Pena di morte in Italia e nel mondo: abolizione, storia e statistiche

Pena di morte in Italia e nel mondo

La pena di morte, anche detta pena capitale, è una sanzione penale che consiste nel privare della vita il condannato. Questa punizione, presente in tutti gli ordinamenti antichi, è andata scomparendo col passare del tempo. Ad oggi, secondo i dati del 2017 di Amnesty International, sono 141 i paesi che non la applicano più: 104 l’hanno abolita per ogni reato; 7 l’hanno abolita salvo che per reati eccezionali, quali quelli commessi in tempo di guerra; 30, invece, sono abolizionisti de facto, poiché non vi si registrano esecuzioni da almeno dieci anni.

Che cos’è la pena di morte e dove è ancora in vigore

È pur vero, comunque, che esistono dei Paesi – 57, sempre secondo l’ONG impegnata nella difesa dei diritti umani – in cui, per reati più o meno gravi, il reo viene giustiziato con metodi quasi sempre brutali: basti pensare all’Iran, responsabile di più della metà (51%) di tutte le esecuzioni registrate nel 2017, in cui si viene puniti, per reati legati al sesso, con la lapidazione; all’Arabia Saudita, all’Iraq e al Pakistan, dove si viene uccisi attraverso la decapitazione, la fucilazione, previa tortura, e l’impiccagione; e ancora, alla Cina, agli Stati Uniti e al Vietnam, dove si fa strada l’esecuzione mediante iniezione letale. Fa specie, certo, sapere di paesi industrializzati, alfabetizzati e democratici, come gli Stati Uniti d’America e il Giappone, che ancora applicano la pena capitale. Nel primo caso, nel 2017 si contano ben 23 esecuzioni fra Texas, Arkansas, Florida, Alabama, Ohio, Virginia, Georgia e Missouri. Nel caso del Paese del Sol Levante, Amnesty International ha più volte denunciato le esecuzione che, negli ultimi anni, sono avvenute in un clima di grande segretezza. I condannati – così come le famiglie, gli avvocati e l’opinione pubblica – vengono informati dell’imminente esecuzione solo poche ore prima.

Pena di morte: i dati di Amnesty International del 2022

Il rapporto di Amnesty International sullo stato della pena di morte nel mondo nel 2022 rileva diversi punti salienti:

  • Nel 2022 sono state registrate 883 esecuzioni, il numero più alto degli ultimi cinque anni. Questo aumento è attribuito principalmente all’area del Medio Oriente – Africa del Nord, con un incremento del 53% rispetto al 2021.
  • L’Arabia Saudita ha eseguito un record di 81 esecuzioni in un singolo giorno.
  • Nel corso dell’anno, 20 paesi hanno eseguito condanne a morte.
  • Sei stati hanno abolito totalmente o parzialmente la pena di morte.
  • Il 90% delle esecuzioni (escludendo la Cina) si è verificato in tre paesi del Medio Oriente – Africa del Nord: Iran, Arabia Saudita ed Egitto.
  • Le esecuzioni per reati di droga sono aumentate notevolmente, violando il diritto internazionale dei diritti umani. Queste esecuzioni si sono verificate principalmente in Cina, Arabia Saudita, Iran e Singapore.
  • Nel 2022, cinque stati (Afghanistan, Kuwait, Myanmar, Palestina e Singapore) hanno ripreso ad eseguire condanne a morte.
  • Nonostante gli aumenti nelle esecuzioni, il numero di condanne a morte inflitte è rimasto simile rispetto all’anno precedente, con 2016 condanne nel 2022.
  • Sei stati hanno abolito totalmente o parzialmente la pena di morte nel 2022: Kazakistan, Papua Nuova Guinea, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Guinea Equatoriale e Zimbabwe.
  • In totale, alla fine del 2022, 112 stati avevano abolito la pena di morte per tutti i reati, e altri nove stati l’avevano abolita per i reati comuni.
  • La tendenza verso l’abolizione della pena di morte continua nel 2023 con iniziative di legge abolizioniste in Liberia e Ghana e annunci di non attuazione delle condanne a morte nelle Maldive e nello Sri Lanka.

