Il fenomeno dell’Uncanny Valley: dalle origini al trend di TikTok

The Uncanny Valley, l'inquietante fenomeno diventa trend su Tik Tok

A chiunque sarà capitato, almeno una volta nella vita, di provare una sensazione di angosciante disagio alla vista di robot, bambole o manichini dall’aspetto un po’ troppo umano. Quell’inquietante sensazione è meglio nota come “the uncanny valley effect”. Di recente, il fenomeno dell’uncanny valley  è diventato un vero e proprio trend su TikTok.

La teoria riguardante il fenomeno dell’uncanny valley venne presentata per la prima volta nel 1970 dall’ingegnere e studioso giapponese Masahiro Mori. Il termine “uncanny valley” non è altro che la traduzione letterale dal giapponese all’inglese del termine coniato da Mori, ovvero “不気味の谷現象” (“bukimi no tani genshō”). Masahiro Mori teorizzò che l’uomo si sente più attratto da androidi e robot nel momento in cui questi ultimi abbiano delle sembianze vagamente umane, in quanto questa somiglianza genera una sensazione di familiarità nei confronti di queste figure. Il cambiamento drastico di queste emozioni avviene nel momento in cui tale realismo raggiunge un picco talmente elevato da provocare un forte turbamento nel soggetto che si trova ad avere a che fare con queste immagini.

Il fenomeno dell’uncanny valley è stato analizzato con lo scopo di capire perché proviamo queste emozioni così negative in situazioni del genere, le ipotesi sono tante ma ci sono ancora molti dubbi a riguardo. Tra le varie possibilità analizzate c’è l’idea che una delle cause di questo effetto sia dovuta al fatto che l’occhio umano sia allenato a notare ogni piccolo cambiamento di espressione, o comportamento ambiguo e quindi nel caso di queste entità, si è sempre in grado di capire che c’è qualcosa che non le rende del tutto umane. Altro elemento che può risultare disturbante è l’abbinamento di elementi contrastanti, come ad esempio un umanoide con una voce robotica. Tale ambiguità ci spinge a cercare di assegnare queste figure ad una categoria, ma nel momento in cui ci rendiamo conto che non possiamo definirle né come persone né propriamente come immagini create da un computer avvertiamo un certo fastidio.

La teoria dell’uncanny valley è molto sfruttata dai registi di film horror che spesso adattano i propri personaggi con lo scopo di provocare esattamente quella sensazione e sconvolgere lo spettatore. Ma ci sono esempi di uncanny valley anche in film il cui obiettivo era ben diverso, un esempio è Polar Express, che a causa della sua iperrealisticità ha involontariamente ottenuto quell’effetto. Per quanto riguarda i videogames, gli sviluppatori hanno a propria disposizioni dei parametri da rispettare in modo da evitare questo problema.

Il fenomeno diventa virale su TikTok

Nelle ultime settimane il fenomeno dell’uncanny valley ha fatto il suo ingresso del mondo di TikTok, trasformandosi in un trend che conta circa 130mila post. I video si dividono in due tipologie principali, la categoria più popolare ci presenta i creator impegnati a produrre un make-up volto a ricreare quell’effetto tra umano e non umano: li vediamo alle prese con contouring marcatissimi, sopracciglia inscurite e occhi rimpiccioliti tramite l’uso di matita nera. Molti ci tengono però a precisare che questo genere di video non scatena alcuna sensazione negativa, e ciò perché vedendo i creator prima della realizzazione del trucco, alla nostra mente viene mandato un segnale che ci avverte che chi abbiamo di fronte è a tutti gli effetti un essere umano. La seconda categoria di video è forse quella più inquietante, perché noi spettatori vediamo i creator già “trasformati”, impegnati a svolgere attività quotidiane o addirittura in piccoli sketch che sembrano quasi scene tratte da film horror.

Quindi, non basta altro che cercare l’hashtag #uncannyvalley per ritrovarsi subito catapultati in una spirale di inquietudine e angoscia, tutto sulle note della sinistra melodia di Brutus del rapper The Buttress. E se è vero che l’uncanny valley generi terrore in molti, è anche innegabile che il fenomeno affascina e attrae un gran numero di persone.

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Giorgia Nasuto

Sono Giorgia, ho 20 e studio Lingue e Culture comparate all'università "L'Orientale" di Napoli. Sono una grande appassionata di musica, di letteratura e in generale di arte in ogni sua forma.

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