5 canzoni giapponesi per bambini (Doyo) con testo e traduzione

Canzoni giapponesi per bambini: 5 da conoscere

Le canzoni popolari per bambini sono melodie che spesso entrano nel folklore di un paese. Il termine giapponese per queste canzoni è doyo. Sebbene esistessero già canzoni trasmesse da generazione in generazione, solo dopo l’avvento di alcune riviste a inizio Novecento vennero create canzoni apposite. Questo articolo nasce con l’intento di presentare alcune delle più famose canzoni giapponesi per bambini, utili anche per chi vuole imparare la lingua.

5 canzoni giapponesi per bambini (Doyo)

Canzone Tema principale
Donguri Korokoro (La ghianda che rotola) Una semplice storia su una ghianda, utile per imparare le onomatopee.
Oni no Pantsu (I pantaloni del demone) Canzone divertente sulla resistenza dei pantaloni di un demone Oni.
Usagi to Kame (La lepre e la tartaruga) La celebre favola di Esopo musicata.
Guu Choki Paa (Sasso, forbici, carta) La versione giapponese della conta per giocare a sasso-carta-forbici.
Hotaru no Hikari (La luce delle lucciole) Canzone tradizionale di commiato, usata per le cerimonie di diploma.

Perché ascoltare le canzoni giapponesi per bambini?

Queste canzoni sono un’eccellente risorsa per migliorare le proprie conoscenze della lingua. Anche se non si capisce tutto, si può comprendere il contesto attraverso le immagini. Sono facili da leggere e il dialogo non è mai complesso. Inoltre, raccontano storie sulla cultura giapponese. Molte persone si chiedono come imparare il giapponese con le canzoni: iniziare con i *doyo* è un ottimo metodo perché usano un lessico semplice e strutture ripetitive.

1. Donguri Korokoro: la ghianda che rotola

Donguri korokoro, donburiko / Oike ni hamatte, sā taihen / Dojō ga dete kite, konnichi wa / Botchan, issho ni asobimashō

Ghianda sta rotolando, poi cade giù / Nella pozzanghera. Cosa fare? / Un pesciolino esce fuori, “Ehi, come va?” / Giochiamo insieme, piccolo signorino Ghianda.

Donguri è la parola per “ghianda”. “Koro Koro” è l’onomatopea per il “rotolare“. La storia è semplice: una ghianda rotola in una pozzanghera e incontra un pesciolino. La canzone è popolare tra i bambini e utile per memorizzare le onomatopee.

2. Oni no Pantsu – I pantaloni dell’orco (demone)

Una canzone sulle mutande di un orco. La parola Oni fa parte del folklore giapponese e può essere tradotta come “demone”. La canzone, molto semplice, parla delle mutande di un Oni, che sono resistenti perché fatte di pelle di tigre. La melodia è presa dalla canzone italiana Funiculì, Funiculà.

3. Usagi to kame – Il coniglio e la tartaruga

Moshi moshi kame yo kame-san yo, / sekai no uchi ni omae hodo, / ayumi no noroi mono wa nai. / Doshite sonna ni noroi no ka?

Pronto, pronto, signor Tartaruga, / Non c’è nessuno al mondo / Che cammina lento quanto te. / Come fai a essere così lento?

Questa canzone racconta la celebre favola di Esopo. La storia finisce con il coniglio che sottovaluta la tartaruga, si addormenta e perde la gara. La morale è che il vero vincitore è chi è costante e astuto.

4. Guu Choki Paa – Sasso carta forbici

Questa è la canzone usata dai bambini giapponesi per giocare a “sasso, carta, forbici”. La canzone guida i gesti delle mani per creare forme di animali.

Guu choki paa de, guu choki paa de / Nani tsukurou, nani tsukurou / Migite ga choki de, hidarite mo choki de / Kani-san, kani-san

Sasso, forbice, carta / Cosa facciamo? / Mano destra forbici, mano sinistra forbici / Un granchio, un granchio!

5. Hotaru no hikari – La luce delle lucciole

Hotaru no hikari, mado no yuki, / Fumi yomu tsukihi, kasanetsutsu, / Itsushika toshi mo, sugi no to wo, / Akete zo kesa wa, wakare yuku.

La luce delle lucciole, la neve alla finestra, / I giorni e i mesi passati a leggere, / Gli anni sono trascorsi, e stamattina / Apriamo la porta e ci separiamo.

Questa canzone ha un lessico più datato. Risale al 1881 e fu introdotta nelle scuole elementari. Lo scrittore, Chikai Inagaki, ha usato la melodia di Auld Lang Syne, una canzone tradizionale scozzese. Si canta durante le cerimonie di diploma o alla fine della giornata scolastica come segno di commiato.

Fonte Immagine in Evidenza: Wikicommons

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

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