Simone Ciancio Experience: pizze fritte e non solo

Simone Ciancio Experience

Cambia l’insegna, ma non la passione che anima le mani in pasta e l’olio bollente. L’Antica Pizzeria De’ Figliole Vomero volta pagina e rinasce come Simone Ciancio Experience, inaugurando una new era per la sede collinare di una delle pizzerie più antiche della città.

Il locale, infatti, porta avanti con orgoglio l’eredità della storica casa madre di famiglia, L’Antica Pizzeria De’ Figliole, un’autentica istituzione che, come attestato da guide autorevoli come il Gambero Rosso, dal 1860 delizia i palati nel cuore di Forcella. La tradizione, tramandata di generazione in generazione, è approdata al Vomero nel 2017, quando Patrizia Apetino, nipote del fondatore e moglie di Simone, ha deciso di continuare la storia di famiglia aprendo una nuova sede nel borgo Antignano.

E oggi, quella scommessa vinta compie un’ulteriore evoluzione. Il locale vomerese si è trasformato per dare vita a un progetto più personale e maturo. Questo nuovo capitolo è stato presentato ufficialmente alla stampa il 3 luglio, con una degustazione esclusiva organizzata da Federica Riccio. E noi, chiaramente, non potevamo mancare.

La Simone Ciancio Experience: evoluzione, non rivoluzione

Un locale rinnovato, più ampio e con molti più coperti, ma sempre sobrio e senza eccessi. Soprattutto, è un menù che racconta una visione più ampia. Il nuovo format vede sempre al centro la regina indiscussa, la pizza fritta, a cui però si affiancano ora le classiche al forno e i piatti della cucina partenopea.

«È un’evoluzione, il punto a cui siamo giunti partendo dalla classica pizza fritta», spiega Simone Ciancio. «Abbiamo deciso di ampliare l’offerta […]. È una scelta nata per rispondere alle richieste dei nostri clienti, per accontentarli con altre proposte».

L’impasto, l’anima e la famiglia

Ampliare l’offerta mantenendo un’identità precisa richiede una base tecnica solidissima. E il segreto, qui, risiede in due pilastri: la ricerca sull’impasto e il cuore, ovvero la famiglia. La scelta più coraggiosa è quella di utilizzare due impasti completamente diversi, studiati ad hoc per le due cotture.

Per la pizza al forno, si parte da un impasto diretto, senza biga, perché come sottolinea Simone, «quella è per la panificazione». Il processo è meticoloso: si inizia con una fase di autolisi, seguita da un lungo riposo in massa di almeno 12 ore. La base è una farina di tipo 1 forte (con un W intorno a 300), che garantisce struttura e profumo.

Per la regina della casa, la pizza fritta, la ricetta è un’altra storia. La base è una classica farina doppio zero (00), arricchita da una piccola percentuale di tipo 1 «per dare quel sapore e quel profumo in più». La vera sfida vinta, però, è l’idratazione, spinta fino al 70%, una tecnica che permette di ottenere una pizza incredibilmente leggera e fragrante.

Tipologia di pizza Caratteristiche tecniche dell’impasto
Pizza al forno Impasto diretto con autolisi, farina tipo 1 forte (w 300 circa) e riposo in massa di almeno 12 ore.
Pizza fritta Impasto con farina 00 e una parte di tipo 1, con un’alta idratazione fino al 70% per leggerezza e fragranza.

L’altro pilastro, il più importante forse, è l’anima del locale. «Non vogliamo strafare, ci presentiamo per quelli che siamo», afferma con orgoglio Simone. «La nostra identità è da sempre una conduzione familiare e tale rimarrà». Al suo fianco c’è la moglie Patrizia, la vera “figliola”, che nonostante il grande impegno al Vomero continua ad andare due volte a settimana nella sede di Forcella per aiutare la famiglia. E poi c’è la nuova generazione, i tre figli, perfettamente integrati nel progetto.

C’è Anna, 23 anni, neolaureata in infermieristica, che si occupa della parte amministrativa. C’è Gennaro, 19 anni, descritto dal padre come «l’uomo di casa», un giovane uomo responsabile e capace di gestire ogni aspetto della produzione, dagli impasti alle cotture. E infine c’è Alessandra, la più piccola, 15 anni, studentessa liceale e occhio critico del locale. «Molto critico», racconta Simone sorridendo, «le piace guardare e trovare i difetti, le cose da aggiustare. È un po’ come il papà». Un aneddoto su tutti dimostra la forza di questa squadra: «Tutti e tre sanno fare tutto. Se io e mia moglie ci prendiamo un giorno di festa, loro gestiscono la pizzeria a 360 gradi».

La nostra degustazione da Simone Ciancio Experience

La degustazione è stata un tour tra le diverse anime del locale: come entrée con tutte fritturine in versione mignon, tra cui spiccavano la lime e pepe rosa e la Nerano. A seguire, uno splendido padellino dello chef, un trancio di Sant’Antonio e, ovviamente, le protagoniste assolute: le pizze fritte, in versione classica e vegetariana. Non è mancato l’assaggio della cucina, con una pasta e patate e un pacchero con pomodorini e peperoncini verdi che hanno confermato la solidità della proposta da trattoria. Dulcis in fundo, golosi straccetti con crema e amarena.

Tirando le somme: quanto si spende?

Ma la domanda finale è: quanto costa questo viaggio nel gusto in Largo Antignano 9? La risposta è un altro dei punti di forza del locale. Potrete godervi una cena completa in pizzeria spendendo in media tra i 14 e i 18 euro a persona. Preferite l’anima da trattoria? Un’ottima cena con due portate vi costerà intorno ai 25 euro.

Sono prezzi che, uniti a una qualità altissima delle proposte e a un’accoglienza impeccabile, rendono l’esperienza ancora più piacevole. È la conferma della promessa del patron: offrire un’esperienza autentica, senza “strafare”. Per un pranzo o una cena sfiziosa e appagante, la Simone Ciancio Experience è approved. Approved very much.

Simone Ciancio Experience: informazioni, menù e orari

Indirizzo: Largo Antignano, 8, 9, 10, Napoli

Telefono: 0815565295

Orari:

  • Dal martedì al sabato: aperto a pranzo e a cena
  • Domenica e lunedì: aperti solo a cena

Menù completo: disponibile a questo link

Fonte immagini: archivio personale

Articolo aggiornato il: 17/09/2025

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A proposito di Marcello Affuso

Direttore di Eroica Fenice | Docente di italiano e latino | Autore di "A un passo da te" (Linee infinite), "Tramonti di cartone" (GM Press), "Cortocircuito", "Cavallucci e cotton fioc" e "Ribut" (Guida editore)

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