Fotografia dell’aura: leggere le emozioni da una foto

fotografia dell'aurea

Come ben sappiamo la fotografia si è evoluta e ha subito diverse trasformazioni nel corso degli anni, a partire dalla prima polaroid inventata negli anni ‘30 (con cui la fotografia diventa finalmente aperta a tutti) fino ad arrivare alla macchina digitale nei giorni nostri, e si è evoluta così tanto da poter rientrare anche nella psicologia e nella filosofia grazie alla fotografia dell’aura. Questo ha origine agli inizi degli anni ’40, quando l’ingegnere Kirlian voleva sfruttare la macchina fotografica e unirla alla scienza e, di conseguenza, anche alla tecnologia. Ma come era possibile? Scopriamolo insieme in questo articolo. 

Fotografia dell’aura: unire la macchina fotografica alla scienza

Kirlian si era reso conto che da una scarica elettrica tra un oggetto di metallo e la stessa macchina fotografica nascevano aloni luminosi; dunque, diceva di essere riuscito a catturare l’aura di tutto quello che fotografava, soprattutto grazie ai vari colori nascosti che apparivano in foto, facendo nascere così la fotografia dell’aura. Questo effetto scientifico, inoltre, venne chiamato effetto Kirlian.
La fotografia dell’aura, in seguito, si è evoluta soprattutto nella psicologia e nella lettura delle emozioni, dato che ci sono state ipotesi che collegano tra l’aspetto e i colori dell’aura alla salute e al benessere delle persone.
Le fotografie dell’aura le troviamo anche in ambito spirituale e nella filosofia, soprattutto in Oriente, in cui già agli inizi del 1900 iniziava a nascere il concetto di aura. Alcuni infatti sostengono che l’aura sia un riflesso dell’energia vitale e dell’essenza dell’uomo e che l’analisi della fotografia dell’aura possa fornire informazioni sulla sua crescita e sul suo spirito; altri, invece, possono apprezzare l’invenzione anche solo per divertimento.
Per leggere quindi la propria aura, secondo gli esoterici, ovvero quelli che parlano di spiritualità, bisogna guardare la forma e i colori che nascono dalla fotografia che si va a scattare, attorno alla propria immagine o attorno all’oggetto che si fotografa.
Ecco, dunque, alcuni esempi di colori che indicano la propria essenza secondo la filosofia collegata alla scienza della fotografia dell’aura:

  • Rosso indica il coraggio e lo spirito di avventura (si diceva infatti che fosse collegata ai maschi);
  • Arancione indica la creatività;
  • Giallo riguarda l’umorismo;
  • Verde la ricchezza;
  • Blu la lealtà;
  • Nero indica la protezione e così via.

I significati sono davvero tanti e ognuno ha diverse sfumature.
In ogni caso, a partire dagli anni ’70 fino ad oggi, la fotografia dell’aura ha acquisito una certa popolarità veramente senza pari e ci sono stati nuovi boom. Si inizia infatti a parlare di tecnologia, per quanto era assurdo poter vedere attraverso la macchina fotografica quello che era invisibile agli occhi.
Diventa una vera esperienza per chi è molto coinvolto, o anche solo per chi vuole provare qualcosa di nuovo; infatti, ora è possibile fotografare l’aura anche solo con il cellulare e dei programmi creati proprio per quello, che danno informazioni su cosa rappresenta la propria aurea.

Fonte dell’immagine: Pixabay

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