Storia della cassata siciliana: il dolce più conosciuto dell’isola

Storia della cassata siciliana

La cassata siciliana è il dolce più famoso della Sicilia con una storia molto particolareÈ una torta tradizionale a base di ricotta di pecora zuccherata, pan di Spagna, pasta reale, frutta candita e glassa di zucchero. Si tratta di un dolce molto amato e presente sulle tavole siciliane, soprattutto nei periodi di grande festività, come Pasqua e Natale. C’è un vecchio detto che spiega bene l’importanza di tale torta per i siciliani: Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua, ovvero Dannato colui che non mangia la cassata la mattina di Pasqua.

La storia della cassata siciliana

La storia della Cassata siciliana risale, secondo un’opinione diffusa ma non certificata, alla dominazione araba in Sicilia tra il IX e il XI secolo. Gli arabi avevano importato in Sicilia i prodotti essenziali alla realizzazione del dolce come la canna da zucchero, il cedro, l’arancia amara, il limone e il mandarino. La tradizione narra che, durante i festeggiamenti pasquali, un pastore arabo decise di mescolare la ricotta di pecora con il miele e lo zucchero, chiamando questo dolce quas’at che significa scodella, acquisendo così il nome della ciotola contente l’impasto.
Il dolce fu molto apprezzato e alla corte palermitana dell’emiro i cuochi decisero di mettere il composto all’interno di una pasta frolla, dandone una forma rotonda e poi successivamente da cuocere al forno, formando così la cassata in forno, la più antica versione del dolce.

La storia della Cassata siciliana risale anche al periodo normanno quando le monache del Convento della Martorana a Palermo inventarono la pasta reale, detta pasta martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero colorato di verde che sostituì la pasta frolla, creando così la versione fredda senza cottura. Con la nascita del Regno delle due Sicilie, Carlo V d’Asburgo portò il cioccolato in Sicilia che fu aggiunto a tutti gli altri ingredienti della torta. Mentre furono i marinai di Genova a portare il Pan di Spagna in Sicilia e a convincere i pasticcieri a sostituire la dura pasta frolla con questo nuovo morbido composto, avvicinando sempre di più la torta a quella attuale. In pieno periodo Barocco, anche i canditi, già presenti da secoli in Sicilia, furono aggiunti alla composizione.

La versione della cassata per come la conosciamo oggi è da attribuire alla fine del 1800 al pasticcere palermitano Salvatore Gulì che produsse la famosa zuccata, cioè pezzetti di frutta immersi in uno sciroppo di zucchero, nella sua bottega di Corso Vittorio Emanuele nel cuore di Palermo. Gulì portò la sua cassata all’Esposizione di Vienna e all’evento il dolce fu elogiato, gradito e ammirato da tutti i partecipanti.

La sua ricetta varia leggermente da zona a zona e ognuno ha la propria versione, ma data la sua immensa e particolare storia, la cassata è ancora oggi un importante simbolo della cultura e della tradizione siciliana.

Fonte immagine articolo “Storia della cassata siciliana”: Wikipedia

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