24 luglio 1911: Hiram Bingham scopre la città perduta di Machu Picchu

24 luglio 1911

Il 24 luglio 1911 la spedizione guidata dallo storico statunitense Hiram Bingham entrò per la prima volta nel sito di Machu Picchu, antica città Inca situata nella valle dell’Urubamba in Perù ad oltre 2400 m s.l.m.m. La spedizione, partita alla volta della valle dell’Urubamba il 19 luglio 1911, era composta oltre che da Bingham anche da Melchor Arteaga, un proprietario terriero peruviano che era già a conoscenza dell’esistenza dell’antica città Inca, e il sergente Carrasco della guardia civile peruviana. Scopo della spedizione era di ritrovare i resti di Vilcabamba, ultima capitale del regno Inca.

Sin dall’arrivo all’alba del 24 luglio 1911, il sito di Machu Picchu si rivelò ai suoi visitatori in tutta la sua straordinarietà accogliendo Bingham con templi, palazzi reali e abitazioni espressione della mirabile architettura Inca e interamente realizzati in pietra lavorata assemblata a secco. Ma la sua esistenza, sicuramente ignota fino a quel momento alla comunità scientifica internazionale, non era affatto sconosciuta alle comunità locali. All’arrivo a Machu Picchu Bingham incontrò, infatti, due famiglie di contadini che si erano stabilite nella zona utilizzando le terrazze a sud delle rovine per la coltivazione della terra.

Un’iscrizione, realizzata sulle pareti del Tempio delle tre finestre in carbone vegetale, riportava poi un nome e una data: Lizárraga 1902; l’iscrizione rimandava ad una precedente spedizione ad opera dell’agricoltore Agustín Lizárraga che aveva visitato il sito nove anni prima di Bingham in compagnia di altri conterranei. Il merito di Bingham fu, comunque, quello di comprendere l’incredibile valore storico delle rovine di Machu Picchu accendendo intorno ad esse l’interesse di tutta la comunità scientifica occidentale.

All’indomani della scoperta, Bingham si attivò per sollecitare il supporto dell’Università di Yale, dove lavorava come professore di storia, e della National Geographic Society, che insieme alla moglie di Bingham, Alfreda Mitchell, avevano finanziato l’intera spedizione, nonché del governo Peruviano affinché si avviasse il recupero e lo studio dell’intero sito. L’impegno di Bingham condusse alla costituzione di un gruppo di studio multidisciplinare che, coadiuvato da lavoratori della zona e guidato dallo stesso Bingham, avviò le attività di scavo e recupero delle rovine di Machu Picchu. La pubblicazione nel 1913 di un articolo sulla rivista della National Geographic Society che descriveva la spedizione condotta da Bingham e i suoi esiti, svelò al mondo scientifico e non solo l’esistenza del sito di Machu Picchu. 

La costruzione di Machu Picchu risale al XV secolo e fu realizzata per iniziativa dell’imperatore Inca Pachacùtec Inca Yupanqui probabilmente come luogo di riposo dell’imperatore e della nobiltà Inca. La posizione privilegiata su una cresta rocciosa protetta su tre lati dal fiume Urubamba e facilmente difendibile la rese un luogo sicuro per la residenza dei reali Inca e della loro corte. La città venne eretta in totale adattabilità all’orografia del sito, adattando l’impervio declivio con terrazzamenti in pietra che offrivano una base salda sia alle costruzioni che una protezione per la coltivazione della terra e la canalizzazione delle acque.

La città di Machu Picchu rimase abitata fino all’arrivo dei conquistadores nella regione di Cusco nel 1532, rimanendo comunque completamente sconosciuta agli invasori. La ritirata dell’imperatore Inca e del suo seguito verso l’ultima capitale di Vilcabamba decretò l’abbandono della città di Machu Picchu che rimarrà segreta, almeno per il mondo occidentale, fino alla riscoperta di Bingham del 24 luglio 1911. Oggi il sito è stato inserito tra le sette meraviglie del mondo moderno e costituisce una delle attrazioni più famose del Perù, che attira nella regione moltissimi visitatori affascinati dalla straordinarietà e unicità del sito e dalla preziosa testimonianza di un mondo ormai perduto.

Fonte immagine per l’articolo sul 24 luglio 1911: Zielonamapa.plCC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

A proposito di Rossella Siano

Napoletana di nascita e per vocazione. Appassionata di letteratura e scrittura nonostante la scelta di una professione molto poco poetica. Provo ad aggiungere poesia attraverso la condivisione di pensieri ed emozioni in queste pagine.

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