I cinesi hanno da sempre la fama di essere un popolo cortese e educato, e infatti ritengono che rivolgersi in modo appropriato ad un interlocutore sia un requisito essenziale. L’etichetta cinese nasce con Confucio il quale inventò i “riti”, ovvero regole da seguire per condurre una vita rispettosa. Rompere il codice confuciano portava a delle conseguenze, come l’essere allontanato dalla società. In questo modo nacque la cortesia in Cina.
L’etica confuciana
Secondo Confucio gli uomini erano suddivisi in tre gruppi: gli uomini saggi, che avevano raggiunto la perfezione (imperatori cinesi), i nobili e infine gli uomini comuni. Per il filosofo cinese era fondamentale seguire 4 pilastri, ovvero il culto per gli antenati, il rispetto per le autorità statali, il rispetto per gli anziani e i genitori e infine la musica (sinonimo di ordine e di armonia). Per raggiungere la perfezione Confucio ideò 5 virtù:
- Benevolenza e rispetto
- Giustizia
- Correttezza
- Conoscenza
- Integrità
La Cina oggi
In Cina esistono dei pronomi onorifici: 您 Nín (Voi/Lei) 您们 Nínmen (Voi, Loro), che tuttavia non sono frequentemente utilizzati dato che il loro uso è limitato ai primi incontri. Per la cultura cinese è quindi importante sapere come ci si deve rivolgere agli altri, la cortesia in Cina è d’obbligo: ecco come ci si rivolge agli altri secondo la loro cultura.
Il Voi
您 è utilizzato per rivolgersi ad un interlocutore verso il quale si prova grande rispetto. Oggi, come in passato, il voi è utilizzato da figli e nipoti che sono tenuti a rivolgersi ai propri genitori, nonni e zii con questo pronome onorifico.
Nomi propri
I nomi propri vengono utilizzati raramente perché ritenuti molto intimi e personali. Le uniche persone che possono permettersi di chiamare per nome proprio un figlio, un fratello o un amico sono i membri più anziani della famiglia, le persone appartenenti alla stessa generazione e gli amici più intimi. Nel caso in cui si dovesse far uso di un nome proprio in Cina si suole utilizzare prima il cognome e poi il nome di una persona.
In famiglia
In Cina i nomi utilizzati per indicare parentela sono numerosissimi e molto dettagliati:
- 謝謝 Bobo “zio, fratello maggiore del padre”,
- 叔叔Shushu “zio, fratello minore del padre”
- 舅舅Jiujiu “zio, fratello della madre”
- 姑父 Gufu “zio, marito della sorella del padre”
- 姨父 Yifu “zio, marito del fratello della madre”
- 奶奶 Nainai “nonna, madre del padre”
- 姥姥 Laolao “nonna, madre della madre”
- 姐姐 Jiejie “sorella maggiore”
- 妹妹 Meimei “sorella minore”
I nomi di parentela possono essere preceduti dal cognome se utilizzati al di fuori della cerchia familiare, ad esempio, tra vicini di casa.
Amici e colleghi
Al lavoro o in amicizia per rivolgersi verso l’altro si utilizza il cognome preceduto da 老 Lao (vecchio) o 小 Xiao (piccolo), ad esempio 王老 Wang Lao (Vecchio Wang). Se invece ci si rivolge ad un superiore si utilizza il cognome e poi il titolo della persona in questione (dottore, professore ecc.). Inoltre, per salutare in modo confidenziale un amico, si usa anche la frase “Hai già mangiato?” (Chi fan le ma?) preoccupandosi per la salute di quest’ultimo.
Signore/a
Se invece dovessimo chiederci come ci si rivolge agli sconosciuti nella cultura cinese, come nella nostra, si usa l’appellativo di “signora”, “signore”, “maestro” o “capo”.
Domande
Come forma di rispetto, quando si vuole porre una domanda, quest’ultima sarà meno diretta: al posto di chiedere “Lei, professore, come sta?”, verrà chiesto “Il professore come sta?”.
È per tale ragione che nel sentire comune, quello cinese venga considerato tra i popoli più educati e rispettosi al mondo. La cortesia nasce in Cina.
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