L’analisi del periodo può sembrare un ostacolo, ma è una competenza fondamentale non solo per capire a fondo la lingua italiana, ma anche per tradurre correttamente da altre lingue. Imparare a “smontare” un periodo e a riconoscerne i componenti (proposizioni) e le relazioni logiche (coordinazione e subordinazione) è il primo passo per padroneggiare la scrittura complessa.
Indice dei contenuti
- 1. Che cos’è un periodo?
- 2. Tipi di periodo: semplice, complesso e composto
- 3. Coordinazione e subordinazione a confronto
- 4. Il cuore del periodo: la proposizione principale
- 5. La coordinazione (paratassi): frasi sullo stesso piano
- 6. La subordinazione (ipotassi): una gerarchia di frasi
- 7. Come fare l’analisi del periodo in 4 passaggi
- 8. Altre informazioni e domande frequenti
Che cos’è un periodo?
Il periodo è una frase complessa, formata da più proposizioni (frasi semplici) collegate tra loro in modo logico. Una proposizione è una frase formata da un unico predicato (verbale o nominale). Di conseguenza, un periodo contiene tanti predicati quante sono le proposizioni che lo compongono.
Esempio: “Marco mi ha raccontato [1] che ieri ha letto sul giornale una notizia interessante [2]: un uomo si è gettato nel Tevere [3].”
Questo periodo è composto da tre predicati e, quindi, da tre proposizioni.
Tipi di periodo: semplice, complesso e composto
A seconda di come le proposizioni sono organizzate, distinguiamo tre tipi di periodo:
- Periodo semplice: è formato da una sola proposizione con un solo predicato, che funge da principale. Esempio: “Oggi mi sento bene.”
- Periodo composto: è formato da più proposizioni principali, collegate tra loro per coordinazione. Esempio: “Paolo ha chiamato e Chiara ha risposto.”
- Periodo complesso: è formato da una proposizione principale a cui si legano una o più subordinate. Esempio: “L’interrogazione non è andata bene perché non avevo studiato abbastanza.”
Coordinazione e subordinazione a confronto
I due modi per legare le frasi in un periodo creano stili e ritmi molto diversi. Ecco le differenze fondamentali.
PARATASSI (Coordinazione) | IPOTASSI (Subordinazione) |
---|---|
Le proposizioni sono indipendenti e sullo stesso piano logico (struttura orizzontale). | Le proposizioni dipendono l’una dall’altra in una gerarchia (struttura verticale). |
Crea un ritmo veloce e incalzante, ideale per elencare azioni in sequenza. | Crea un ritmo lento e ragionato, ideale per esprimere pensieri complessi. |
Lo stile è diretto e immediato, tipico del parlato e della cronaca. Esempio: “Veni, vidi, vici”. | Lo stile è articolato e argomentativo, tipico della scrittura formale e letteraria. |
Il cuore del periodo: la proposizione principale
Ogni periodo si regge su una colonna portante: la proposizione principale. È l’unica frase che ha un senso compiuto da sola e che non dipende da nessun’altra. Nel periodo “Patrizia ha deciso che cosa vuole fare nella vita”, la principale è “Patrizia ha deciso”, perché ha un senso anche da sola.
La coordinazione (paratassi): frasi sullo stesso piano
Nella coordinazione le proposizioni (dette coordinate) vengono accostate e mantengono la stessa importanza. La coordinazione può avvenire per congiunzione o per asindeto (punteggiatura).
Le congiunzioni coordinanti
- Copulative (aggiungono): Leggo un libro e ascolto la musica.
- Avversative (esprimono un contrasto): Ti ho cercato, ma non c’eri.
- Disgiuntive (offrono un’alternativa): Vuoi il tè o preferisci il caffè?
- Dichiarative (spiegano): È un poliglotta, cioè parla molte lingue.
- Conclusive (indicano una conseguenza): Hai la febbre, perciò devi restare a letto.
- Correlative (mettono in relazione): Sia la storia sia la geografia mi appassionano.
La subordinazione (ipotassi): una gerarchia di frasi
Nella subordinazione le proposizioni (dette subordinate) sono collegate in un rapporto di dipendenza. La proposizione che comanda è detta reggente. Questo stile, tipico di autori come Pindaro, permette di costruire ragionamenti complessi.
