Covid-19: L’importanza del benessere psicologico

“Non c’è salute, senza salute mentale” ha dichiarato a più riprese l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicando anche un documento contenente diversi messaggi con l’obiettivo di sostenere il benessere mentale e psicosociale tra i diversi gruppi sociali durate la pandemia.
Non tutti posseggono infatti le stesse risorse per reagire efficacemente a intense condizioni di stress, angoscia e isolamento. L’emergenza sanitaria ancora in atto ha sicuramente esacerbato alcune nostre paure o ne ha fatte nascere di nuove. Ci sono persone più sensibili che sono predisposte ad insorgenza sintomatologica per età e/o condizioni psichiche preesistenti che può dare origine ad episodi di ansia, deflessione del tono dell’umore o peggioramento di patologie preesistenti.

Diverse sono state le indicazioni degli esperti, in particolare di CNOP e ISS, su come “vivere” il più possibile al meglio questo periodo tanto delicato. Creatività e flessibilità sono le risorse che in questo periodo ci possono tornare utili e che probabilmente abbiamo anche già messo in atto senza nemmeno accorgercene. Conviene infatti concentrare l’attenzione su che è possibile fare anziché su ciò che ci è negato fare. Questo aiuta a fare spazio nella mente a tutto quello che è nelle sue possibilità in termini di come è possibile impiegare il tempo rilassandosi e spostando l’attenzione dall’invasione dei media con i suoi numeri e i continui aggiornamenti sull’emergenza minuto per minuto.
Questi invece possono essere più funzionali se impiegati per mantenersi in contatto con il mondo esterno, in particolar modo durante le vacanze natalizie.

A tal proposito, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha divulgato un Vademecum Psicologico Anti-Panico per i cittadini che consiglia di:

– Attenersi ai fatti in maniera oggettiva – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che l’80% dei contagiati guarisce spontaneamente, il 15% presenta problematiche mediche gestibili, il 5% manifesta un quadro sintomatico grave e la metà di essi va incontro al decesso.
– Riflettere sul rapporto tra paura ed efficienza in emergenza: quando la paura è nulla o moltissima, l’efficienza nel fronteggiare la situazione viene meno. L’ideale sarebbe vivere l’attuale scenario con consapevolezza e percezione equilibrata dei pericoli portati dal contagio del Coronavirus.
– Non mettere in atto strategie sull’onda emotiva dell’allarme e del panico: la messa in atto delle semplici misure di sicurezza proposte è un buon modo per vivere con serenità la situazione. Invece, un’ansia elevata inibisce la capacità di ragionamento senza cui non possiamo garantire a noi stessi e agli altri una gestione ottimale della prevenzione al contagio.
Inoltre, il CNOP raccomanda di:
– Non ricercare compulsivamente le notizie ma aggiornarsi una volta al giorno e solo da fonti affidabili come il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità
– Entrare nell’ottica che le misure di sicurezza prese servono a proteggere le altre persone e non a proteggere solamente noi stessi. Per questo motivo è importante che tutti le adottino per il bene della collettività: non ignorare la disattenzione altrui, può essere utile spiegare l’importanza dei comportamenti di sicurezza agli altri con pazienza e calma. Reazioni di rabbia o disprezzo non aiuterebbero la persona a comprendere il momento che stiamo vivendo.

Invece, l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea l’importanza di preservare il benessere fisico, psicologico e relazionale attingendo alle proprie risorse. Possiamo accedere alle risorse personali, promuovendo una mentalità costruttiva, più che distruttiva, su ciò che sta accadendo.
Nella speranza che questo periodo termini presto, possiamo provare a dare un significato personale ai nostri vissuti. Se la resilienza è la capacità di fronteggiare le difficoltà e uscirne più forti di prima, possiamo cogliere i lati positivi di questo momento storico e trarne qualche insegnamento di cui faremo tesoro in futuro.

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