Edmond Dantes: chi è il Conte di Montecristo?

Edmond Dantes: chi è il Conte di Montecristo?

Edmond Dantes, il conte di Montecristo | Riflessioni

Edmond Dantes, protagonista del romanzo “Il Conte di Montecristo”, è un personaggio nato dalla penna dell’autore Alexandre Dumas nel diciannovesimo secolo.

La sua vicenda è ambientata tra la Francia e l’Italia nella prima metà dell’Ottocento e comprende storie di viaggi, ricchezza, vendetta, giustizia, perdono e amore in una trama che intreccia tra loro personaggi e situazioni svariate.

Pare che, per creare il personaggio di Edmond Dantes, Dumas si sarebbe ispirato al ciabattino di Nîmes, Pierre Picaud, che visse analoghe esperienze: le sue memorie furono rinvenute da Jacques Peuchet, la cui opera influenzò senza dubbio Dumas.

Colpi di scena e intrighi ci fanno conoscere Edmond nelle sue sfaccettature e la sua parabola umana e il suo percorso di perdizione-redenzione ci permettono di immedesimarci nei suoi panni, siano essi quelli della vittima o quelli del vendicatore.

Chi è Edmond Dantes?

È un uomo caduto in disgrazia che, dopo innumerevoli peripezie, ottiene la sua vendetta verso coloro che gli avevano rovinato la vita.

Appena diciannovenne, Edmond Dantes sta per ricevere la promozione a capitano della nave mercantile Pharaon ed è sul punto di sposare il suo grande amore, Mercedes. La sua vita è così perfetta che due uomini, invidiosi della sua carriera e della sua fidanzata, scelgono di rovinarla. Per fare questo denunciano anonimamente Edmond come agente bonapartista e gli causano la prigionia.

È proprio nel carcere del castello d’If che Edmond stringe amicizia con l’abate Faria, che gli insegna le sue conoscenze e le arti che ha appreso nel corso della vita. I due scavano insieme un tunnel per la fuga ma Faria, vecchio e infermo, muore prima del grande giorno. Egli riesce tuttavia ad informare Edmond sulla posizione di un grande tesoro di cui è a conoscenza, un tesoro sepolto sull’isola di Montecristo.

Dantes riesce a fuggire e arriva in Italia, sulle coste dell’isola di Montecristo, dove trova il tesoro e si crea un alter ego, quello del Conte di Montecristo.

Dopo dieci anni Dantes non ha mai perdonato ciò che gli è stato fatto e decide così di attuare i suoi propositi di vendetta. Giunto a Parigi fa il suo ingresso in società e si conquista la fiducia dei suoi nemici. La sua lunga ed elaborata vendetta lo porta a realizzare il suo obiettivo fin quando egli si accorge che le conseguenze delle sue azioni vanno anche oltre i suoi propositi.

Edmond Dantes riesce così a ritrovare la propria umanità grazie alla sua schiava greca Haydée e scopre il perdono per l’avversario e per se stesso.

La trasformazione del Conte di Montecristo

I dispiaceri di Edmond Dantes lo trasformano: se prima della prigionia era un giovane diciannovenne, uscito dal castello il suo fisico è più vigoroso e la sua figura alta e pallida è paragonabile a quella di un vampiro.

Edmond è un uomo infelice che conduce una vita tra sfarzi e lussi, facendo ricorso a droghe e ossessionato dall’ormai suo unico obiettivo: la vendetta. Senza fretta egli elabora un piano perfetto per distruggere i suoi nemici, un piano che tuttavia distruggerà anche qualcun altro.

Ma Edmond non è solo questo. Egli è un grande viaggiatore che ci racconta dei suoi viaggi, soprattutto in Oriente, dove apprende nuovi usi e costumi e amplia la sua cultura. Leggendo le pagine del romanzo ci sembrerà di essere catapultati nel mondo orientale con le descrizioni degli arredi esotici, dei banchetti, dei colori e delle spezie.

I suoi soldi lo rendono un predecessore dell’archetipico personaggio di Gatsby: su di lui si tessono trame di racconti fantastici e le sue stravaganti abitudini ne fanno un personaggio al limite del fantastico.

Edmond è convinto che la sua vendetta abbia l’appoggio divino. Per lui il destino, identificato con Dio, ha voluto il suo incontro con Faria, l’uomo che si rivelerà la sua ancora di salvezza, ed è suo compito farla pagare a chi gli ha causato del male. È solo quando le sue aspettative di vendetta superano la realtà che egli si rende conto che non è strumento della Provvidenza. L’ultimo nemico che resta da combattere viene così perdonato e in questo modo Edmond riesce a perdonare anche se stesso.

Edmond è un uomo dai mille volti e dalle mille personalità, dai mille aspetti e dalle mille sorprese. La sua personalità risente di molte evoluzioni nel romanzo. Da giovane e ingenuo ragazzo a uomo cosciente e tanto vendicativo quanto determinato. Simbad il marinaio, il signor Clerck della Thomson and French, l’abate Busoni, Lord Wilmore e M. Zaccone: tutti gli alter ego di Edmond sono prova della sua variopinta personalità, che si declina per il suo piano di vendetta a seconda del bisogno. Ma la sua missione avrà fine proprio quando Edmond abbandonerà ogni maschera e tornerà ad essere semplicemente se stesso.

Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all’uomo i segreti dell’avvenire, tutta la più alta sapienza d’un uomo consisterà in queste due parole: “Attendere e sperare”. Il vostro amico. (Edmondo Dantes – Conte di Montecristo).

Immagine: Le Désespéré di Gustave Courbet

A proposito di Federica Grimaldi

Ventenne appassionata di arte e letteratura. Entra a far parte del team di Eroica per dedicarsi alla stimolante attività della scrittura.

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