Hoaxy: motore di ricerca sulle notizie false

Hoaxy

L’Università dell’Indiana ha lanciato Hoaxy, un motore di ricerca che analizza la diffusione delle bufale (o potenziali tali) e delle analisi dei siti di verifica dei fatti (alias fact checking). Il motore di ricerca è nato nel dicembre 2016 dal progetto OSoMe che studia la diffusione delle informazioni sui social media: il nome infatti è la sigla di Osservatorio sui social media e ne fanno parte anche alcuni italiani. Hoaxy non si occupa di stabilire se le notizie siano vere o false ma permette solo di studiarne la diffusione sui social network (al momento Twitter) tramite l’analisi e la rappresentazione di dati raccolti in automatico.

Hoaxy: come funziona?

Hoaxy è composto da due parti, una che raccoglie automaticamente dei dati pubblici e l’altra che permette di effettuare ricerche e rappresentare i risultati. La raccolta dei dati è basata su una lista di siti noti per aver diffuso notizie false e una lista di altri siti che invece si occupano di verificare ed eventualmente sbugiardare le notizie circolanti in rete. Quando questi siti pubblicano un articolo, che viene poi condiviso sui social network, il sistema registra chi e quante volte li ri-condivide.

Si passa quindi alla funzione di ricerca di Hoaxy: si inserisce una parola chiave e vengono visualizzate tutte le notizie relative all’argomento, evidenziate in viola quelle dei siti di “notizie dubbie” ed in arancione quelle dei siti di fact checking. Per ognuna è riportato il numero di tweet e si possono selezionare una o più notizie di cui visualizzare altri dati. Confrontando varie notizie si passa quindi a due grafici che mostrano ulteriori informazioni. Il primo grafico mostra la diffusione dei due tipi di notizie in base al tempo, l’altro è una “mappa interattiva” (nella foto) che rappresenta da dove sono partite le condivisioni e chi hanno raggiunto. È anche possibile visualizzare i singoli tweet e gli account di chi li ha effettuati.

Hoaxy per ora analizza solo siti statunitensi ma la situazione potrebbe cambiare presto. Filippo Menczer, professore dell’Università dell’Indiana, ha dichiaratoAbbiamo registrato un’impennata delle fake-news nel periodo delle presidenziali americane, stiamo cercando di portare in Europa e in Italia il nostro strumento Hoaxy per tracciare le bufale online e vogliamo che diventi accessibile a tutti, ‘open source’. Stiamo facendo del nostro meglio, speriamo accada entro qualche mese”. Anche se come già detto Hoaxy non stabilisce se le notizie siano vere o false, è uno strumento utile per studiarne la diffusione: capire “dati alla mano” chi, come e quando diffonde notizie false sul web. Si spera quindi possa entrare presto in azione anche in Europa.

Francesco Di Nucci

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