Revenge pornography: cos’è e come difendersi

Revenge porn: cos'è e come difendersi

Il revenge porn, o “vendetta pornografica“, è la diffusione di materiale intimo (foto o video) su piattaforme online senza il consenso della persona ritratta, con lo scopo di umiliarla e diffamarla. Il fenomeno diventa ancora più pericoloso quando il carnefice condivide anche informazioni personali della vittima, come indirizzo o numero di telefono, rappresentando una grave minaccia per la sua sicurezza e causando un profondo danno psicologico.

Cosa dice la legge italiana sul revenge pornography

Il revenge pornography è un reato. Dal 9 agosto 2019, in Italia è in vigore la legge nota come “Codice Rosso“, che ha introdotto l’art. 612-ter del Codice Penale. Questa norma punisce chiunque diffonda illecitamente immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona ritratta. La pena prevista è la reclusione da 1 a 6 anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro. È importante ricordare che la colpa è esclusivamente di chi compie questo atto, violando l’intimità e la fiducia di un’altra persona.

Azione immediata Perché è fondamentale
Non cancellare le prove (chat, screenshot, link). Sono elementi essenziali per poter sporgere denuncia e per le indagini delle autorità.
Contattare la Polizia Postale. È l’organo specializzato per questo tipo di reati. Puoi rivolgerti a loro tramite il portale ufficiale della Polizia di Stato.
Segnalare al Garante della Privacy. Il Garante può emettere un provvedimento d’urgenza per ordinare alle piattaforme la rimozione dei contenuti, come spiegato sul loro sito.

Come prevenire e proteggersi

Sebbene la responsabilità sia sempre del colpevole, esistono delle precauzioni per ridurre i rischi. Il consiglio di “non condividere materiale intimo” può sembrare banale in un mondo digitale, ma è fondamentale valutare il livello di fiducia.

  • Rendi irriconoscibile la tua identità: se decidi di condividere immagini, evita di mostrare il volto o segni particolari come tatuaggi. Nel revenge pornography si mira a umiliare la persona rendendola riconoscibile.
  • Proteggi i tuoi dispositivi: a volte il materiale viene rubato direttamente dai telefoni o dai profili social. Usa software di protezione e password sicure, come l’autenticazione a due fattori. Valuta di cancellare definitivamente il materiale sensibile.
  • Chiedi la cancellazione: hai sempre il diritto di ripensarci. Chiedi esplicitamente al partner di cancellare foto e video che gli hai inviato, possibilmente in tua presenza.

Casi di cronaca in Italia

La cronaca italiana ha purtroppo messo in luce la gravità del fenomeno, mostrando come non riguardi solo “ex fidanzati vendicativi”.

Il caso Phica

Un caso emblematico è quello che ha coinvolto “Phica”, una creatrice di contenuti per adulti. I suoi materiali, legalmente prodotti e venduti su piattaforme a pagamento, sono stati rubati e diffusi illegalmente su Telegram e altri canali, trasformando un’attività consensuale in una violazione di massa. Questo caso, come riportato da diverse testate giornalistiche, evidenzia come il reato colpisca anche chi lavora nel settore dell’intrattenimento per adulti, violando il loro diritto alla privacy e al controllo dei propri contenuti.

Il gruppo Facebook”Mia moglie”

Un altro fenomeno sconcertante è stata la scoperta di gruppi Facebook come “Mia moglie” o simili, in cui migliaia di utenti condividevano foto intime non solo di ex partner, ma anche delle loro attuali compagne e mogli, scattate di nascosto. Questo dimostra una cultura della violenza e dell’oggettificazione profondamente radicata, che va oltre la semplice “vendetta” e si configura come un atto di sopraffazione e umiliazione collettiva.

Immagine di copertina – fonte: Freepik

Articolo aggiornato il: 11/09/2025

 

Altri articoli da non perdere
Diritti delle donne nel mondo: a che punto siamo?
Diritti delle donne

Nonostante i grandi passi avanti compiuti dai movimenti internazionali per i diritti delle donne nel corso di molti anni, le Scopri di più

Il carcere di massima sicurezza di El Salvador: CECOT
Il carcere di massima sicurezza di El Salvador: CECOT

Il carcere di massima sicurezza di El Salvador è stato costruito perché a partire dagli anni '90, le strade del Scopri di più

Il “caso Aurora Leone” all’evento Partita del Cuore
Il “caso Aurora Leone” all’evento Partita del Cuore

L’ennesimo caso di maschilismo e misoginia imperversa alla vigilia della Partita del Cuore, programmata per il 25 maggio 2021 con Scopri di più

Il caso di Elisa Lam: un altro triste soggiorno al Cecil Hotel
Il caso di Elisa Lam: un altro triste soggiorno al Cecil Hotel

Il Cecil Hotel di Los Angeles ha una reputazione a dir poco mortale. Omicidi, suicidi, dimora temporanea di spietati serial Scopri di più

Quando è stato caricato il primo video su YouTube?
primo video su YouTube

YouTube: storia della piattaforma, dal primo video a oggi YouTube è oggi sinonimo di video sharing, una piattaforma che ha Scopri di più

Dolce e Gabbana: la sfilata fra trulli e ulivi
Fra trulli e ulivi: la sfilata di Dolce e Gabbana

Dal 7 all'11 luglio, la Puglia si è trasformata in una passerella per le sfilate di Dolce e Gabbana. Tante Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Turco Rosa

Studentessa di lingue e culture comparate presso l'Orientale di Napoli, con una grande passione verso la lingua e la cultura giapponese. Maratoneta di serie tv e film di ogni genere, amante dell'arte cinematografica in ogni sua parte. Con esperienza quinquennale nell'ambito della vendita e assistenza telefonica. Il suo sogno nel cassetto è di diventare un traduttrice e giornalista letteraria.

Vedi tutti gli articoli di Turco Rosa

Commenta