Colonizzazione dell’Africa: cause e conseguenze

Colonizzazione dell'Africa: cause e conseguenze

Il continente africano è sempre stato oggetto d’interesse da parte delle potenze mondiali per ampliare la propria influenza culturale e per sfruttare le potenzialità economiche che esso aveva da offrire. In pieno periodo di Imperialismo (tra il 1880 e la prima metà del ventesimo secolo) paesi come Francia, Belgio, Gran Bretagna e Italia parteciparono alla corsa alla colonizzazione dell’Africa.

Prima dell’Imperialismo, l’Africa era sfruttata soprattutto per la tratta degli schiavi: milioni di africani venivano esportati in vari paesi, soprattutto in America. È dal 1880 però che gli europei iniziarono a mettere in atto la colonizzazione dell’Africa mossi sia dalla volontà di trarre profitto dalle materie prime del continente sia dalla volontà di esportare il “modello bianco”: la scienza, il progresso tecnologico-industriale e la cultura dell’uomo bianco europeo. 

Con il territorio del Congo, il re Leopoldo II di Belgio attuò un vero e proprio genocidio di massa nel segno del terrore e dello sfruttamento di esseri umani. Sono tante le testimonianze storiografiche che attestano la brutalità con cui gli uomini del re trattavano i congolesi al fine di sfruttarli per la lavorazione di caucciù ed avorio. Il regime fu responsabile in pochi anni dello sterminio di milioni di persone, dimezzando di fatto la popolazione del paese. È solo nel 1960 che la Congo ottiene la sua indipendenza dal Belgio.

Anche l’Italia partecipò alla colonizzazione dell’Africa con i territori dell’Eritrea, della Libia e della Somalia già ad inizio secolo. Nell’epoca fascista con Benito Mussolini venne creata l’Africa Orientale Italiana che comprendeva anche l’Etiopia, conquistata proprio in quegli anni. Il potere esercitato dal nostro paese sui territori del continente africano terminò di fatto con la sconfitta per mano degli alleati nella seconda guerra mondiale: l’Italia fu quindi costretta a rendere indipendenti quei territori. 

La Germania creò l’Africa tedesca del Sud-Ovest nel 1884 che comprendeva l’odierna Namibia, in cui si verificò un altro genocidio di massa per le popolazione native. A farne le spese furono gli Herero e i Nama che dopo un fallito tentativo di ribellarsi alla forza coloniale videro dimezzarsi i propri uomini. La colonizzazione dell’Africa per l’impero tedesco si interruppe alla fine della prima guerra mondiale, dove in seguito alla sconfitta fu obbligato a cedere i territori all’impero britannico.

La colonizzazione dell’Africa terminò definitivamente dopo la seconda guerra mondiale grazie all’aiuto della Carta Atlantica, documento redatto da Winston Churchill e dal presidente USA Roosevelt, che prevedeva la decolonizzazione dei territori occupati a seguito della richiesta diretta dei paesi colonizzati. Il processo fu lento e difficile ma dopo la concessione delle colonie francesi nel 1960 , tutta l’Africa riuscì ad ottenere l’indipendenza almeno da un punto di vista formale. Di conseguenza grazie alla scomparsa delle colonie il mondo si preparava ad avere un nuovo assetto geografico e politico.

 

Immagine in evidenza: Wikipedia

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