Dall’8 al 22 marzo un viaggio artistico tra femminile, empowerment e solidarietà: Art for Women Today unisce arte e azione sociale, narrando il ruolo della donna oggi. Con opere ispirate dalla condizione femminile contemporanea, il progetto supporta le famiglie vulnerabili attraverso il lavoro dell’Associazione Pianoterra. Un’opportunità per riflettere, agire e contribuire concretamente con l’arte.
Partendo dalla prima tappa presso la galleria Artsight di Stoccolma, che è anche promotrice del progetto, Art for Women Today inaugura l’esposizione a Roma proprio nella Giornata Internazionale della Donna 2025. L’8 marzo, alle ore 12:00, si è tenuta l’inaugurazione della mostra, che sarà aperta fino al 22 marzo. Si tratta di un progetto artistico internazionale che si concentra sul ruolo della donna oggi, che sarà ospitato per tre settimane presso la Fondazione Beta della Capitale, ed è più di una semplice esposizione d’arte: è un’occasione per supportare le donne vulnerabili e promuovere l’arte come strumento di empowerment.
Art for Women Today: il potere dell’arte nella solidarietà femminile
Il progetto Art for Women Today riunisce artiste provenienti da diverse parti del mondo, tutte accomunate dal desiderio di esplorare la condizione femminile contemporanea. Opere attribuite a nomi quali Caterina Arciprete, Elena Belobragina, Isabelle De Boulloche, Linda Kunik, Gisela Quinteros, Virginia Maria Romero, Gaya Shantaram, Yemisi Wilson, Sylvie Wozniak portano con sé una riflessione sulla donna oggi, attraverso tecniche e linguaggi diversi.
Le artiste partecipanti, convocate dalla stessa Caterina Arciprete, si abbracciano mescolando le loro diverse sensibilità artistiche ed esperienze culturali, in uno slancio dal duplice scopo: affermazione individuale e di genere e apertura alla divulgazione attraverso il processo artistico.
Pianoterra: l’incontro di arte ed empowerment
Le artiste non solo espongono le loro opere, ma sostengono anche una causa importante: i progetti dell’Associazione Pianoterra, che dal 2008 si impegna a supportare le madri e le famiglie in difficoltà. Durante l’intero periodo dell’esposizione, i visitatori avranno la possibilità di scoprire opere originali e acquistarne edizioni limitate per contribuire a sostenere il lavoro di Pianoterra. Le opere non solo raccontano storie di donne, ma sono anche un modo per riflettere sulle difficoltà e le sfide che il genere femminile affronta oggi.
Alcune artiste hanno utilizzato il corpo come veicolo primario di espressione per raccontare la condizione femminile, tra interiorità e costrutti sociali. Gisela Quinteros, ad esempio, con il suo approccio innovativo, ha messo al centro della sua ricerca una narrazione speciale, proprio attraverso il corpo, rendendo visibili le sfumature complesse dell’esperienza femminile.
Isabelle De Boulloche, dal canto suo, ha utilizzato rappresentazioni grafiche del corpo femminile per creare una fotografia potente e a tratti cruda, della realtà che le donne vivono ogni giorno. Le sue immagini non si limitano a mostrare il corpo nella sua estetica reale, ma lo esplorano come spazio di conflitto e potere.
Per entrambe le artiste, il corpo femminile non è solo un supporto visivo, ma diventa soggetto attivo in una narrazione che sfida i confini tradizionali dell’arte e della società. Attraverso la scelta artistica, invitano a riappropriarsi della corporeità e a scrivere nuove storie che vanno oltre le vecchie narrazioni oppressive, per trovare un senso di empowerment che passa attraverso la consapevolezza di sé.
Le opere di ciascuna artista sono state riprodotte su cartoline in edizione limitata e raccolte in box personalizzate. Acquistandole, si avrà la possibilità di portarsi a casa un pezzo di questa straordinaria narrazione femminile, ma anche di esprimere concretamente la propria solidarietà e fare una parte importante nel sostenere i progetti di Pianoterra. Infatti, le donazioni derivanti dalla vendita delle opere andranno direttamente a favore delle donne e dei bambini che vivono in condizioni di vulnerabilità.
Art for Women Today non è solo un evento culturale, ma un momento di riflessione e di azione concreta. È un invito a tutti coloro che credono nel potere della solidarietà e dell’arte come strumenti di cambiamento e riflessione sociale.
Io sono onda: un’occasione per riflessione e azione
Un ulteriore modo per dare un contributo attivo al progetto è partecipare al laboratorio “Io sono onda”, in programma il 22 marzo h. 10:00 – 12:30, giorno di chiusura dell’esposizione. Il Workshop, condotto da Caterina Arciprete, offrirà ai partecipanti la possibilità di esplorare il tema del femminile attraverso l’arte.
Sarà un’opportunità per intraprendere un viaggio dentro sé stessi, esplorando il proprio rapporto con il femminile attraverso il linguaggio universale dell’arte. In questo percorso, ogni partecipante avrà la possibilità di narrarsi e di esprimere le proprie emozioni attraverso la creazione di opere artistiche, siano esse disegni o dipinti.
L’intento di “io sono onda” è quello di far emergere il potere creativo intrinseco di ogni individuo. L’arte non è un qualcosa che vive separato dall’essere umano, ma è una risorsa interiore che può essere attivata e stimolata tramite la giusta narrazione. Si tratta di un processo che invita i partecipanti a riscoprire la propria dimensione artistica personale, superando la barriera del giudizio e dell’autocensura.
Il workshop si avvarrà del metodo Kandinsky, un approccio che incoraggia l’esplorazione istintiva della pittura. Questo metodo, ispirato dall’innovazione e dalla spontaneità dell’arte astratta, invita i partecipanti a lasciare fluire liberamente i propri sentimenti e pensieri attraverso il colore, la forma e la composizione.
La bellezza di “io sono onda” risiede nel fatto che tutti possono essere artisti. Non è necessaria esperienza pregressa né abilità tecniche: l’arte non è qualcosa di distante o esclusivo, ma una parte naturale dell’essere umano, che si può risvegliare con il giusto stimolo e il giusto approccio.
Partecipare al laboratorio non significa solo creare un’opera, ma anche intraprendere un percorso di autoscoperta e liberazione. Ogni partecipante avrà la possibilità di esplorare il proprio mondo interiore, affrontando il rapporto con il femminile in modo profondo e autentico, per poi tradurre tutto ciò in un’opera che racconta non solo una storia personale, ma anche una visione universale.
Dall’8 al 22 marzo 2025
Fondazione Beta
via Giusti, 24 – Roma
Foto scattate in loco in occasione dell’inaugurazione