Il diario di Anna Frank: scoperte due pagine segrete

Diario di Anna Frank

Sono passati 72 anni dalla pubblicazione del Diario di Anna Frank, una delle testimonianze più celebri della tragedia dell’olocausto. Un testo che testimonia il tentativo di sopravvivere nel clima del terrore antisemita, ma senza dimenticare il fatto che ci troviamo pur sempre davanti al diario di una ragazza adolescente con le sue sensazioni ed emozioni. A sostegno di ciò sono state scoperte, dalla Fondazione Anne Frank di Amsterdam, due pagine inedite del Diario che ora vedono la luce.

Storia e composizione del Diario di Anna Frank

Anne ha da poco compiuto 13 anni quando, dopo essersi rifugiata con la famiglia da Francoforte ad Amsterdam, inizia a scrivere il suo Diario il 12 giugno del 1942. Nel 1944 inizia a riordinare gli appunti in vista di una pubblicazione delle sue memorie, ma il 4 agosto dello stesso anno la Gestapo scopre il nascondiglio della famiglia che viene deportata ad Auschwitz.

Anne muore nel 1945. Otto Frank, il padre, fa pubblicare la prima edizione del Diario di Anna Frank nel 1947, grazie anche all’interessamento della famiglia che ospitò la famiglia di Anna. La prima edizione italiana è del 1954, pubblicata da Einaudi con la prefazione di Natalia Ginzburg.

Un’Anna Frank segreta

Le pagine in questione del Diario consistono in due fogli di cartoncino corrispondenti alle pagine numero 72 e 73 della prima versione del diario (conosciuta anche come “versione del taccuino”). Sono state scoperte nel 2016 e, grazie alle avanzate tecnologie dell’istituto Hyugens e il NIOD, si è riusciti a decifrare il testo.

Si è così scoperto che Anna Frank ha dedicato un piccolo spazio delle sue memorie per appuntare barzellette sconce e pensieri riguardanti la sessualità. Ecco un esempio: «Sai perché ci sono ragazze delle Forze armate tedesche nei Paesi Bassi? Per fare da materasso ai soldati». Riusciamo a scoprire un lato trascurato di Anne Frank, quello della sua giovinezza e dei pensieri tipici della sua età, nonché delle prime scoperte riguardanti il proprio corpo. Quando parla delle sue prime mestruazioni afferma che «Sono il segnale che una ragazza è pronta a fare sesso con un uomo, ma non prima del matrimonio». Parla persino della prostituzione, che conosce grazie al padre Otto: «Per strada ci sono donne che parlano con loro (gli uomini) poi se ne vanno insieme. A Parigi, ci sono case molto grandi per questo. Papà ci è stato. Ci sono ragazze che vendono questa relazione».

Testimonianza di umanità

Una scoperta sorprendente e che ci offre un’immagine differente di uno dei simboli della Shoah, quella di una ragazzina nel pieno della scoperta fisica e sessuale tipica della sua età. Quello del diario, in fin dei conti, è forse il più intimo e personale di tutti i generi letterari ed è normale trovare anche qualche appunto un po’ più “sentito”.

Ma è proprio questa intimità a ribadire la legittimità di Anne Frank, la cui immagine è stata oggetto di un’inumana degenerazione negli ultimi tempi (ci riferiamo all’indegna operazione compiuta dagli ultrà della Lazio, che hanno usato una foto della ragazza per insultare le tifoserie avversarie). Serve a ribadire che, anche nell’orrore e nella paura, la fiamma dell’umanità è sempre più accesa e forte.

Ciro Gianluigi Barbato

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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