L’omosessualità è una malattia? No, ma c’è chi ancora nel 2017 lo sostiene. Ci ha pensato la WPA a fugare ogni possibile dubbio
Quellosull’omosessualità è un dibattito ancora aperto che coinvolge politica, religione e società. Sicuramente quest’ultima categoria è quella più influente: se la maggior parte di un popolo organizza manifestazioni in piazza contro gli omosessuali e i loro diritti e strabuzza gli occhi davanti ad una coppia gay che si tiene per mano, allora si hanno poche speranze che politici ed ecclesiastici possano appoggiarli.
C’è un’idea di fondo che convoglia e tiene unite un bel numero di persone: quella che gli omosessuali siano diversi, malati geneticamente, deviati mentalmente. Fin quando si crederà questo, le cose non cambieranno perché le credenze popolari si radicano nei popoli e, solo dopo molto tempo e solo alcune volte, scompaiono.
L’omosessualità è una malattia psichiatrica? La WPA dice di no
Eppure la WPA (World Psychiatric Association), organizzazione mondiale degli psichiatri (ne conta 200.000), a causa delle continue e recenti polemiche in merito all’argomento, si è dichiarata a favore dell’omosessualità e ha chiarito che non va affatto considerata una devianza né tanto meno una malattia della psiche, lo considera infatti «orientamento sessuale innato e determinato da fattori biologici, psicologici, di sviluppo e sociali. […] Non vi è alcuna prova scientifica che l’orientamento sessuale innato possa essere modificato».
Di seguito la sintesi di alcune azioni stilate dalla WPA:
• L’Associazione Psichiatrica Mondiale (WPA) è del parere che lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono e devono essere considerati come membri preziosi della società, che hanno esattamente gli stessi diritti e le responsabilità di tutti gli altri cittadini.
• […] la WPA assume la posizione che un orientamento sessuale verso lo stesso sesso di per sé non implica alcuna disfunzione psicologica obiettiva o compromissione di giudizio, stabilità emotiva, o riduzione delle capacità professionali.
• La WPA considera l’attrazione verso lo stesso sesso, l’orientamento e il comportamento, come normali varianti della sessualità umana.
Dunque possono mettersi l’anima in pace e dormire sonni tranquilli tutte quelle persone che credono che l’omosessualità si possa curare con delle sedute terapeutiche, di gruppo o addirittura tramite un’operazione o una cura medica (ebbene sì! Alcuni lo credono realmente!). È vero: di malattie e disturbi psichici il mondo ne è pieno ma, di certo, tra le tante e diverse deviazioni, non rientra l’omosessualità.
Testi sull’omosessualità
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