Il terrore del colpo d’aria, cliché italiano?

Il terrore del colpo d'aria, cliché italiano?

Vivete in Italia o desiderate visitarla? Prestate molta attenzione al temutissimo “colpo d’aria“, il disturbo autodiagnosticato da una grande percentuale di italiani, dentro e fuori dal loro paese. L’origine di tale credenza culturale è ancora oscura, ma permane nella nostra società mediante i racconti e le raccomandazioni dei cari nonni, i quali, almeno una volta, hanno pronunciato le seguenti espressioni: «Copriti, che ti prendi il malanno»; altrimenti : «Non sudare che dopo arriva il colpo d’aria». Ebbene, il terrore del colpo d’aria ha un’entità ben precisa per la nostra immaginaria credenza: in condizioni letali, un corpo bagnato o accaldato può essere vittima di un soffio funesto e il dado è tratto; la persona in questione dovrà fare i conti con raffreddore, febbre e mal di gola.

Il terrore del colpo d’aria è un falso mito?

Per quale motivo, allora, l’esposizione al freddo ci fa ammalare? La risposta implica semplicemente il fatto che le temperature basse indeboliscono le difese immunitarie e gli agenti patogeni hanno la possibilità di muoversi ed attaccare l’organismo con meno ostacoli. A questo punto, tale raffica di vento può provocare determinate contrazioni involontarie dei muscoli, oppure brividi e tremori. Sintomi e conseguenze come il raffreddore e febbre non costituiscono il terrore del colpo d’aria, bensì dipendono da ceppi di virus influenzali, dove i batteri sono super predisposti a sferrare il colpo di grazia e vivere felici sulle superfici per intere ore.

Di conseguenza, il terrore del colpo d’aria figura banalmente una credenza leggendaria, altrimenti, come farebbero i famigerati svedesi a sopravvivere gli inverni gelidi e le estati fresche? In Svezia, un italiano avrebbe tanto di cui lamentarsi: pioggia, vento, gelo ed un sole più raro rispetto a quello britannico.

La beffa della BBC News

Il terrore del colpo d’aria è stato ripreso e beffato anche all’estero, in tal caso, dalla BBC News (servizio pubblico radiotelevisivo del Regno Unito). Cosa c’è di bizzarro in tutto questo? Ebbene, la BBC ha ben deciso di scrivere un articolo titolato How to avoid getting “hit by air” in Italy (2011), dove i britannici paragonano se stessi ad una sorta di super umani: posso correre e sudare senza preoccuparsi del freddo preso durante il percorso o, ancora, uscire di casa con i capelli bagnati e non cadere vittime della celebre cervicale. Orrore per le orecchie di un italiano, ma sollazzo per un inglese che si diletta in battute come: «Sono inglese, starò bene»

Per giunta, il terrore del colpo d’aria allarma a tirar fuori, dalle scatole impolverate , le famose sciarpe di lana, cappotti lunghi e cappelli ideali per affrontare coraggiosamente la stagione. Tale strategia non è adottata dagli inglesi, i quali preferiscono indossare vestiti leggeri e godersi la volontaria inconsapevolezza della loro anatomia.

State attenti, quindi, a non confondere falsi miti con autodiagnosi mediche, ed accompagnate il terrore del colpo d’aria fuori la porta di casa, beneficiando invece dell’aiuto di medici e professionisti in grado di aiutarvi nel momento del bisogno.

Fonte immagine in evidenza: immagine di diana.grytsku su freepik

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