Occhio di Horus e Occhio di Ra: differenze e significato dei simboli

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Spesso confusi e talvolta usati come sinonimi, l’Occhio di Horus e l’Occhio di Ra sono due dei simboli più potenti e conosciuti dell’antico Egitto. Entrambi rappresentano concetti di protezione, potere e salute, ma appartengono a divinità diverse e sono legati a miti e significati distinti. Analizziamo le loro storie per capire le differenze e il loro profondo simbolismo.

L’Occhio di Ra: l’occhio destro del sole

L’Occhio di Ra, conosciuto anche come “Ujat” o “Udjat”, rappresenta l’occhio destro ed è associato al dio Sole Ra, la divinità creatrice di Eliopoli. Questo occhio è un’estensione del potere stesso di Ra, una forza distruttiva e protettiva che agisce per difendere il sovrano divino da chiunque minacci l’equilibrio cosmico. Simboleggia il potere, la violenza e la capacità di sottomettere i nemici. Per questo motivo, la dea-Occhio viene spesso rappresentata come una leonessa (nella sua forma più feroce, Sekhmet) o un cobra (Ureo), che simboleggiano protezione regale e autorità.

Un mito narra che Ra, ormai anziano, scoprì che gli uomini stavano complottando contro di lui. Su consiglio delle altre divinità, inviò il suo Occhio per punirli. L’Occhio assunse le sembianze della dea leonessa Sekhmet, che iniziò a sterminare l’umanità. Saziato il suo desiderio di vendetta, Ra si rese conto che la furia di Sekhmet era inarrestabile e avrebbe portato all’estinzione delle sue creature. Per fermarla, mescolò 7000 orci di birra con ocra rossa, creando un liquido simile al sangue. Sekhmet, ingannata, bevve la birra fino a ubriacarsi, placando la sua sete di sangue e salvando così il resto dell’umanità.

L’Occhio di Horus: l’occhio sinistro della luna e della guarigione

L’Occhio di Horus, noto anche come “Wadjet”, rappresenta invece l’occhio sinistro ed è associato al dio del cielo Horus. A differenza dell’Occhio di Ra, questo simbolo è legato a concetti di guarigione, rigenerazione, protezione e prosperità. Veniva usato come amuleto funerario per proteggere il faraone nell’aldilà e i marinai lo dipingevano sulle imbarcazioni per assicurarsi una navigazione sicura.

Il mito fondante racconta dello scontro tra Horus, figlio di Iside e Osiride, e suo zio Seth, l’assassino del padre. Durante la feroce battaglia, Seth strappò l’occhio sinistro di Horus e lo divise in sei parti. Fu il dio Thot, divinità della sapienza e della magia, a ricomporre e guarire l’occhio, restituendolo a Horus. Per questo motivo l’Occhio di Horus è diventato il simbolo per eccellenza della guarigione e della totalità ritrovata.

Le frazioni matematiche dell’Occhio di Horus

Le sei parti in cui l’occhio fu diviso vennero associate dagli scribi egizi a un sistema di frazioni con denominatore 64. Ogni parte corrispondeva anche a un senso umano, creando un legame tra matematica e percezione.

Occhio di Horus diviso in 6 parti

Frazione Senso associato
1/2 Olfatto
1/4 Vista
1/8 Pensiero
1/16 Udito
1/32 Gusto
1/64 Tatto

La somma di queste frazioni è 63/64: la parte mancante, 1/64, secondo il mito, fu aggiunta magicamente da Thot per completare la guarigione.

Occhio di Horus e Occhio di Ra: le differenze chiave

Nonostante la somiglianza grafica, le differenze sono sostanziali. L’Occhio di Ra è l’occhio destro solare, una forza attiva e talvolta violenta associata al potere del faraone. L’Occhio di Horus è l’occhio sinistro lunare, una forza passiva e protettiva legata alla guarigione, al benessere e all’integrità fisica e spirituale.

L’eredità oggi: dall’amuleto al “terzo occhio”

Il fascino di questi simboli è sopravvissuto per millenni. L’Occhio di Horus, in particolare, è ancora oggi uno dei talismani più diffusi, indossato come ciondolo o usato nei tatuaggi come simbolo di protezione e buona salute. In contesti esoterici e nella New Age, è stato reinterpretato come simbolo del “terzo occhio”, associato alla ghiandola pineale e alla capacità di percepire realtà oltre il mondo fisico. Questa interpretazione lo lega al concetto più moderno dell’ “All-seeing eye” (l’occhio che tutto vede), sebbene le sue origini siano prettamente egizie e legate ai miti di guarigione e regalità.

Ultimo aggiornamento articolo: agosto 2025

Immagine: Pixabay; Math

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