18 Aprile 1906: il devastante terremoto di San Francisco

18 Aprile 1906

Il 18 Aprile del 1906, la città di San Francisco fu scossa da un evento devastante, che cambiò le sorti della città statunitense, probabilmente scindendo la sua storia tra il prima e il dopo il sisma. Conosciamo  San Francisco come una delle città più famose degli Stati Uniti d’America, per le sue strade ripide e i numerosissimi film a cui ha fatto da cornice. E’ collegata alla  penisola di Marin, dal Golden Gate, il canale naturale che collega il Pacifico con la Baia di San Francisco, su cui si trova l’ancora più famoso Golden Gate Bridge. Alcune delle università più importanti, come Berkeley, Palo Alto e San José hanno sede vicino alla nota città, la cui storia vanta la dominazione spagnola, poi quella messicana che rivendicò l’indipendenza e le corse all’oro dei pionieri, subito dopo la conquista della california da parte degli U.S.A. Il terremoto di San Francisco del 18 Aprile 1906 è uno degli eventi cardine nella storia della città.  

San Francisco oggi
San Francisco oggi

Il 18 Aprile 1906, un violento sisma con magnitudo 8.3 il cui epicentro si trovava sulla costa di Daly City, a sud della città. Le scosse iniziarono alle 5.20 del mattino sulla Faglia di Sant’Andrea, già zona in cui si erano verificati nel 1857 (e successivamente  anche nel 1989) e più recentemente nel 2004) delle scosse con magnitudo 8.0  data la natura della frattura in profondità nelle rocce. Le scosse furono percepite in tutta la Costa del Pacifico. Una prima stima delle vittime fu di 478 morti, probabilmente perché all’epoca le autorità non si resero conto  – o non vollero rendersi conto – che il disastro provocato dal sisma era stato molto più grave di quanto non sembrasse. Forse data la scarsa importanza ad alcune specifiche aree interessate dal terremoto, come la zona cinese.

In verità, in quel 18 Aprile 1906, i danni ingenti e la devastazione della città non furono tanto da attribuire al terremoto di San Francisco, quanto l’incendio che divampò subito dopo. Tra le scosse e le fiamme, morirono oltre tremila persone, per lo più all’interno della città di San Francisco, più altre 189 vittime nel resto della baia di San Francisco. Tra le città che furono colpite dal terremoto di San Francisco nel 1906, c’erano anche Santa Rosa, San Jose e l’area che circondava l’Università di Stanford e costò la casa a quasi tutti i cittadini di San Francisco: su un totale di 400.000 abitanti, circa 300.000 persone persero l’alloggio 

San Francisco dopo il terremoto e l'incendio
San Francisco dopo il terremoto e l’incendio

Ad oggi abbiamo moltissime testimonianze di quel 18 Aprile del 1906: tra le più importanti, il reportage del giornalista Will Irwin, intitolato La città che fu, come corrispondente per The Sun, a New York. Il pezzo gli valse l’ingresso negli annali della letteratura e del giornalismo. La storia del Terremoto di San Francisco fu raccontata anche al cinema. Prima con il film muto del 1923, The Shock, diretto da Lambert Hillyer e interpretato da Lon Chaney – famosissimo per i suoi ruoli da uomo lupo nel cinema horror dell’epoca – poi in Gilda, dove Rita Hayworth canta “Put the blame on Mame”, il cui testo parla del terremoto. Un’altra pellicola, considerata una pietra miliare del cinema americano è San Francisco, con Clark Gable, Spencer Tracy e Janette MacDonald. Il terremoto fa da sfondo alle vicende del cinico Blackie Norton che riscopre l’amore e la fede grazie ad una cantante, al suo amico sacerdote e all’indimenticabile canzone “San Francisco”, che la protagonista canta proprio il 18 Aprile 1906 e che dà il titolo al film della Metro-Goldwyn-Mayer. Memorabile la scena finale del film, con la redenzione del personaggio di Clarke Gable, l’annuncio che l’incendio scaturito dal terremoto è stato domato e la marcia accompagnata dal canto “Glory Glory Halleluja” che culmina con l’immagine della città rinnovata, i cui lavori di ricostruzione durarono ben nove anni.

Fonte immagine di copertina e foto San Francisco offi da Pexels. Fonte immagine San Francisco dopo terremoto e incendio da Wikipedia (dominio pubblico) 

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