Il rapporto evidenzia la necessità di una maggiore pressione sui governi responsabili di violazioni dei diritti umani legate alla pena di morte, mentre si nota una tendenza positiva verso l’abolizione e una crescente consapevolezza dell’importanza dei diritti umani. 

Storia dell’abolizione della pena di morte: dall’Italia al resto del mondo

Guardando al passato, il primo Stato ad abolire la pena di morte fu il Granducato di Toscana di Pietro Leopoldo.

Il Granducato di Toscana e il Codice leopoldino

Influenzato dal breve saggio Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, il granduca emanò il Codice leopoldino il 30 novembre 1786.

L’Italia e la pena di morte: dal Codice Zanardelli alla Costituzione

A questo seguì nel 1889, in pieno Regno d’Italia, il Codice Zanardelli. Soltanto con l’avvento del fascismo e la promulgazione, nel 1930, del Codice Rocco, si avrà la reintroduzione della pena. Verrà definitivamente vietata, dalla Costituzione repubblicana, nel 1948 ed eliminata, dal diritto militare di guerra, nel 1994.

L’abolizione della pena di morte in Europa e nel mondo

Come l’Italia, anche il Portogallo si interessò, negli anni Sessanta dell’Ottocento, dell’abolizione della pena di morte; in Sudamerica, invece, il primo Stato ad averla abolita dalla Costituzione, nel 1863, è il Venezuela. Molto più recente l’abolizione in Spagna, dove venne applicata con regolarità fino al 1932 ed eliminata soltanto nel 1978. E ancora, fu su proposta di Robert Badinter all’Assemblée Nationale che, il 9 ottobre del 1981, la pena di morte fu abolita dal codice penale francese. Controversa è, invece, la storia del Regno Unito, ultimo stato dell’Europa occidentale ad abolirla, nel 1998.

Gli ultimi 5 paesi che hanno abolito la pena di morte

Ecco la lista degli ultimi 5 paesi che hanno abolito la pena di morte in ordine cronologico:

Togo: abolizione nel 2009

Nel 2009, il Togo ha deciso di abolire la pena di morte attraverso una riforma costituzionale, dimostrando un impegno verso i diritti umani e la volontà di porre fine a una pratica considerata disumana.

Sudan: un passo avanti nel 2020

Nel 2020, il Sudan ha introdotto una riforma legislativa che ha eliminato la pena di morte per alcuni reati, rappresentando un importante passo avanti nella tutela dei diritti umani e nell’umanizzazione del sistema giudiziario sudanese.

Uzbekistan: verso una giustizia equa nel 2020

Nel 2020, l’Uzbekistan ha dichiarato l’abolizione della pena di morte come parte di una riforma penale, segnalando un cambiamento significativo verso una giustizia equa e rispettosa dei diritti umani.

Kazakistan: abolizione nel 2020

Nel 2020, il Kazakistan ha annunciato l’abolizione della pena di morte attraverso una modifica costituzionale, riflettendo un impegno verso la tutela dei diritti fondamentali e l’adozione di una giustizia più compassionevole.

Sierra Leone: un traguardo per i diritti umani nel 2021

Nel 2021, la Sierra Leone ha abolito la pena di morte attraverso una riforma costituzionale, segnando un significativo passo verso la protezione dei diritti umani e l’eliminazione di una pratica considerata inumana.

Fonte immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/File:Francisco_de_Goya_y_Lucientes_-_Los_fusilamientos_del_tres_de_mayo_-_1814.jpg

 

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A proposito di Davide Traglia

Davide Traglia. Nato a Formia il 18 maggio 1998, laureato in Lettere Moderne, studente di Filologia Moderna presso l'Università 'Federico II' di Napoli. Scrivo per Eroica Fenice dal 2018. Collaboro/Ho collaborato con testate come Tpi, The Vision, Linkiesta, Youmanist, La Stampa Tuttogreen. TPI, Eroica Fenice e The Vision.

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