Coulrofobia, la paura dei pagliacci

coulrofobia

Da secoli e millenni l’essere umano ha sempre avuto paura del mondo circostante, e da sempre ha utilizzato questo sentimento a proprio vantaggio per sopravvivere, come se fosse un campanello d’allarme per il pericolo attorno a sé. Con il passare del tempo e l’arrivo della modernità, le paure diventarono molto più complesse del semplice predatore di turno: bottoni, altezze, sangue e anche le persone.
Ma cosa succede quando un soggetto, apparentemente innocuo e divertente, diventa una fonte di paura e ansia? È il caso della coulrofobia, la paura irrazionale dei pagliacci.

Parola che deriva dal greco kòlobathristes (colui che cammina coi trampoli) e phòbos (paura), è una delle forme di fobia specifica molto diffusa tra le persone, specialmente bambini e adolescenti. Ma cos’è che scaturisce la sensazione di paura nel vedere un clown?
Il nostro cervello, quando vede il volto di una persona, riesce a riconoscerla come tale notando i tratti somatici, come i contorni della bocca, le rughe, le ciglia, ma anche elementi base come il naso, le labbra e i capelli; riconosciuti questi elementi come “umani”, la nostra mente si sente al sicuro. Quando, invece, ci si ritrova con un volto pallido dal pesante trucco, una bocca (anch’essa truccata) che non segue i lineamenti della labbra, dei capelli stravaganti e colorati; il nostro cervello non riesce a riconoscere quel volto come “normale”, e da questa prima analisi potrebbero scatenarsi una grave ansia e paura, se non terrore.
Aggiungendo poi che i pagliacci, non solo nell’ aspetto, ma anche nel comportamento, sono completamente inusuali, che il nostro cervello non identifica come “normali”: abiti larghi ed esagerati; movenze strane e squilibrate; e comportamenti senza una logica, se non per far ridere.

Queste reazioni spontanee sono spiegate attraverso le teorie legate al concetto del Perturbante di Freud, ovvero una sensazione di ansia e paura quando, nel vedere qualcosa di familiare, notiamo che c’è qualcosa che non va, quindi, ci si spaventa; altri soggetti, invece, sono stati influenzati dalla cultura di massa che vede i pagliacci come figure negative e spaventose, prendendo come esempio i personaggi di It, dell’omonimo romanzo di Stephen King, e del Joker dei fumetti di Batman.
Un fenomeno molto più recente, cominciò a far spaventare molte persone, specialmente in America, sotto il nome di Clown Hysteria: nato nel Sud Carolina, consisteva in episodi di persone vestite da pagliacci che spaventavano i passanti, arrivando addirittura all’aggressione. Eventi che sono stati erroneamente considerati una malata campagna pubblicitaria per il film di It del 2017, teoria smentita dallo stesso autore del romanzo.

Quali sono i sintomi della coulrofobia?
I sintomi possono variare da persona a persona, dai più lievi come la sensazione di disagio nei pressi dei pagliacci; oppure a più gravi, come pianti, attacchi di panico e pelle d’oca.

Come si può superare questa paura?
Esistono principalmente due terapie: tecniche di rilassamento e psicoterapia cognitivo-comportamentale. La prima, con le tecniche di controllo del respiro, serve a controllare i propri attacchi di panico e lo stress nelle situazioni richieste; la seconda, con i consigli di uno psicoterapeuta competente, serve a razionalizzare le proprie paure, affrontando i pensieri negativi legati ai soggetti interessati, che nel caso della coulrofobia sono i pagliacci.

Per quanto questa paura possa essere dall’esterno stupida e senza senso, bisogna ricordare che la paura, come tutti i sentimenti, è puramente irrazionale, e può nascere dalle cose più innocue, ad altre più condivise da tutte come spaventose; ma in ogni caso non bisogna mai deridere la paure altrui, anzi, cercare sempre di superare le proprie e aiutando, per quanto possibile, gli altri.

Fonte immagine: Pixabay

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