Totalitarismi in America Latina: 4 violente dittature

Totalitarismi in America Latina

Tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, diversi Paesi in America Latina hanno subito cambiamenti autoritari attraverso colpi di stato militari. L’obiettivo dei totalitarismi in America Latina era eliminare i regimi democratici che faticavano a radicarsi in questa regione.

Gli oppositori di tali governi subivano torture, esecuzioni sommarie e sparizioni forzate (il fenomeno dei desaparecidos). Pur presentando caratteristiche diverse, i totalitarismi in America Latina collaboravano segretamente nel cosiddetto Piano Condor, un’alleanza militare volta a reprimere le forze politiche di sinistra. Durante questa operazione, le dittature richiedevano l’arresto, l’estradizione o l’eliminazione dei dissidenti nei territori controllati da altri regimi.

Per avere un quadro d’insieme, ecco una tabella che riassume i principali regimi autoritari del periodo.

Paese Figura chiave e periodo del regime
Cuba Fidel Castro, a partire dalla rivoluzione del 1959.
Argentina Giunta militare guidata da Jorge Rafael Videla (1976-1983).
Cile Augusto Pinochet, a seguito del colpo di stato del 1973 (fino al 1990).
Paraguay Alfredo Stroessner (1954-1989), una delle dittature più longeve.

La rivoluzione a Cuba

La Rivoluzione cubana si riferisce al rovesciamento del dittatore Fulgencio Batista da parte del Movimento del 26 luglio, che portò al potere Fidel Castro. Questo evento segnò l’inizio di un processo per costruire una società socialista, avviato dal nuovo governo cubano nel 1959. Il regime di Batista era favorevole agli USA, ma la guerriglia danneggiò gli interessi economici americani sull’isola. L’embargo sulle armi imposto dagli USA nel 1958 fu un colpo duro per Batista. Inizialmente, Fidel Castro cercò di presentarsi come un democratico, ma i suoi legami con il comunismo divennero presto evidenti, portando alla lunga crisi con gli Stati Uniti.

La dittatura in Argentina

Nel 1976, i militari deposero Isabel Perón (succeduta al marito Juan Perón) e instaurarono una giunta militare, dando inizio al “Processo di Riorganizzazione Nazionale”, caratterizzato dalla “guerra sporca”. Il dittatore Jorge Rafael Videla fu responsabile della tragedia dei desaparecidos, con la sparizione di decine di migliaia di oppositori e il rapimento dei loro figli. Contro questa brutalità nacque il movimento delle Madri di Plaza de Mayo, guidate da Azucena Villaflor, che iniziarono a manifestare pacificamente per chiedere verità. La dittatura, passata attraverso diversi leader, cadde nel 1983 dopo la sconfitta nella guerra delle Falkland (Malvinas) contro la Gran Bretagna. Negli anni successivi, i processi per crimini contro l’umanità, come documentato da organizzazioni come Amnesty International, hanno portato alla condanna di Videla e altri responsabili.

Il colpo di stato in Cile

Nel 1970, Salvador Allende divenne il primo Capo di Stato marxista democraticamente eletto nell’emisfero occidentale. La sua politica di nazionalizzazione, in particolare delle compagnie di rame statunitensi, portò a forti tensioni interne ed esterne, culminate l’11 settembre 1973. Quel giorno, le forze armate guidate dal generale Augusto Pinochet bombardarono il palazzo presidenziale La Moneda, dove Allende morì. La giunta militare di Pinochet prese il controllo, avviando una brutale repressione degli oppositori. Pinochet governò fino al 1990, quando un referendum sancì il ritorno alla democrazia. Nel 1998, fu arrestato a Londra su mandato di un giudice spagnolo per crimini contro l’umanità. Tornato in Cile, morì nel 2006 prima di essere definitivamente condannato. I dettagli del suo regime sono stati raccolti in rapporti ufficiali come quello della Commissione Nazionale per la Verità e la Riconciliazione.

Il regime in Paraguay

Per 35 anni, dal 1954 al 1989, il Paraguay fu dominato dalla dittatura di Alfredo Stroessner, iniziata e finita con un colpo di stato. Il suo regime fu caratterizzato da una dura repressione del dissenso, tipica dei totalitarismi in America Latina, con l’uso sistematico della tortura e il fenomeno dei desaparecidos. Purificò il suo partito, il Partito Colorado, eliminando ogni opposizione interna e mantenne il controllo attraverso elezioni fittizie e violenza. Fu deposto nel 1989 dal suo consuocero, il generale Andrés Rodríguez, e mandato in esilio in Brasile, dove morì nel 2006. Solo di recente è iniziato il processo di identificazione delle vittime.

Fonte immagine dell’articolo sui totalitarismi in America Latina: Freepik

Articolo aggiornato il: 24/09/2025

Altri articoli da non perdere
6 agosto 1945, la bomba atomica distrusse la città di Hiroshima
6 agosto 1945

Era il 6 agosto del 1945, quando il bombardiere Enola Gay sganciò la bomba atomica Little Boy sulla città giapponese Scopri di più

La rape culture: cos’è e 5 miti da sfatare
Rape culture: 5 miti da sfatare

Quando si parla di rape culture – in italiano cultura dello stupro – ci riferiamo ad un paradigma culturale, diffuso Scopri di più

L’uso dei filtri sui social e l’impatto sulla percezione di sé
L’uso dei filtri sui social e percezione di sé conseguenze e limiti

L’uso dei filtri sui social è così frequente che oggigiorno è difficile distinguere una foto in cui sono stati alterati Scopri di più

Abolizione del test di medicina: perché è un problema?
Abolizione del test di medicina: perché è un problema?

L’abolizione del test d’ingresso a medicina è ormai da mesi un tema molto dibattuto e controverso: fortemente voluta dal Ministro Scopri di più

Perché il gossip ci affascina? Il caso Corona e Falsissimo
Perché il gossip ci affascina? Il caso Corona

Dai retroscena della fine di un amore alla macchina mediatica di Fabrizio Corona, il pettegolezzo sul mondo delle celebrità ha Scopri di più

Violenza di genere – la lista in 15 punti di Giulia Cecchettin

È trascorso poco più di un anno da quando, quell’11 novembre 2023, Giulia Cecchettin è stata vittima di uno dei Scopri di più

Condividi l'articolo!

A proposito di Michela di Giovannantonio

Vedi tutti gli articoli di Michela di Giovannantonio

Commenta