Legge Antifascista Stazzema contro la propaganda nazifascista

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Il Comitato Promotore presieduto da Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, il paese dell’alta Versilia segnato dalla strage nazista del 1944, ha depositato il 19 ottobre 2020 in Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a disciplinare pene e sanzioni verso coloro che attuano propaganda fascista e nazista con ogni mezzo, in particolare tramite social network e con la vendita di gadget. Occorreranno cinquantamila firme per presentare la legge in Parlamento, sicché il suddetto Comitato ha provveduto all’invio dei moduli per la proposta di legge in tutti i Comuni d’Italia, al fine di divulgare l’iniziativa e consentire a tutti i cittadini di firmare nel proprio Comune di residenza, anche in considerazione del fatto che la scadenza è fissata al 31 marzo 2021.

La proposta sorge da tali constatazioni, saggiamente espresse dal sindaco Verona sulla pagina Facebook dedicata all’iniziativa: «Si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti ed ideologie che dovrebbero appartenere al passato. Non solo. Si fanno largo sentimenti generalizzati di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. In rete e sui social media, sulle testate giornalistiche, nelle dichiarazioni politiche come nei bar e nelle strade. Principi che credevamo forti e stabili e che ci sembrano in pericolo».

La proposta di legge vuole essere una risposta alla diffusione di recrudescenze neofasciste

In effetti, negli ultimi anni in tutta Europa si sono moltiplicate recrudescenze evidenti di neofascismo ed antisemitismo: già il 25 ottobre 2018 il Parlamento europeo aveva votato una risoluzione dal titolo Aumento della violenza neofascista in Europa, un documento che rivelava un progressivo intensificarsi degli episodi di odio antisemita, razziale e xenofobo in tutti i Paesi dell’Unione Europea; i dati sottolineavano, ad esempio, che il numero di persone arrestate per reati di estremismo di destra nel 2017 era raddoppiato rispetto al 2016. Inoltre, il Consiglio comunale di Dresda nel 2019 ha proclamato a maggioranza lo “stato di emergenza nazismo”, mentre in Danimarca nello stesso anno è stato profanato un cimitero ebraico risalente al 1807.

In Italia, una spia dell’aumento di rigurgiti xenofobi e razzisti è costituita dal provvedimento assunto dal prefetto di Milano Renato Saccone di assegnare la tutela alla senatrice a vita Liliana Segre, vittima ancora oggi di insulti e minacce. Ha, inoltre, fatto molto discutere la ripetuta esibizione del saluto romano da parte di alcuni consiglieri del consiglio comunale di Cogoleto, proprio nel giorno della Memoria 2021 e, non si può non citare tra gli eventi recenti, il raduno fascista nel quartiere Tuscolano di Roma dello scorso gennaio, nel quale ben trecento manifestanti si sono riuniti per commemorare il 43esimo anniversario della strage di Acca Larenzia, peraltro in spregio alle norme anti-covid e alla delicatissima situazione emergenziale.

I movimenti di estrema destra hanno riesumato vecchi demoni legati al nazionalismo xenofobo

Così ha opportunamente sottolineato lo storico Filippo Focardi: «Nel nostro continente il fenomeno deriva probabilmente da un lato da un disagio sociale causato da problemi economici non ancora adeguatamente risolti dalle politiche Unione Europea; dall’altro dalle reazioni soprattutto degli strati più bassi delle nostre società nei confronti di un’immigrazione che è stata ed è presentata per lo più dai media come un fenomeno pericoloso che mette a rischio gli interessi materiali e la stessa identità delle società europee. Tutto questo ha creato le condizioni perché si affermassero movimenti di estrema destra, che hanno cavalcato queste difficoltà sociali. Si sono così riesumati vecchi demoni legati a un nazionalismo di tipo etnico-culturale intollerante e xenofobo, che va a collidere con i valori costitutivi dell’Unione europea».

Pertanto, è più che mai necessario studiare la storia del fascismo e combattere con tutti i mezzi a disposizione il dilagare di ideologie razziste e violenze politiche. Tale lodevole raccolta di firme mira, dunque, a potenziare le pene verso chi si renda autore di propaganda nazifascista, secondo quanto si legge nell’estratto: «Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici. La nostra proposta rispetto alla legge Mancino mira a colpire precisamente determinate fattispecie di reato, configurando così pene certe. Ci sono forme consolidate di propaganda fascista che sono impunite e la proposta di legge le evidenzia»

Tutte le informazioni sono reperibili sul sito dell’Anagrafe Nazionale Antifascista e sulla pagina Facebook Legge Antifascista Stazzema, dove il sindaco ha così chiarito: «Non è una battaglia di parte, è una battaglia di civiltà, di libertà e di democrazia. Facilitate la firma a tutti coloro che vogliono dare un contributo. Sottoscrivere la Carta ed aderire all’Anagrafe significa prendersi un impegno per la democrazia e a sostegno dei valori della nostra costituzione».

Ci auguriamo, pertanto, nel nostro piccolo di contribuire alla diffusione dell’iniziativa e di far crescere il numero di adesioni, invitandovi a recarvi presso i vostri Comuni di residenza. Tra le molte adesioni, figura anche quella preziosa della senatrice Liliana Segre, che ha assicurato tutta la sua attenzione e il suo impegno affinché il Parlamento legiferi il prima possibile.

 

[Immagine in evidenza tratta da Facebook]

A proposito di Adele Migliozzi

Laureata in Filologia, letterature e civiltà del mondo antico, coltivo una grande passione per la scrittura e la comunicazione. Vivo in provincia di Caserta e sono annodata al mio paesello da un profondo legame, dedicandomi con un gruppo di amici alla ricerca, analisi e tutela degli antichi testi dialettali della tradizione locale.

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