Amedeo Modigliani: tra occhi ed anima

Amedeo Modigliani: tra occhi ed anima

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi” questa celebre frase è dell’artista Amedeo Modigliani e ancora oggi emoziona migliaia di persone.

Amedeo Modigliani nasce nel 1884 a Livorno, soprannominato “Modì”, è uno dei più importanti artisti italiani del Novecento. È considerato l’icona dell’artista romantico e maledetto per il suo anticonformismo e la sua vita bohémien. Nel 1906 decise di trasferirsi in Francia dove entrò in contatto con personaggi importanti, tra cui: Pablo Picasso, Maurice Utrillo, Max Jacob, Jacques Lipchitz e Chaïm Soutine. In Francia conobbe anche la pittrice Jeanne Hébuterne, che divenne sua moglie e la sua musa. Egli morì in età giovanile a causa di una malattia polmonare. La sua vita, seppur breve, fu vissuta come una vera opera d’arte: scandita da passione, alcol, amicizie e bellissime donne. L’artista durante la sua vita non godette di alcuna fama, per la critica del tempo la sua arte era “indecente”. Fu rivalutato solo successivamente e la sua grande fama arrivò, purtroppo, postuma alla morte.

L’arte di Amedeo Modigliani è caratterizzata da un interesse per la figura umana, che studia e dipinge approfondendo la ricerca dei volumi di Cézanne e l’uso dei colori dei fauves. Questo interesse è il prodotto della sua vicinanza alle passioni umane; ciò si traduce con la produzione di ritratti, che sono il modo in cui attua una continua ricerca di sé stesso. La sua arte va verso una semplificazione ed allungamento delle forme per cogliere il vero spirito dei soggetti rappresentati. Utilizza colori audaci e il colore dominante delle sue opere è il rosso, che troviamo spesso nella bocca, seno e lenzuolo dove erano adagiati i soggetti. Rappresenta in maniera provocatoria il nudismo, espressione del suo animo tormentato e passionale.

I soggetti preferiti dei ritratti di Amedeo Modigliani sono sicuramente le donne, da cui era fortemente affascinato. Non erano mai solo le sue modelle: potevano essere amiche, muse o amanti. Esse vengono rappresentate con tratti costanti: collo allungato, bocche piccole, volti con forma ovale e occhi vuoti. Questi ultimi sono uno dei grandi misteri della sua arte, che però divennero una sua caratteristica inconfondibile. Questo espediente artistico è ancora oggi oggetto di studi e viene collocato nel rapporto che aveva con il genere femminile. Amedeo Modigliani, timoroso dell’altro genere, spesso non riusciva a coglierne l’anima e per questo non ne dipingeva lo sguardo. La sua teoria era che gli occhi sono lo specchio dell’anima e quindi solo dopo aver conosciuto l’anima di una donna ne avrebbe dipinto gli occhi. Difatti, non è un caso che tra tutti i suoi ritratti femminili l’unico sguardo vivido che dipinse fu quello della moglie, l’unica donna di cui realmente conosceva l’interiorità. Questa sua teoria è ben spiegata anche in un film-tributo, il cui titolo è “I colori dell’anima” del 2004.

Fonte immagine “Amedeo Modigliani: tra occhi ed anima”: Wikipedia

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A proposito di Alessandra Federico

Innamorata dell'amore, dell'arte e della musica folk. La sua passione più grande è guardarsi intorno, meravigliandosi di continuo. Studia inglese e cinese presso l'università l'Orientale di Napoli. Spera vi possano piacere i suoi articoli

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