è possibile osservare dal dipinto di Jacques Laurent Agasse del 1893, riportato in copertina, come una donna velata da capelli biondi che riemerge dalle acque in un’ambientazione palustre. 

Ondina, ninfa del mare, secondo il folklore germanico

Un’Ondina celebre nel folklore germanico è Lorelei, la quale sedeva su una roccia sul Reno con l’intento di distrarre con il proprio canto i pescatori ignari dei pericoli della corrente. 

In una storia germanica nota come il Sonno dell’Ondina, quest’ultima è una ninfa acquatica bellissima ed immortale, la quale rischia di perdere il privilegio della vita eterna nel momento in cui si innamora di un mortale e mette al mondo un figlio. Difatti, Ondina si innamora del cavaliere Sir Lawrence e i due si sposano, giurandosi amore e fedeltà. Quando Ondina partorisce il figlio di Sir Lawrence inizia ad invecchiare e quest’ultimo perde interesse nei suoi confronti. Un pomeriggio Ondina, passeggiando in prossimità delle scuderie, riconosce il modo di russare di suo marito e lo trova dormiente tra le braccia di un’altra donna. Furiosa per il tradimento subìto, Ondina, la ninfa del mare, maledice Lawrence pronunciando le seguenti parole: “Tu mi hai giurato fedeltà con ogni tuo respiro ed io ho accettato il tuo voto. Così sia. Finché sarai sveglio potrai avere il tuo respiro, ma dovessi mai cadere addormentato, allora esso ti sarà tolto e tu morirai”.

Una curiosità interessante è che la storia della Maledizione di Ondina presta il nome ad una seria patologia medica, nota come Apnea del sonno. Tale malattia causa la perdita del controllo automatico del respiro, il che comporta uno sforzo volontario nell’atto di respirare da parte del paziente. Se non curati, i pazienti affetti da tale sindrome moriranno, come lo sposo infedele di Ondina. 

Fonte immagine di copertina: Google images

 

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