Truffa su Marketplace: come riconoscere e difendersi dai raggiri
Il fenomeno della truffa su marketplace: il caso di Napoli
La truffa su marketplace, come la popolare piattaforma di Facebook, è un fenomeno in costante crescita, specialmente in aree densamente popolate come quella di Napoli. Questi spazi, nati per facilitare la compravendita locale, sono diventati un terreno fertile per malintenzionati. Le tipologie di raggiro sono molteplici e colpiscono indistintamente acquirenti e venditori. È quindi fondamentale imparare a navigare in sicurezza su queste piattaforme per evitare spiacevoli sorprese, riconoscendo i campanelli d’allarme e adottando le giuste contromisure.
Le tipologie di truffa su marketplace più comuni
I social media hanno saputo cambiare il mondo, ma la truffa su marketplace rappresenta il lato oscuro di questa rivoluzione. Le frodi possono assumere diverse forme, spesso difficili da individuare a un primo sguardo.
Le truffe su marketplace che colpiscono gli acquirenti
La frode più classica è la vendita di prodotti contraffatti o del tutto inesistenti, proposti a prezzi incredibilmente bassi. Un’offerta che sembra troppo bella per essere vera è quasi sempre un inganno. Un’altra tecnica comune è la richiesta di pagamento anticipato, spesso tramite metodi non tracciabili, a seguito della quale il venditore sparisce nel nulla. Infine, attenzione al phishing: i truffatori possono inviare link a siti fasulli, che imitano quelli di corrieri o servizi di pagamento, con l’unico scopo di rubare dati personali e bancari. Un tentativo di questo tipo, partito da Napoli, ha recentemente coinvolto la zona di Verbania, richiedendo l’intervento dei Carabinieri per un vasto giro di phishing e carte clonate.
Le truffe su marketplace a danno dei venditori
Anche chi vende può cadere vittima di una truffa su marketplace. Un acquirente disonesto potrebbe pagare con un assegno falso o scoperto, oppure utilizzare una carta di credito rubata. In altri casi, l’acquirente riceve l’articolo e poi apre una contestazione sostenendo che il pacco era vuoto o che l’oggetto è difettoso. In quest’ultimo scenario, può arrivare a restituire un oggetto diverso e rotto, ottenendo un rimborso e tenendo per sé il prodotto originale. Per questo è essenziale documentare tutto con foto e video.
Come proteggersi da una truffa su marketplace: guida pratica
La diffidenza è un’arma intelligente. Per evitare situazioni ambigue, è bene adottare alcune semplici regole. Innanzitutto, verificate sempre il profilo dell’utente: da quanto tempo è iscritto? Ha recensioni? Che altri oggetti vende? Un profilo appena creato o senza storia è sospetto. Prediligete metodi di pagamento sicuri, come PayPal (nella modalità “Beni e Servizi” che offre protezione) o lo scambio a mano, che permette di verificare di persona l’oggetto. Non comunicate mai fuori dalla piattaforma e non cliccate su link inviati da sconosciuti. Per i venditori, è buona norma spedire solo dopo aver ricevuto conferma del pagamento e utilizzare sempre una spedizione tracciabile.
Cosa fare se si è vittima di una truffa su marketplace
Se, nonostante le precauzioni, si cade in una trappola, è importante agire subito. La prima cosa da fare è raccogliere tutte le prove: screenshot delle conversazioni, dell’annuncio, dettagli del pagamento e del profilo del truffatore. Subito dopo, bisogna segnalare l’utente alla piattaforma e bloccarlo. Il passo successivo e fondamentale è sporgere denuncia presso la Polizia Postale. È possibile farlo recandosi in un ufficio di persona o tramite il portale online dedicato. In Italia le truffe online sottraggono circa 115 milioni di euro ogni anno: denunciare non solo aiuta a tentare di recuperare il proprio denaro, ma contribuisce a fermare un fenomeno criminale diffuso. I truffatori, aiutati anche dall’intelligenza artificiale, sono sempre più abili, ma qualche minuto di ricerca e verifica in più può davvero fare la differenza.