Alberto Burri è stato un pitture italiano nato nel 1915 a Perugia famosissimo per il suo stile astratto. La sua produzione artistica iniziò negli anni ’50 quando decise di esporre le sue opere in mostre collettive. All’inizio degli anni Sessanta Alberto Burri sperimenta il ciclo delle Plastiche, prodotte attraverso la fiamma ossidrica che faceva liquefare le superfici. In quest’articolo vi parleremo di due dipinti di Alberto Burri.
Dipinti di Alberto Burri da conoscere
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Quest’opera fa parte dei dipinti di Alberto Burri che ebbe un enorme successo e che anticipa le future correnti artistiche quali: New Dada e la Pop Art. Burri, in quest’opera, dispone e incolla sulla tela dei frammenti di sacco di juta che successivamente contorna con un nero molto spesso. I sacchi che utilizza diventano una sorta di marchio identificativo che lo ha reso famosissimo. A differenza dei Sacchi successivi, qui la juta aderisce molto bene alla superficie e reca caratteri tipografici che sono colorati con un andamento verticale. Cosa molto importante è che il sacco utilizzato è unito anche a brandelli dalla bandiera americana, in cui sono presenti tre stelle chiare che diventano l’asse centrale del dipinto.
Quest’opera è la più impressionante di Alberto Burri, creata nel 1981. Ciò che utilizza l’artista sono le macerie della città siciliana distrutta da un terremoto. Le macerie sono state coperte da una colata di cemento, successivamente Burri ha ricostruito la sua pianta e ha trasformato in solchi le antiche strade.
Attraverso queste due opere possiamo notare un rifiuto da parte dell’artista dei mezzi artistici tradizionali, e si introducono nuove tecniche per dare ai soggetti una maggior intensità espressiva. Queste nuove tecniche sono diffuse tra gli artisti del Novecento.
Curiosità su Alberto Burri
La città dove Alberto Burri è nato, Città di Castello, è sede della Fondazione Burri. Sono presenti due musei dedicati all’artista: il primo è situato nel Palazzo Albizzini, mentre l’altro si trova più in periferia gli Ex-Seccatoi del Tabacco. Alberto Burri diede vita a questa fondazione e donò ben 32 opere. Potremmo riassumere la sua produzione artista affermando che è stato molto vicino agli eventi catastrofici come, ad esempio, disastri geologici oppure guerre. Se osserviamo bene le sue composizioni potremmo notare che, attraverso i sacchi di juta, si può percepire il vissuto del materiale. Alberto Burri però, non è stato molto apprezzato, infatti ha subito molte critiche per i materiali che utilizzava. È stato battezzato come il padre dell’arte informale materica.
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