Nel panorama della storia nipponica, molti sono i nomi potenti che hanno portato il Giappone alla prosperità nel corso dei secoli, ma pochi hanno esercitato un’influenza come i Fujiwara. Ma chi erano i Fujiwara e come hanno dominato la politica per quasi 300 anni senza mai usurpare il trono?
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L’ascesa del clan Fujiwara
Il clan Fujiwara fu un’importante famiglia di reggenti durante il periodo Heian (794-1185). La dinastia fu fondata da Nakatomi no Kamatari, statista e consigliere dell’imperatore Tenji, il quale, per i servigi prestati dopo l’incidente di Isshi e le riforme Taika, gli conferì nel 668 il cognome Fujiwara, che significa “campo di glicine”.
Per rispondere alla domanda “chi erano i Fujiwara?” basta guardare i lunghi anni in cui furono al governo. La famiglia Fujiwara crebbe moltissimo nel corso dei secoli, soprattutto grazie all’abilità di creare alleanze matrimoniali con la famiglia imperiale. Grazie a questa dinamica, la discendenza imperiale cadde sotto il loro controllo; infatti, i discendenti di Kamatari iniziarono ad acquisire sempre maggiore potere a corte, fino a sostituire quasi del tutto il potere imperiale. Fuhito, secondo figlio di Kamatari, fu una figura molto influente a corte, ma la sua famiglia fu colpita da un’epidemia di vaiolo che causò la morte dei suoi quattro figli. Questi ultimi furono i fondatori dei quattro rami principali del clan: Hokke (Settentrionale), Kyōke (Capitale), Nanke (Meridionale) e Shikike (Cerimoniale). Il ramo principale fu l’Hokke e i suoi discendenti prevalsero nelle lotte di potere a corte.
Essi si assicurarono le più alte cariche del IX secolo, riuscendo a nominare le proprie figlie come consorti imperiali per poi governare come reggenti per i loro nipoti. Il primo fu Yoshifusa che ottenne la carica di sesshō (reggente per un imperatore bambino). Suo figlio adottivo, Mototsune, ricoprì lo stesso ruolo e continuò a esercitarlo anche quando l’imperatore raggiunse l’età adulta, creando di fatto la carica di kampaku (reggente per un imperatore adulto). Il monopolio dei Fujiwara era ormai tale che riuscirono a occupare le cariche di reggenza per quasi tre secoli, dal 857 al 1160, senza usurpare il trono.
L’imperatore Uda, unico imperatore del periodo a non essere figlio di una Fujiwara, tentò di contrastare questo potere evitando di nominare reggenti e assegnando ad altri cariche amministrative. Nell’899, fece eleggere Sugawara no Michizane come ministro della destra, ma Tokihira, capo della famiglia Fujiwara, lo fece esiliare, nominandolo governatore provvisorio di Dazaifu. La famiglia Fujiwara tornò al potere, raggiungendo il culmine con Fujiwara no Michinaga, che governò attraverso un’amministrazione familiare chiamata Mandokoro e fu il padre di ben quattro imperatrici.
Le strategie di potere del clan Fujiwara
Il successo dei Fujiwara non fu casuale, ma il risultato di strategie politiche precise e consolidate nel tempo, come riassunto nella tabella seguente.
Strategia di potere | Conseguenza diretta |
---|---|
Alleanze matrimoniali strategiche | Il futuro imperatore era nipote del capo clan Fujiwara, garantendone la lealtà |
Monopolio delle cariche di reggenza | Controllo totale sull’amministrazione, sia con imperatori bambini (*sesshō*) che adulti (*kampaku*) |
Esilio dei rivali politici | Eliminazione di ogni opposizione a corte e consolidamento del potere del clan |
L’influenza del clan Fujiwara nella formazione culturale del Giappone
Chi erano i Fujiwara e quale fosse il loro ruolo nella società lo abbiamo chiarito, ma pochi sanno che il loro dominio coincise con un’epoca di grande sviluppo culturale, come evidenziato da fonti accademiche come la Enciclopedia Britannica. Si affermò un’architettura più armoniosa rispetto a quella cinese, con innovazioni nella pittura e nella scultura, e una nuova pittura detta “pittura Yamato-e“, con temi sia religiosi che secolari. Inoltre, mentre in Cina il buddismo era diventato secondario, in Giappone esso mantenne una posizione predominante, con la stretta connessione tra i kami dello Shinto e le divinità buddiste.
Si svilupparono i sillabari hiragana e katakana, e nacquero nuovi testi letterari, come l’Ise Monogatari, il Makura no Sōshi e soprattutto il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu, una dama di corte al servizio di un’imperatrice Fujiwara, che divenne un’icona della letteratura giapponese.
Il declino e la fine del dominio
Il declino dei Fujiwara iniziò dal 1017 in poi con Yorimichi, a causa del minor controllo da parte del governo centrale. Per difendersi dai disordini, i grandi monasteri e i proprietari terrieri provinciali costituirono forze armate private. Questo permise agli imperatori di tornare sulla scena politica. L’imperatore Go-Sanjo fu il primo a tentare di ristabilire il controllo. Suo figlio, Shirakawa, diede vita al governo degli imperatori in ritiro (Insei), in cui impiegò esponenti minori dell’aristocrazia e della piccola nobiltà che avevano accumulato ricchezze ricoprendo cariche provinciali.
Questo sistema indebolì i Fujiwara, ma il colpo di grazia fu l’ascesa della classe guerriera (*buke*) delle province. L’aristocrazia di corte (*kuge*), inclusi i Fujiwara, perse progressivamente il controllo reale del paese, che passò nelle mani dei clan militari. È con la faida tra i clan Taira e Minamoto, come descritto in fonti autorevoli come il portale della Japan Society, che i Fujiwara persero definitivamente il controllo del Giappone, inaugurando l’epoca degli shogun.
Fonte immagine: Wikimedia
Articolo aggiornato il: 09/09/2025