I principali tipi di proposizioni subordinate
Subordinate completive (o sostantive)
- Soggettiva: fa da soggetto alla reggente. Esempio: “È bene che tu faccia i compiti.”
- Oggettiva: fa da complemento oggetto alla reggente. Esempio: “Ti ho detto che non si può andare avanti così.”
- Dichiarativa: spiega un nome della reggente. Esempio: “Ho la sensazione che tutto andrà bene.”
- Interrogativa indiretta: riporta una domanda. Esempio: “Vorrei sapere chi ha rotto lo specchio.”
Subordinate circostanziali (o avverbiali)
- Causale: indica la causa. Esempio: “Non ti parlo più perché ti sei comportato male.”
- Finale: indica lo scopo. Esempio: “Ti ho chiamato perché avevo voglia di sentirti.”
- Temporale: indica il tempo. Esempio: “Devi muoverti prima che parta l’ultima corsa.”
- Consecutiva: indica la conseguenza. Esempio: “Ho lavorato così tanto che adesso vorrei solo dormire.”
- Condizionale: indica una condizione. Esempio: “Mi sentirei meglio se mi facessi un bel complimento.”
- Concessiva: indica una circostanza ininfluente. Esempio: “Malgrado sia molto stanco, verrò alla tua festa.”
- Modale: indica il modo. Esempio: “Ho recitato come se non avessi alcuna paura.”
- Avversativa: indica una contrapposizione. Esempio: “Tu mi hai tradito, mentre io ti sono rimasta sempre fedele.”
Subordinate relative (o attributive)
- Relativa: si lega a un nome tramite un pronome relativo. Esempio: “Ho puntato su di te, che sei bravo coi numeri.”
Come fare l’analisi del periodo in 4 passaggi
Analizzare un periodo significa “smontare” la frase per capirne la struttura. Ecco una guida pratica:
- Trova tutti i predicati: ogni predicato (verbale o nominale) corrisponde a una proposizione. Se trovi tre predicati, il periodo è formato da tre proposizioni.
- Individua la proposizione principale: è l’unica che ha senso compiuto da sola e non è introdotta da connettivi subordinanti.
- Studia le altre proposizioni: per ciascuna, chiediti se è posta sullo stesso piano della sua reggente (coordinata) o se ne dipende (subordinata).
- Definisci i legami: specifica il tipo di coordinazione (es. copulativa, avversativa) o di subordinazione (es. causale, temporale) e il suo grado (1°, 2°, etc.).
Altre informazioni e domande frequenti
Che differenza c’è tra analisi grammaticale, logica e del periodo?
Sono tre livelli di analisi diversi che esaminano la lingua con un “focus” differente. Immagina la lingua come un edificio:
- L’analisi grammaticale studia i singoli mattoni: analizza ogni parola individualmente (nome, verbo, aggettivo, etc.) e le sue caratteristiche (genere, numero, tempo, modo).
- L’analisi logica studia come i mattoni formano un muro: analizza la funzione delle parole all’interno di una singola frase semplice (soggetto, predicato, complementi).
- L’analisi del periodo studia come i muri formano l’intero edificio: analizza le relazioni tra le diverse frasi che compongono un periodo complesso (principale, coordinata, subordinata).
Come si riconosce la proposizione principale?
La proposizione principale ha un verbo di modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo), ha senso compiuto anche da sola e non è introdotta da nessuna congiunzione subordinante (come “che”, “se”, “quando”, “perché”). In un periodo, è il pilastro su cui si appoggia tutto il resto.
Che differenza c’è tra paratassi e ipotassi?
Sono i due modi di costruire il periodo. La paratassi (o coordinazione) accosta frasi indipendenti sullo stesso piano, creando un ritmo veloce e diretto. L’ipotassi (o subordinazione) crea una struttura gerarchica tra le frasi, con una principale da cui dipendono le altre, permettendo di esprimere ragionamenti più complessi e articolati.
Cosa sono i gradi di subordinazione?
I gradi indicano il livello di dipendenza di una frase. Una subordinata che dipende direttamente dalla principale è di 1° grado. Una subordinata che dipende da una subordinata di 1° grado è di 2° grado, e così via, creando una catena di dipendenze logiche all’interno del periodo.
Articolo aggiornato il: 02/09/2025