Perché la sveglia è irritante? La psicologia dietro il suono

Perché la sveglia è irritante? La psicologia dietro il suono

Svegliarsi la mattina con il suono della sveglia non è mai piacevole. Ci provoca disagio, noia, stanchezza e addirittura angoscia, e non sempre queste sensazioni negative sono strettamente legate a quello che dovremmo fare nel corso della giornata imminente, ma dipende proprio dalla sveglia. O meglio, dal suo suono. Vi siete mai chiesti perché la sveglia è irritante? Anche se oggi è possibile impostare canzoni e/o suoni più naturali e rilassanti, il suono della sveglia è stato studiato appositamente per essere così efficace e, di conseguenza, fastidioso.

Perché la sveglia è irritante? C’è di mezzo lo stress 

Ebbene sì, tra i responsabili del nostro risveglio c’è l’ormone dello stress. Questo perché i suoni della sveglia sono ripetitivi ed acuti e questa loro caratteristica attiva alcune aree del cervello coinvolte nella percezione e regolazione del pericolo e dello stress. Si è scelto di andare a sollecitare queste zone in particolare perché quando siamo nello stadio più profondo del sonno il nostro cervello è meno reattivo agli stimoli ambientali. I suoni acuti, ripetitivi ed alti sono impossibili da ignorare per il nostro cervello che entra letteralmente in uno stato di allerta, perché li associa al pericolo.

È interessante vedere quali siano effettivamente le parti coinvolte del nostro cervello e che cosa fanno/regolano per avere un quadro più chiaro.

Attivazione della corteccia uditiva

Perché la sveglia è irritante? La psicologia dietro il suono
Lobo temporale di OpenClipart-Vectors su Pixabay

La corteccia uditiva è la prima parte che viene sollecitata ed è situata nel lobo temporale del cervello. Fa una prima elaborazione delle informazioni sonore che riceve per poi inviare il segnale ad altre aree per continuare la loro decodifica.

Attivazione dell’amigdala

Amigdala evidenziata in rosso, autore: user Washington irving

L’amigdala è anch’essa situata nel lobo temporale del cervello, ha la forma di una piccola mandorla ed ha la funzione di attribuire un significato emotivo agli stimoli che riceve che, nel caso dei suoni prodotti dalla sveglia, vengono interpretati come pericolo. Questa interpretazione del suono fa sì che l’amigdala rilasci degli ormoni che innescano una risposta di attacco o fuga, la quale prepara il corpo a reagire.

Attivazione dell’insula e del giro cingolato anteriore

Perché la sveglia è irritante? La psicologia dietro il suono
Insula in alto a destra

L’insula o il lobo insulare ha la funzione di elaborare le sensazioni emozionali collegate alle viscere, (semplificando molto: le emozioni di cui noi siamo coscienti, quelle che percepiamo) e ci permette di avere una consapevolezza corporea (quindi percezione del calore, del dolore, eccetera). Mentre il giro cingolato anteriore gioca un ruolo fondamentale nella gestione delle emozioni e nell’attenzione. Questo fa sì che entrambe queste aree, una volta percepito il suono come fastidioso e turbante, contribuiscono a creare una sensazione di disagio, aumentando e indirizzando l’attenzione proprio verso di esso.

Quindi perché la sveglia è irritante? 

Dunque, una volta che questo processo si attiva e la ripetitività del suono continua, la sensazione di disagio aumenta fino a strapparci fuori anche dal sonno più profondo. Qui entra in gioco quella che in inglese viene chiamata sleep inertia che non è altro che quella sensazione di intontimento e stanchezza che ci assale nel momento in cui sperimentiamo un brusco risveglio.

Come già detto, ad oggi è possibile utilizzare sveglie con suoni molto più rilassanti e naturali, che gli studiosi consigliano per svegliarsi comunque anche dalle fasi più profonde del sonno, e soprattutto in modo più sano e sereno.

Curiosità storiche

Organo idraulico di Ctesìbio, autore: Wasserorgel

Il suono che noi oggi conosciamo ed associamo indelebilmente alla sveglia ha delle radici storiche. L’idea della “sveglia nasce in un’epoca che non aveva la corrente elettrica, quindi non poteva utilizzare le luci per potersi svegliare se non quella naturale (che è comunque la migliore alleata per un risveglio tranquillo), quindi ci si doveva affidare necessariamente al suono o al rumore improvviso.

Una delle primissime sveglie utilizzate nella storia fu l’organo ad acqua che, a causa dell’aria prodotta in seguito ad uno schizzo d’acqua, riproduceva un suono. Per esempio, Ctesìbio di Alessandria (parliamo del III sec. a.C.) è storicamente riconosciuto come uno degli ingegneri che contribuì alla creazione dell’organo idraulico. Con l’avanzare del tempo e con l’avvenimento della rivoluzione industriale i suoni utilizzati per svegliarsi diventarono metallici e molto forti (suoni di campane e martelli, ad esempio) perché ovviamente non esisteva la tecnologia adatta a simulare suoni più naturali. Vista l’efficacia del risveglio, si è continuato a portare avanti questi suoni anche con l’arrivo dell’elettricità e l’evoluzione tecnologica.

Fonte immagine: Freepik

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