Fragole blu: esistono davvero?

fragole blu

Avete mai provato a digitare su Google “fragole blu”?
Probabilmente no, ma provandoci rimarreste stupiti dai risultati: le fragole blu hanno letteralmente fatto impazzire il web, che è ormai colmo di foto e notizie riguardanti questa nuova e strana tipologia di frutto.

Fragole blu: come è successo?

Secondo le varie notizie circolanti in internet, questi frutti sarebbero state ottenute da un esperimento in laboratorio, con l’intento di modificare geneticamente le molto più comuni fragole rosse.
Ma perché modificare le fragole? Perché anche se dal gusto deciso e gustoso, questo frutto ha un grande difetto: non resiste alle basse temperature; essendo praticamente impossibile mantenerle in un ambiente freddo, dunque, le fragole non possono essere conservate in frigorifero (o congelate), ed è perciò molto più facile che ammuffiscano o si rovinino in un tempo minore.

Gli scienziati avrebbero trovato una soluzione a questo piccolo “handicap”: trasferire nel genoma classico della fragola un gene tipico di un pesce particolare, il Flounder Fish. Questo pesce artico è dotato di una sorta di antigelo naturale, che gli permette di sopravvivere anche a temperature molto basse.

Il colore blu delle fragole sembrerebbe essere dovuto ad una conseguenza innocua dell’esperimento, che avrebbe quindi prodotto un tipo di fragole totalmente diverse da quelle a cui siamo abituati: fragole blu e capaci di resistere in ambienti freddi.

Una vera e propria svolta… o forse no.

Esistono davvero?

In realtà, buona parte della leggenda delle fragole blu non è altro che una fake news (o, più comunemente, una bufala).
Qualche origine scientifica però è rintracciabile: nel 1998 il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti pubblicò un articolo proprio riguardante l’utilizzo dei geni del pesce Flounder per rendere le fragole più resistenti al freddo; un riferimento a questa procedura si trova perfino in un pezzo del New York Times del dicembre 2000. È anche possibile che siano effettivamente stati svolti degli esperimenti per testare questa teoria. Ma non c’è alcuna spiegazione o prova scientifica che questo tipo di intervento avrebbe potuto rendere blu le fragole.

Infatti, il colore rosso delle fragole dipende semplicemente dal loro PH, che non sarebbe stato in alcun modo alterato dagli scienziati.

Sembra, dunque, che qualcuno abbia voluto ingigantire e aggiungere un po’ di fantasia ad una notizia molto meno stravagante.
Da sempre, infatti, l’essere umano ha tentato di perfezionare animali e vegetali in base alle proprie esigenze, soprattutto grazie alle tecnologie sempre più sviluppate e agli studi genetici (è il caso degli OGM).

La bufala delle fragole blu è ormai in giro sul web da anni e perfino sui social, terreno fertile per dicerie e falsi miti, vengono continuamente condivise foto con le fantomatiche fragole blu (grazie all’aiuto di editor per immagini come Photoshop).

A quanto pare un numero sempre maggiore di persone ha iniziato ad incuriosirsi ed interessarsi a questo insolito frutto, tanto che nell’ultimo periodo sono comparsi sui maggiori store online annunci per la vendita dei “rarissimi semi di fragole blu”.
Spesso spediti da Cina, Thailandia e Filippine, ovviamente anche questi semi non sono altro che una truffa bella e pronta per i più ingenui.

Il punto della questione sembra, quindi, proprio questo. In un mondo dominato da internet, in cui qualsiasi tipo di notizia può essere diffusa in un paio di clic, è fondamentale l’accortezza della verifica di ciò che si legge. Informarsi, chiedere di più, verificare, non è scontato. Anzi, è forse l’unico modo che abbiamo per evitare di cadere vittime dell’ “effetto fragole blu”.

Fonte immagine: https://www.liberopensiero.eu/09/03/2016/varie/la-fragola-blu-della-discordia/

A proposito di Carlotta Graziano

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