Piet Mondrian è stato un pittore olandese, figura centrale della corrente astratta e co-fondatore del movimento De Stijl. L’arte di Mondrian è profondamente legata ai suoi studi filosofici e a una sentita dimensione spirituale, influenzata dalla sua adesione alla teosofia. In questa filosofia si persegue un equilibrio universale tra opposti. Per Mondrian, il fine dell’arte doveva essere l’elevazione spirituale, raggiungibile attraverso una drastica semplificazione delle forme. Questo processo lo portò a elaborare il Neoplasticismo, uno stile basato sull’uso esclusivo di linee rette, colori primari (rosso, giallo, blu) e non-colori (bianco, nero, grigio), eliminando ogni sfumatura e chiaroscuro per raggiungere un’armonia pura e assoluta.
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I 3 capolavori più famosi di Piet Mondrian
Il percorso artistico di Mondrian è una progressiva ricerca dell’essenza. Opere come il trittico Evoluzione (1911) testimoniano la sua fase simbolista e l’interesse per la spiritualità, ma sono le sue opere successive a definire la sua eredità. Qui analizziamo tre tappe fondamentali del suo lavoro.
Opera rappresentativa | Fase artistica e significato |
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Serie degli alberi (1908-1912) | Passaggio dal figurativo all’astrazione, scomposizione della forma naturale. |
Composizione con rosso, giallo, blu e nero (1921) | Maturità del neoplasticismo, ricerca dell’equilibrio universale attraverso la geometria e i colori primari. |
Victory boogie-woogie (1942-1944) | Fase finale americana, rottura della griglia nera e introduzione del ritmo e del dinamismo. |
1. L’astrazione a partire dall’albero: da Albero rosso a Melo in fiore
Una tappa fondamentale nel percorso di Mondrian è rappresentata dalla serie dedicata agli alberi. Le sue opere ruotano intorno alla forma dell’albero, soggetta a una sintesi progressiva. Si parte da “Albero rosso” (1908-1910), ancora legato all’espressionismo fauve, con chiome arcuate e colori vibranti. Si passa poi per “Albero grigio” (1911), dove l’influenza cubista porta a un forte azzeramento cromatico e a una frammentazione della forma. Il percorso culmina in opere come “Melo in fiore” (1912), dove l’albero è ormai quasi irriconoscibile, ridotto a un incrocio di linee orizzontali e verticali che anticipano la griglia neoplastica.
2. Composizione con rosso, giallo, blu e nero (1921)
Quest’opera, conservata al Kunstmuseum Den Haag, è uno degli esempi più puri e celebri del Neoplasticismo. L’artista raggiunge un equilibrio perfetto attraverso una griglia di spesse linee nere che delimitano campiture di colore primario e di bianco. Non c’è più alcun riferimento alla realtà; l’obiettivo è rappresentare un’armonia universale attraverso rapporti ponderati tra linee e colori. Ogni elemento è calibrato per creare una tensione dinamica e, allo stesso tempo, un senso di ordine assoluto. Questo tipo di composizione diventerà la firma inconfondibile di Mondrian per decenni.
3. Victory boogie-woogie (1942-1944)
Victory Boogie Woogie è il testamento artistico di Mondrian, un dipinto incompiuto a cui lavorò fino alla sua morte a New York. Realizzato con olio e frammenti di nastro adesivo e carta colorata, segna una rottura con la rigidità delle sue opere precedenti. Influenzato dal ritmo del jazz e dal dinamismo della metropoli americana, Mondrian elimina le linee nere continue, sostituendole con una griglia pulsante di piccoli quadrati colorati che creano un effetto vibrante e quasi musicale. L’opera, come spiegato dal MoMA che ne contestualizza lo sviluppo, abbandona la simmetria statica per una composizione più libera e gioiosa, che celebra l’energia della vita moderna.
Curiosità sull’artista
Sappiamo che Piet Mondrian era ossessionato dalla precisione e dall’ordine. Si narra che, proprio per questo motivo, rifiutasse i fiori che i parenti gli regalavano: la loro crescita organica e imprevedibile in tutte le direzioni era per lui fonte di disturbo.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 22/09/2025