Cos’è la fiaba: come ha ispirato il modo di raccontare

cos'è la fiaba

Quando si vuole raccontare cos’è la fiaba, va anche detto che in essa c’è una struttura narrativa ricorrente, che non si ripresenta solo in ogni fiaba ma che viene usata in ogni narrazione, e la ritroviamo quindi in romanzi, serie tv, film. Ma di cosa parliamo?

Cos’è la fiaba

Cos’è la fiaba? E da cosa è caratterizzata? È stato l’etnologo Propp ad individuare delle strutture narrative comuni a tutte le fiabe, sia nei ruoli che ha ogni personaggio della storia, sia per ciò che concerne gli eventi che si dispiegano nella fiaba. C’è il protagonista, ossia l’eroe, che si allontana da casa, vive numerose peripezie, riesce a superarle e diventa una persona diversa, dopo aver vissuto lo scontro con un antagonista e dimostrato il suo valore. In tal modo, la fiaba, componimento di cultura popolare, era più semplice da memorizzare per la diffusione orale, ancor prima quindi che venisse messa per iscritto. Anche lo storico delle religioni Campbell, tramite i suoi studi, ha riscontrato nei miti la ripetizione dei medesimi modelli. E spiega come questi siano archetipi entrati a far parte dell’inconscio collettivo e quindi universali. Ecco quindi se ci si chiede cos’è la fiaba, si può anche dire che essa fa parte del bagaglio universale dell’umanità.

Modelli narrativi universali

Dopo aver stabilito che cos’è la fiaba, ulteriori studi hanno individuato il legame tra questa narrazione e quella di altre forme di  racconto. Secondo Vogler questi modelli fissi si dimostravano adatti anche per le sceneggiature dei film, in particolare definisce questo percorso narrativo come “il viaggio dell’eroe”, che è esattamente lo stesso della fiaba (diversa per molti versi dalla favola). Oltre ai personaggi già menzionati, ce ne sono degli altri ricorrenti, tra cui il mentore, cioè il saggio che prepara l’eroe, l’aiutante dell’eroe, o il guardiano, che cerca di impedire all’eroe di ottenere la sua ricompensa.  Da qui poi Vonnegut ha sottolineato che queste narrazioni attraggono il pubblico focalizzandosi sugli alti e bassi della sorte del protagonista durante le sue avventure. Quindi un arco narrativo ricorrente è il seguente: un uomo si trova in difficoltà, ma poi la situazione si risolve e anzi la narrazione si conclude con il successo del personaggio principale e quindi c’è il lieto fine. Il pubblico si immedesima nel personaggio e nella storia e vuole il lieto fine. Quindi in questo caso si parte da una iniziale situazione di difficoltà per poi esserci il lieto fine. Ma questo non è l’unico arco narrativo possibile. Infatti sono stati individuati altri tipi di narrazione. Oltre all’inizio funesto e il finale felice tipici della commedia, ci può essere anche l’opposto, che è tipico della tragedia. Ma non solo, ci può essere anche una storia caratterizzata da un’iniziale situazione lieta, poi una negativa, e di nuovo il ritorno alla felicità; questo è lo schema di molte fiabe famose, in cui la principessa che può avere tutto finisce in rovina e poi ritorna ad uno status agiato e felice. Quindi cos’è la fiaba? È un componimento che ha ispirato tutte le narrazioni successive.

Fonte immagine di copertina per l’articolo Cos’è la fiaba: come ha ispirato il modo di raccontare: Wikimedia Commons

A proposito di Teresa Errichiello

Nata nel 1995, laureata in Lettere moderne e Discipline della musica e dello spettacolo , grande appassionata di scrittura, arte, cinema ma soprattutto serie tv.

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