Hans Arp, pittore dadaista… e non solo

Arp Hans, pittore dadaista: un viaggio nel suo animo d’artista

Hans Arp nacque a Strasburgo nel 1887 e, come suggerisce il nome, ebbe origini franco-tedesche, motivo per il quale fu conosciuto anche col nome di Jean. Partecipò all’esposizione espressionista della corrente Der Blaue Reiter nel 1912. L’artista attraversò tutta quella stagione che dal cubismo arriva al surrealismo, con l’intento di allontanarsi da quella che è la realtà circostante, per arrivare a nuove forme del reale. Fu inoltre tra i fondatori del dadaismo. Nonostante ciò, la sua cultura si alimentò e nacque in accademia. Durante la prima guerra mondiale, per sfuggire alle armi, si rifugiò a Zurigo, dove incontrò la sua anima gemella, nonché sua futura moglie e artista anch’ella, Sophie Taeuber. Con quest’ultima sperimentò l’arte dei collages, (qui un esempio), e più avanti sviluppò le “configurazioni”, nonché arazzi con motivi astratti. Le sue opere non furono prettamente quadri, bensì nel periodo zurighese si dedicò anche alla scultura, con la realizzazione di opere in materiali vari, anche rifiuti, policromi, che venivano fissati, senza ottenere una fluidità complessiva.
Tornato in Germania al termine del conflitto mondiale Hans Arp fondò il gruppo dei dadaisti di Colonia con Max Ernst e Johannes Theodor Baargeld, nel 1916.
Dagli anni ’30 si allontanò dai surrealisti per avvicinarsi ad altri movimenti tra i quali l’astrattismo, partecipando a varie mostre. Si dedicò inoltre alla scultura, con forme essenziali e levigate. I temi prevalentemente trattati erano quello erotico sensuale e quello magico, derivante dall’arte arcaica. I cosiddetti papiers déchirés (carte strappate) rappresenteranno un rinnovamento dei collages (come si può vedere qui). L’arte di Hans Arp arriverà poi alle “concrezioni”, con le quali vi è un superamento della distinzione tra oggetto dadaista e scultura. L’ arte allusiva e simbolica di Hans Arp ha dunque l’intento di ricondurre l’uomo alla sua spontaneità primordiale.
La natura poliedrica dell’artista si esplicitò anche nella scrittura. Compose infatti poesie nelle quali la sua teoria artistica si esplica nel non-senso portato avanti da un lucido anti-intelletto. Esse verranno raccolte in un’opera complessiva nel secondo dopoguerra, con il titolo de “Le Siège de l’Air”.
Con la fine del conflitto mondiale, Hans Arp ottenne un enorme successo, grazie anche alle mostre di Parigi e New York, nonché alla realizzazione di opere monumentali per grandi enti pubblici, tra i quali la Harvard University. Negli anni ’50 del Novecento ricevette numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui quello della Biennale di Venezia e del MOMA di New York.

Arp Hans, pittore dadaista e la legge del caso

L’arte dell’Hans pittore dadaista si basa sulla cosiddetta legge del caso: egli lasciava, infatti, cadere su dei materiali appoggiati sul pavimento dei pezzettini di varia natura, che non venivano spostati, bensì fissati così come erano caduti. Tale arte consente di lasciare libero sfogo all’umano, andando oltre il razionale, affinché ciò che è inconscio emerga senza vincoli. Ciò perché l’intelletto umano è sempre vincolato da forme concrete e stabili, ben definite, e ciò che non lo è lo disturba, fino a turbarlo, lasciando al contempo all’irrazionale possibilità di fuoriuscire senza limiti prestabiliti.
Questa la definizione di tale disposizione data dall’artista: “La legge del caso, che racchiude in sé tutte le leggi e resta a noi incomprensibile come la causa prima onde origina la vita, può essere conosciuta soltanto in un completo abbandono all’inconscio. Io affermo che chi segue questa legge creerà la vita vera e propria”.
Il pensiero di Hans del dadaismo è influenzato anche dalla corrente surrealista, che considera questo uno dei suoi principi basilari.

Cos’è il movimento dadaista?

Il movimento dadaista, formatosi a Zurigo dopo la prima guerra mondiale, ebbe tra i suoi fondatori Tristan Tzara. Il movimento nacque con un esplicito senso anti-bellico. Il termine dada non aveva alcun significato ben preciso e fu scelto a caso. L’ideologia che sta alla base del movimento infatti tende a voler sovvertire tutte le discipline artistiche secondo un ideale di irriverenza e stravaganza ma basandosi sulla spontaneità che sfugge alle norme della ragione e della logica, con un esplicito intento dissacrante e tacitamente rivoluzionario, mettendo spregiudicatamente in discussione le convenzioni di un’ epoca contraddittoria.
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Fonte immagine di hans dadaista (Constellation According to the Laws of Chance di Hans Arp):  Creative Commons CC0 1.0 Universal

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A proposito di Carmen Alfano

Studio Filologia Moderna all'università degli studi di Napoli "Federico II". Scrivo per immergermi totalmente nella realtà, e leggo per vederci chiaro.

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