Autoritratto con i capelli tagliati (Self-Portrait with Cropped Hair) del 1940 è una delle opere più radicali e significative di Frida Kahlo. Realizzato in un momento di profonda sofferenza personale, il dipinto è una potente dichiarazione di indipendenza, una sfida alle convenzioni di genere e un’esplorazione cruda della propria identità. Per queste ragioni, è considerato un manifesto dell’arte femminista e un’opera fondamentale per la cultura LGBTQ+.
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Il contesto: il divorzio da Diego Rivera
Per comprendere l’opera, è fondamentale conoscere il contesto in cui fu creata. Frida Kahlo dipinse questo autoritratto nel 1940, poco dopo aver finalizzato il divorzio dal marito, il celebre muralista Diego Rivera. La loro relazione era stata tumultuosa, segnata da tradimenti reciproci, ma i lunghi capelli neri di Frida erano uno degli elementi che Rivera amava di più in lei. Il taglio drastico dei capelli diventa quindi un atto di autoaffermazione e di rifiuto, un modo per recidere simbolicamente il legame con lui e con l’immagine di sé che a lui piaceva.
Analisi dell’opera: una rottura con la femminilità tradizionale

A differenza dei suoi precedenti autoritratti, in cui si rappresenta con abiti Tehuana, fiori e acconciature elaborate, qui Frida Kahlo abbandona ogni ornamento. Indossa un abito maschile scuro e largo, che sembra quello di Diego, ed è seduta su una sedia gialla in uno spazio vuoto e desolato. Con la mano destra stringe le forbici, simbolo dell’azione che ha compiuto da sola, mentre ciocche dei suoi capelli tagliati sono sparse a terra, quasi come serpenti senza vita. L’espressione del suo volto è risoluta ma intrisa di dolore. L’opera, oggi conservata al MoMA di New York, è un potente manifesto visivo.
I simboli e il loro significato
Ogni elemento del dipinto è carico di significato. Con questo quadro, Frida elimina dalla propria immagine i segni codificati dalla società per indicare la femminilità, sfidando il modello sociale imposto alla donna del suo tempo.
| Simbolo | Significato |
|---|---|
| Capelli tagliati | Rifiuto della femminilità tradizionale e del legame con Diego Rivera. |
| Abito maschile | Rivendicazione di indipendenza e fluidità di genere. |
| Forbici in mano | Autodeterminazione: è lei l’unica artefice del suo cambiamento. |
| Testo della canzone | Un commento ironico e amaro sull’amore condizionato dall’aspetto fisico. |
L’elemento più esplicito è la frase scritta nella parte superiore del quadro, tratta da una canzone popolare messicana: «Mira que si te quise, fué por el pelo, Ahora que estás pelona, ya no te quiero» (“Vedi, se ti ho amato era per i tuoi capelli, ora che sei calva, non ti amo più”). Usando questa frase, Frida si riappropria di un insulto, trasformandolo in un atto di sfida contro un amore superficiale che la voleva confinata in un ruolo.
Perché Frida Kahlo è un’icona queer e femminista
Frida Kahlo è considerata un simbolo della comunità queer perché ha rotto numerosi tabù legati all’identità di genere e alla sessualità. Era apertamente bisessuale e ha avuto relazioni sia con uomini sia con donne. In opere come questa, ha esplorato la fluidità della sua identità, affermando che ognuno di noi possiede caratteristiche sia maschili sia femminili. Il suo rifiuto di conformarsi, la sua indipendenza e la sua capacità di trasformare il dolore in arte potente la rendono un’icona immortale, un esempio di resilienza e di libertà espressiva che continua a ispirare generazioni.
Fonte immagine: Pixabay
Articolo aggiornato il: 27/09/2025

