Il Glass Ceiling: le difficoltà delle donne nel mondo del lavoro

IL Glass Ceiling

Tra i tanti atteggiamenti misogini e derivanti da retaggi socioculturali maschilisti a cui le donne sono sottoposte ogni giorno, quelli relativi al lavoro e alla carriera professionale sono i più gravi, anche se meno evidenti. Si parla spesso del fenomeno del glass ceiling o soffitto di cristallo, termine utilizzato per dare un nome a tutte quelle barriere invisibili, ma insormontabili, che le donne devono affrontare nel mondo del lavoro, e che non permettono loro di avanzare o di fare carriera alla pari dei loro colleghi uomini.

Cos’è il glass ceiling?

Il termine inglese glass ceiling è stato utilizzato per la prima volta nel 1978 dalla scrittrice americana Marylin Loden e, successivamente, l’espressione venne ripresa nel 1984 all’interno della rivista Working Woman. La metafora in questione rappresenta un vero e proprio soffitto di cristallo, che si trova al di sopra delle donne nel contesto lavorativo e che, sebbene sottile, in realtà le soffoca e limita. Questo avviene perché al di sopra del soffitto ci sono gli uomini, che con il loro peso non fanno altro che schiacciare le donne, senza permettere loro di ambire ad un avanzamento di carriera o di posizione, continuando a perpetuare una discriminazione di carattere sessuale nei loro confronti. Il soffitto dunque blocca le donne, le loro aspirazioni, i loro sogni, ma soprattutto le loro potenzialità ed abilità professionali, come un ostacolo invisibile ma allo stesso tempo insuperabile. Il glass ceiling è uno spartiacque tra ciò a cui le donne hanno accesso e ciò che invece è accessibile solo ed esclusivamente agli uomini, in termini di ruoli lavorativi, ma anche in termini economici, relativamente a salari e remunerazioni. Il problema del glass ceiling ha assunto un’importanza tale da introdurre un indicatore del fenomeno, che permette la misurazione dello spessore del soffitto in questione in ben 29 paesi del mondo. Nacque quindi l’8 marzo 2013 il Glass Ceiling Index, che utilizza i dati raccolti per avanzare una classifica dei paesi in cui il fenomeno in questione viene maggiormente perpetuato e fornire soluzioni efficienti per ridurre le discriminazioni sul piano professionale.

Le cause del glass ceiling

Se volessimo scavare a fondo e giungere a identificare i motivi che generano il glass ceiling, che impedisce alle donne di aspirare a ruoli dirigenziali o posizioni al vertice di aziende e organizzazioni, dovremmo in primo luogo considerare i pregiudizi attitudinali. Gli uomini, da sempre, vengono considerati più propensi alla razionalità, invece le donne, vengono associate molto di più alla sfera dell’emotività e della sensibilità; di conseguenza, anche nel contesto professionale si tiene conto di tali attitudini ed inclinazioni, sebbene infondate e datate. Inoltre, molto spesso alle donne vengono proposte posizioni che non lasciano spazio di crescita e colloqui di lavoro in cui vengono avanzate domande inopportune ed inadeguate. Tra le domande più frequenti vi sono soprattutto quelle legate alla volontà di avere figli o all’ipotesi di sposarsi, che influiscono sia sull’assunzione della lavoratrice, che sul tipo di ruolo e di contratto che le viene successivamente proposto. Queste disuguaglianze riguardano indistintamente le donne di tutto il mondo, in modo diverso in base ai vari contesti lavorativi, e non fanno altro che riflettere un’idea di donna che deve accontentarsi di ciò che ha, senza poter ambire o aspirare ad occupare ruoli tipicamente maschili o, addirittura, al di sopra degli uomini che lavorano nella stessa azienda.

Conclusioni

Il soffitto di cristallo è trasparente e sottile, ma allo stesso tempo anche molto difficile da distruggere e superare. Pertanto, è necessario avanzare una riflessione sul come le donne, per essere considerate alla pari degli uomini in contesti come quello lavorativo, debbano svolgere degli sforzi immani e maggiori rispetto agli uomini che, in quanto tali, non devono dimostrare di essere degni del loro titolo di studio o della loro posizione lavorativa, come invece viene continuamente richiesto alle donne. Ambire ad una carriera piuttosto che ad una famiglia non rende una donna meno degna di essere definita tale e, aspirare a far coesistere la propria famiglia con delle soddisfazioni lavorative non dovrebbe essere così inconcepibile da spingere una donna a rinunciare ai propri obiettivi.

Fonte immagine: Freepik (freepic.diller)

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