26 Giugno 1997: esce Harry Potter e la Pietra Filosofale

26 Giugno 1997, esce Harry Potter e la Pietra Filosofale

Venticinque anni fa, il 26 giugno 1997, la storia del “bambino sopravvissuto” più amato al mondo faceva capolino con la pubblicazione, edita Bloomsbury, di Harry Potter e la pietra Filosofale.

Com’è nato Harry Potter?

Al giorno d’oggi è difficile non conoscere Harry Potter: immenso è stato il successo mediatico, ma soprattutto l’influenza su bambini e adulti dal 26 giugno 1997 ad oggi e che probabilmente continuerà ad avere. È interessante, per questo, scoprire come la celebre J.K. Rowling sia arrivata a raccontarne.

Joanne Rowling raccoglie fin dalla sua infanzia piccoli dettagli che faranno parte dell’immenso mondo di magia che accoglie i maghi di Hogwarts. I Potter erano i vicini con cui, da bambina, giocava a fare i maghi. Severus, la strada che percorreva andando a lavoro ogni giorno. È il suo migliore amico ad ispirarle Ron Weasley e lei stessa lascia qualche dettaglio di sé nella piccola Hermione Granger. Harry, il maghetto orfano, prende ufficialmente forma nella sua mente nel 1990, su un treno tra Manchester e Londra. Arrivata a casa, Joanne inizia a scrivere e a progettare i sette romanzi che l’avrebbero accompagnata per molti anni; ci vogliono cinque anni, infatti, per organizzare il materiale e terminare il primo capitolo. Cinque anni difficili in cui l’autrice affronta la perdita della madre, la nascita della figlia Jessica e il divorzio con il marito, trasferendosi poi a Edimburgo in cui tra varie ricerche di lavoro, continuava a scrivere di Harry in un pub. È un periodo buio per l’autrice, che sembra averle dato ispirazione per la figura dei Dissennatori i quali “risucchiano la pace, la speranza e la felicità dall’aria che li circonda”.

Contrariamente a ciò che si pensa, nel 1995 il manoscritto da circa novantamila parole, più del doppio del limite consigliato per un libro per ragazzi, fatica a trovare una casa editrice che creda nel progetto. È l’agente Christopher Little a sottoporlo alla Bloomsbury, la quale suggerisce che Joanne si firmi con due iniziali, e la Rowling sceglierà il nome della nonna, Kathleen. Il timore è, infatti, che vedendo un nome femminile, i giovani lettori avrebbero evitato la storia del piccolo maghetto e così, il 26 giugno 1997, viene pubblicata una tiratura limitata di circa 5000 copie – le quali oggi hanno un valore inestimabile – scoprendo un enorme successo grazie al “passaparola”.  L’anno successivo, dopo aver collezionato vari premi e diverse traduzioni – che oggi sono circa 80, comprese di greco e latino – la Warner Bros acquista i diritti cinematografici, iniziando il progetto della saga anche sul grande schermo. Il resto, è storia.

Perché ha tanto successo?

Un altro interrogativo frequente riguarda i motivi che hanno spinto, dal 26 giugno 1997,  generazioni diverse ad appassionarsi alla saga. Tra le ragioni, sicuramente c’è la scelta di un protagonista orfano, ingenuo e fragile che, grazie all’aiuto di alcuni amici, prova a combattere il male senza mai abbandonarsi ad esso, restando puro dinanzi ad ogni difficoltà. La saga in maniera sublime diventa fortemente pluristilistica, mescolando i temi del romanzo di formazione, all’immaginario di un eroe epico, il tutto ambientato in un mondo fantasy a metà reale e a metà magico in cui si riconoscono i problemi e i temi della vita quotidiana: tutti abbiamo avuto un professore particolarmente esigente o un’amica “prima della classe” e immedesimarsi tra i piccoli maghi diventa così molto semplice. Tra i temi, tuttavia, non mancano problematiche serie, magari chiamate in modo diverso, come i Dissennatori richiamano apertamente alla depressione, che per il lettore più sensibile diventa un modo per guardare il problema da un punto di vista diverso. Incredibile, in questo mondo in cui la magia si fa tanto reale, è anche l’utilizzo di una lingua ricca di neologismi divertenti, ma perfettamente curati, che coinvolgono maggiormente i lettori di ogni età.

Stilare una lista dei motivi per cui bisognerebbe leggere Harry Potter almeno una volta nella vita, diventa così una sfida quasi impossibile, ma se dal 26 giugno del 1997 – 25 anni fa – il mondo è ancora innamorato della saga, trasmettendo questo amore di generazione in generazione, è sicuramente perché in questa storia di maghi, la vera magia è quella fatta da J.K. Rowling quando ha immaginato il piccolo Harry per la prima volta e ha permesso al mondo intero di conoscerlo.

Immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Chiara Leone

Zoomer classe '98, studentessa della scuola della vita, ma anche del corso magistrale in Lingue e Letterature Europee e Americane all'Orientale. Amante dell'America intera, interprete e traduttrice per vocazione. La curiosità come pane quotidiano insieme a serie tv, cibo, teatro, libri, musica, viaggi e sogni ad occhi aperti. Sempre pronta ad esprimermi e condividere, soprattutto se in lingue diverse.

Vedi tutti gli articoli di Chiara Leone

Commenta