Monumenti di Pechino: i 3 da vedere assolutamente

Monumenti di Pechino: i 3 da vedere assolutamente

Pechino, o Beijing, capitale della Cina, rappresenta sicuramente una delle mete più accattivanti ed intriganti, da visitare almeno una volta nella vita per chi vuole compiere un viaggio all’insegna di scoperte, cultura, arte ed intrecci di storia. Ogni luogo di Pechino parla da sé e ha qualcosa da raccontare sulla sua tortuosa ma imponente storia, nonché sulla variegata cultura di cui gode oggi la Cina. Una cultura che si erge a testimonianza dell’immenso patrimonio che è andato accumulandosi nel corso del tempo. Pechino è una città che ha tanto da offrire e in cui è possibile fare le esperienze più disparate, ma sarebbe senza ombra di dubbio impossibile visitare tutti i monumenti della capitale cinese, vista la loro quantità e l’estensione della città. Ciò nonostante, ci sono sicuramente attrazioni turistiche da cui si può partire per iniziare ad avere un assaggio di tutto quello che rende questa meta turistica così meravigliosa e magica, e per scoprire la sua bellezza.

Quali sono questi monumenti di Pechino? Vediamoli insieme.

  1. La Città Proibita

Partiamo dalla Città Proibita. In cinese Zǐjìnchéng, la Città Proibita è sicuramente uno dei monumenti di Pechino che non si può non visitare. Ha rappresentato il palazzo imperiale delle dinastie cinesi, in particolare della dinastia Ming (periodo durante il quale fu costruita) e della dinastia Qing, ultima dinastia cinese. Essa è situata proprio nel centro della città, e per più di 500 anni è stata sia luogo di abitazione degli imperatori cinesi e delle loro famiglie, sia il centro del governo e del potere politico imperiale. Non è un caso, infatti, che si chiami proprio “Città Proibita”: per fare in modo che l’imperatore e i membri della famiglia imperiale fossero sempre protetti da possibili attacchi da parte di nemici, era assolutamente vietato accedere a questa senza il permesso esplicito dell’imperatore.
Tra le altre denominazioni con cui tale monumento è indicato, abbiamo anche “Palazzo d’Inverno”, utilizzato maggiormente in passato, e “Città Purpurea”, perché la Stella Polare era chiamata Stella Purpurea dagli antichi astronomi cinesi . E proprio come questa era situata al centro del cielo ed era la più importante, anche l’imperatore cinese, chiamato “Imperatore del Cielo” (poiché si riteneva che ricevesse direttamente dal cielo il diritto di governare), rappresentava allo stesso modo il centro, la figura più importante intorno alla quale tutto si ergeva.
Per quanto riguarda la struttura del monumento, esso comprende 980 edifici e 8707 camere grazie a cui è, attualmente, il palazzo più grande del mondo. È diviso in due parti: la corte interna (o frontale), la quale è formata dalle sezioni situate a sud e che veniva usata principalmente per cerimonie o eventi, e la corte esterna (o palazzo posteriore), che comprende le sezioni situate a nord e che rappresentava proprio la residenza dell’imperatore e della sua famiglia, nonché il luogo adibito agli affari di stato. Molto particolare della Città Proibita è la forma che richiama la tipica architettura tradizionale cinese, come per molti altri monumenti di Pechino. La grandezza e i suoi colori fanno sì che il monumento catturi l’occhio e l’attenzione sin da lontano.

 

  1. Piazza Tiananmen 

Tra gli altri monumenti di Pechino da vedere, c’è sicuramente Piazza Tiananmen. Essa è la quarta piazza più grande al mondo. Si estende per 880 metri e può arrivare ad ospitare fino ad un milione di persone. Il nome “Tiananmen” significa “Porta della Piazza Celeste”, e fa riferimento alla porta principale della piazza, situata a nord, che la separa dalla Città Proibita consentendone anche l’accesso. Inoltre, c’è anche un’altra porta situata a sud, che è la Porta Qianmen (la porta anteriore).
La piazza è caratterizzata dalla presenza del mausoleo di Mao Zedong, dal monumento agli eroi del popolo e dal viale Chang’an, situato tra la porta e la piazza e usato principalmente per le parate, nonché dal Museo Nazionale di Storia Cinese e dalla Grande Sala del Popolo. Piazza Tiananmen non è una piazza alquanto particolare: non si contraddistingue per delle caratteristiche specifiche, se la si considera dal punto di vista della struttura. È semplicemente uno spazio molto largo e aperto in cui sono presenti squarci di verde qui e lì, dove si radunano quotidianamente le persone. Invece, è sicuramente un monumento che possiede una forte risonanza storica, politica e culturale, perché è qui che si sono verificati eventi fondamentali della storia contemporanea cinese, quali la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese di Mao Zedong, avvenuta il 1° Ottobre 1949, e diversi movimenti di protesta come quello del 4 Maggio e la tragica protesta del 1989, durante la quale si verificò un violento massacro nei confronti dei manifestanti, che furono uccisi da parte dell’esercito cinese.

 

  1. Palazzo d’Estate

L’ultimo tra i monumenti di Pechino di questo articolo è il Palazzo d’Estate. Il suo nome in cinese è Yiheyuan, che significa “giardino dell’armonia educata”. In passato era noto come “Giardino dei chiari gorgoglii”, soprattutto durante il periodo in cui iniziarono la sua costruzione e il suo allestimento nel 1750, per volere dell’imperatore cinese Qianlong. Il palazzo è un grande parco che si estende per 2,9 chilometri quadrati, e visitarlo è sicuramente un’esperienza piacevole, rilassante e tranquilla. Esso, infatti, è caratterizzato da una grande quantità di verde, grazie alla presenza di un importante giardino, e da una distesa d’acqua, rappresentata dal Lago Kunming, un lago che fu creato in maniera artificiale. Il lago fu creato amplificando uno stagno che era già presente, dal momento che l’imperatore voleva che somigliasse al lago di Hangzhou. L’insieme dei palazzi, che vanno poi a comporre l’intero monumento, subì due attacchi durante l’invasione anglo-francese e la guerra dei Boxer, ma fortunatamente è riuscito a rimanere in piedi, ed è stato poi ricostruito. Dal 1998, il palazzo è parte dell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

 

Fonte immagini: Freepik, Wikipedia

 

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